SIENA — Fino ad ora non è che il Maccabi abbia impressionato. Ma quando si parla di Euroleague le cose sono ben diverse. E da quest'anno c'è una novità in più: quando gli avversari sentono parlare di Montepaschi la concentrazione sale ulteriormente.
«L'Euroleague è tutta un'altra cosa - conferma il coach Ataman - Le partite hanno certamente un valore molto diverso. Domani, per esempio giocheremo in un palazzo gremito (il Maccabi ha più o meno 10.000 spettatori) e questo significa che dovremo giocare una partita intensa sotto ogni punto di vista».
Considerando il giusto riposo del lunedì la Montepaschi ha avuto praticamente un solo giorno per impostare la partita. Cosa si può studiare in così poco tempo?
«Questo è l'incoveniente di giocare in tempi così ristretti. Ma questo problema lo hanno anche gli avversari quindi non mi preoccupo. L'unica cosa che può essere approfondita è la difesa, nel tentativo di limitare e sporcare i loro giochi offensivi».
A proposito di tattiche. Quella della Montepaschi, suo malgrado, è particolare: quando in campo c'è un play (Mc Cants o Scarone) il ritmo è basso, quando non c'è il play (Vukcevic o Ford ad impostare la transizione) allora fioccano i contropiede.
«Questo è un aspetto molto importante del nostro gioco. Già ad inizio stagione la nostra intenzione era quella di giocare molto in velocità visto che almeno quattro quinti del quintetto possono andare bene in contropiede. Ma allo stesso tempo è necessario avere un equilibrio quando la transizione veloce non si concretizza. Questo equilibrio, in attesa di Stefanov, è dato da Ford e Vukcevic che possono creare problemi alla difesa schierata andando spesso in penetrazione»:
Scarone è sul piede di partenza. E se la Montepaschi potesse tornare sul mercato cosa cercherebbe.
«Sicuramente un cambio del 4 - conclude Ataman -. Perchè se una sera Turkcan dovesse avere problemi di falli o incappasse in una giornata storta allora potremmo avere dei guai. Ma in questo momento non siamo sul mercato».
Federico Cappelli
«L'Euroleague è tutta un'altra cosa - conferma il coach Ataman - Le partite hanno certamente un valore molto diverso. Domani, per esempio giocheremo in un palazzo gremito (il Maccabi ha più o meno 10.000 spettatori) e questo significa che dovremo giocare una partita intensa sotto ogni punto di vista».
Considerando il giusto riposo del lunedì la Montepaschi ha avuto praticamente un solo giorno per impostare la partita. Cosa si può studiare in così poco tempo?
«Questo è l'incoveniente di giocare in tempi così ristretti. Ma questo problema lo hanno anche gli avversari quindi non mi preoccupo. L'unica cosa che può essere approfondita è la difesa, nel tentativo di limitare e sporcare i loro giochi offensivi».
A proposito di tattiche. Quella della Montepaschi, suo malgrado, è particolare: quando in campo c'è un play (Mc Cants o Scarone) il ritmo è basso, quando non c'è il play (Vukcevic o Ford ad impostare la transizione) allora fioccano i contropiede.
«Questo è un aspetto molto importante del nostro gioco. Già ad inizio stagione la nostra intenzione era quella di giocare molto in velocità visto che almeno quattro quinti del quintetto possono andare bene in contropiede. Ma allo stesso tempo è necessario avere un equilibrio quando la transizione veloce non si concretizza. Questo equilibrio, in attesa di Stefanov, è dato da Ford e Vukcevic che possono creare problemi alla difesa schierata andando spesso in penetrazione»:
Scarone è sul piede di partenza. E se la Montepaschi potesse tornare sul mercato cosa cercherebbe.
«Sicuramente un cambio del 4 - conclude Ataman -. Perchè se una sera Turkcan dovesse avere problemi di falli o incappasse in una giornata storta allora potremmo avere dei guai. Ma in questo momento non siamo sul mercato».
Federico Cappelli