Forse si incrocerà al Marconi, con i compagni che a mezzogiorno partiranno dall'aeroporto bolognese, destinazione Madrid. Lui, atteso in bianconero, è Dejan Koturovic, 210 centimetri e trent'anni, molti dei quali spesi in giro per l'Europa. Una garanzia, questa, per un lungo che dovrà adattarsi nel modo più veloce e indolore possibile, perché la Virtus non può permettersi di perdere altro tempo, aspettando, appunto, la crescita e la maturazione dei singoli. Dejan, classe 1972, ha giocato in patria, in Jugoslavia, prima nel Sapartak Subotica per cinque stagioni, poi per un biennio a Belgrado, nelle fila del Partizan. E ancora Parigi, nelle fila del Racing, in Turchia, aggregato all'Ulker e infine a Berlino, con l'Alba che oggi, ironia della sorte, sarà impegnata proprio nella Città dei Canestri, per affrontare la Fortitudo. Koturovic consumerebbe l'ultimo permesso di soggiorno per extracomunitari, ma in questo caso (resta il silenzio stampa) non c'è certezza, perché Bell, forse, già disponeva di questo pass.
Potrebbe averne un altro (da spendere), la Virtus, che quando rientrerà Smodis – tra quaranta giorni conosceremo i tempi di recupero di Matjaz, fermo da maggio – dovrà applicare il turn over in campionato dove, al massimo, possono scendere in campo quattro extracomunitari. E uno tra Smodis, Bell, Avleev, Sekularac e Koturovic sarebbe di troppo.
Sistemato, a meno di clamorose sorprese, anche il ruolo di play, con German Scarone, che non ha più un grande feeling con Ataman, mentre resiste il rapporto di stima e affetto con Boscia. Lunedì German potrebbe sbarcare in città – e ieri, qui, c'era il suo procuratore, Comellini -, perché prima dovrà affrontare il Maccabi Tel Aviv e poi la Skipper, domenica, al PalaDozza. Nella Città del Palio, invece, finirebbe poi Stefano Attruia che qui sarebbe chiuso dalla presenza di Scarone e dalla possibilità che avrà Tanjevic, con maggiore calma, di chiedere qualche minuto a Rigaudeau e tentare, ancora una volta, il tentativo di “trapianto di ruolo” con Mladen Sekularac.
Domani sera, nel frattempo, si farà sul serio. Se la Virtus non sta bene, lo stesso Real non naviga nell'oro. Il club che fu di Scariolo e oggi è guidato da Imbroda ha perso in casa con il Siviglia (59-72) e, soprattutto, dovrà giocare questo secondo confronto di Eurolega privo del proprio centro titolare, Dragan Tarlac. Ma sotto canestro i madridisti potranno comunque contare su Alston, sull'esperto Alfonso Reyes e sull'esuberante Sonseca.
Alessandro Gallo
Potrebbe averne un altro (da spendere), la Virtus, che quando rientrerà Smodis – tra quaranta giorni conosceremo i tempi di recupero di Matjaz, fermo da maggio – dovrà applicare il turn over in campionato dove, al massimo, possono scendere in campo quattro extracomunitari. E uno tra Smodis, Bell, Avleev, Sekularac e Koturovic sarebbe di troppo.
Sistemato, a meno di clamorose sorprese, anche il ruolo di play, con German Scarone, che non ha più un grande feeling con Ataman, mentre resiste il rapporto di stima e affetto con Boscia. Lunedì German potrebbe sbarcare in città – e ieri, qui, c'era il suo procuratore, Comellini -, perché prima dovrà affrontare il Maccabi Tel Aviv e poi la Skipper, domenica, al PalaDozza. Nella Città del Palio, invece, finirebbe poi Stefano Attruia che qui sarebbe chiuso dalla presenza di Scarone e dalla possibilità che avrà Tanjevic, con maggiore calma, di chiedere qualche minuto a Rigaudeau e tentare, ancora una volta, il tentativo di “trapianto di ruolo” con Mladen Sekularac.
Domani sera, nel frattempo, si farà sul serio. Se la Virtus non sta bene, lo stesso Real non naviga nell'oro. Il club che fu di Scariolo e oggi è guidato da Imbroda ha perso in casa con il Siviglia (59-72) e, soprattutto, dovrà giocare questo secondo confronto di Eurolega privo del proprio centro titolare, Dragan Tarlac. Ma sotto canestro i madridisti potranno comunque contare su Alston, sull'esperto Alfonso Reyes e sull'esuberante Sonseca.
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino