Pamesa-Euro 98 62
PAMESA VALENCIA: Hopkins 14 (7/8), Montecchia 6 (1/1), Abbio 15 (0/1, 5/8), Robles 15 (4/5, 2/2), Kammerichs 3 (1/2 da 3), Rodilla 11 (1/3, 3/4), Paraiso 10 (1/2, 1/2), Garcia 5 (1/3, 1/2), Oberto 4 (2/5), Luengo 9 (1/2 da 3), Tomasevic 6 (3/4). Coach: Olmos.
EURO ROSETO: Pieri, Callahan 5 (2/2), Maresca n.e., Ruggiero 2 (1/1), Rannikko 9 (3/5 da 3), Fajardo 17 (3/5, 1/2), Milic 2 (1/5, 0/2), Sartori 8 (2/6 da 3), Radosevic 3 (1/4, 0/2), Moltedo 6 (1/3, 1/5), Davis 10 (5/9). Coach: Melillo.
ARBITRI: Pukl (Slo)-Rocha (Por)-Guirao (Spa).
NOTE: parziali 21-12; 51-35; 67-44. Tiri da due: Valencia 20/32; Euro 14/29. Tiri da tre: Valencia 14/22; Euro 7/22. Tiri Liberi: Valencia 16/18; Euro 13/15. Rimbalzi: Valencia 27 (6 offensivi); Euro 21 (10 offensivi). Recuperate: Valencia 13; Euro 8. Spettatori 6.100.
VALENCIA. L'esordio assoluto in Europa si trasforma in un incubo per l'Euro Roseto, costretta a incassare una delle più pesanti sconfitte della sua storia recente (98-62). Senza anima e svuotata di energie, la formazione di coach Melillo è stata letteralmente "matata" nell'immensa plaza de toros del Pabellon Fuente San Luis di Valencia, che non si è accontentata di avere nell'italiano Alessandro Abbio il solo matador, ma che ha regalato a turno a tutti i componenti del roster minuti di gloria.
Aveva preparato la gara per tenere gli avversari ad un ritmo basso il coach Melillo, cosa che la squadra è riuscita ad applicare per 3', fino al 5-5 determinato da una tripla di Rannikko e un canestro di Davis pareggiati da una tripla di Kammerichs e un canestro di Oberto.
Di lì in avanti è stato un monologo, o meglio, una recita a soggetto: la precisione al tiro del Pamesa. Dal 21-12 del primo quarto, infatti, l'Euro ha conservato altri 5' di lucidità, quella che gli ha consentito di leggere quanto meno la targa dei giallorossi di casa (34-24 al 15'), poi è iniziata la "mattanza" annunciata da un parziale di 12-0 per il 46-24 del 17', e placatasi solo sul suono della sirena finale con il massimo vantaggio di tutta la partita, un rabbrividente -36 (98-62). Quando del Roseto in campo erano rimaste solo le maglie e l'orgoglio dello spagnolo Fajardo, quanto mai mortificato per la figura rimediata di fronte ai propri connazionali.
Già a metà gara i giochi erano fatti (51-35), nonostante il tentativo si svegliare i suoi urlato da Phil Melillo.
Contro la straordinaria vena al tiro del Pamesa, che ha chiuso con il 62% da due e il 64% da 3 (14/22), nulla ha potuto neppure la zona tentata da Melillo in apertura di terzo quarto, mortificata da tre triple di Abbio in 5', nel corso dei quali Roseto produceva 2 punti dalla lunetta (60-37 al 25') chiudendo il terzo quarto sul 67-44. Il furore del Valencia, quanto mai determinato a far dimenticare il passo falso interno con Malaga nella terza di campionato, non si placava neppure nell'ultimo quarto quando le seconde linee Robles e Rodilla assurgevano al ruolo di eroi di una notte.
La sirena finale suonava come un sospiro di sollievo per Fajardo e compagni, che abbandonavano il parquet a capo chino mentre sul tabellone i segni della disfatta erano purtroppo evidenti: 98-62. Sipario.
p.g.
PAMESA VALENCIA: Hopkins 14 (7/8), Montecchia 6 (1/1), Abbio 15 (0/1, 5/8), Robles 15 (4/5, 2/2), Kammerichs 3 (1/2 da 3), Rodilla 11 (1/3, 3/4), Paraiso 10 (1/2, 1/2), Garcia 5 (1/3, 1/2), Oberto 4 (2/5), Luengo 9 (1/2 da 3), Tomasevic 6 (3/4). Coach: Olmos.
EURO ROSETO: Pieri, Callahan 5 (2/2), Maresca n.e., Ruggiero 2 (1/1), Rannikko 9 (3/5 da 3), Fajardo 17 (3/5, 1/2), Milic 2 (1/5, 0/2), Sartori 8 (2/6 da 3), Radosevic 3 (1/4, 0/2), Moltedo 6 (1/3, 1/5), Davis 10 (5/9). Coach: Melillo.
ARBITRI: Pukl (Slo)-Rocha (Por)-Guirao (Spa).
NOTE: parziali 21-12; 51-35; 67-44. Tiri da due: Valencia 20/32; Euro 14/29. Tiri da tre: Valencia 14/22; Euro 7/22. Tiri Liberi: Valencia 16/18; Euro 13/15. Rimbalzi: Valencia 27 (6 offensivi); Euro 21 (10 offensivi). Recuperate: Valencia 13; Euro 8. Spettatori 6.100.
VALENCIA. L'esordio assoluto in Europa si trasforma in un incubo per l'Euro Roseto, costretta a incassare una delle più pesanti sconfitte della sua storia recente (98-62). Senza anima e svuotata di energie, la formazione di coach Melillo è stata letteralmente "matata" nell'immensa plaza de toros del Pabellon Fuente San Luis di Valencia, che non si è accontentata di avere nell'italiano Alessandro Abbio il solo matador, ma che ha regalato a turno a tutti i componenti del roster minuti di gloria.
Aveva preparato la gara per tenere gli avversari ad un ritmo basso il coach Melillo, cosa che la squadra è riuscita ad applicare per 3', fino al 5-5 determinato da una tripla di Rannikko e un canestro di Davis pareggiati da una tripla di Kammerichs e un canestro di Oberto.
Di lì in avanti è stato un monologo, o meglio, una recita a soggetto: la precisione al tiro del Pamesa. Dal 21-12 del primo quarto, infatti, l'Euro ha conservato altri 5' di lucidità, quella che gli ha consentito di leggere quanto meno la targa dei giallorossi di casa (34-24 al 15'), poi è iniziata la "mattanza" annunciata da un parziale di 12-0 per il 46-24 del 17', e placatasi solo sul suono della sirena finale con il massimo vantaggio di tutta la partita, un rabbrividente -36 (98-62). Quando del Roseto in campo erano rimaste solo le maglie e l'orgoglio dello spagnolo Fajardo, quanto mai mortificato per la figura rimediata di fronte ai propri connazionali.
Già a metà gara i giochi erano fatti (51-35), nonostante il tentativo si svegliare i suoi urlato da Phil Melillo.
Contro la straordinaria vena al tiro del Pamesa, che ha chiuso con il 62% da due e il 64% da 3 (14/22), nulla ha potuto neppure la zona tentata da Melillo in apertura di terzo quarto, mortificata da tre triple di Abbio in 5', nel corso dei quali Roseto produceva 2 punti dalla lunetta (60-37 al 25') chiudendo il terzo quarto sul 67-44. Il furore del Valencia, quanto mai determinato a far dimenticare il passo falso interno con Malaga nella terza di campionato, non si placava neppure nell'ultimo quarto quando le seconde linee Robles e Rodilla assurgevano al ruolo di eroi di una notte.
La sirena finale suonava come un sospiro di sollievo per Fajardo e compagni, che abbandonavano il parquet a capo chino mentre sul tabellone i segni della disfatta erano purtroppo evidenti: 98-62. Sipario.
p.g.