Avrebbe potuto essere la partita della riconciliazione, invece è stata quella della diaspora. La ha vinto, anche bene, ma il suo allenatore è finito sotto la pioggia di fischi dei tifosi. O meglio: di una buona metà di loro, anche se a difenderlo, al limite dello scontro fisico, sono stati proprio quelli della Fossa dei Leoni, ossia gli ultrà. Il casus belli è stato un cambio chiamato dal coach su Van Den Spiegel, reo di una boiata sotto canestro. Dagli spalti sono arrivati fischi e insulti, che quelli della Fossa non hanno affatto gradito. Da lì in poi, ancora fischi ad ogni occasione contro l´allenatore, e sempre cori dalla curva ultrà in suo favore, in una spaccatura del tifo davvero inedita. Dirà Boniciolli: «Non mi spavento, è normale fare il capro espiatorio per un allenatore. Siamo giovani, cresceremo».
L´incipit del match pare morbido, e di pietra le mani dei tedeschi. Non segnano mai, a parte il figlio d´arte Pesic (il babbo, ora a Barcellona, allenava a Berlino), che tiene in piedi la baracca dell´Alba. La Skipper invece trova il canestro con buona facilità, da subito con un paio di belle idee by Delfino, poi con una gittata di Galanda, infine decidendo di buttarsi dentro l´area avversaria dopo aver capito che qualcosa di buona può sempre uscirne, e un fallo per tirare è quasi assicurato. Allungano anche a +7 i biancoblù (13-6), subendo un piccolo sussulto d´orgoglio dei tedeschi, votati al contropiede più che ai giochi d´attacco. Il primo quarto potrebbe andare in archivio su un vellutato +8 (22-14), poi Collins, oltre a forare il canestro da lontano, ruba palla a Pozzecco come fosse il suo figlioletto: 22-19, vantaggio misero e fuga da riprovare.
Si ricomincia con un parziale promettente (7-0, 31-22), in cui brilla un´entrata rovesciata, avvitata e forse perfino insperata di Basile, che scalda il cuore al PalaDozza. Ma ritrovarsi l´Alba addosso è un amen: Pesic ha la mano bollente, guida i suoi al controparziale quasi immediato (8-0) e scrive il 33-32 che rimette tutto in palio. Pozzecco non vede più il campo, Skelin invece lo illumina: strappa rimbalzi, segna, ma soprattutto smista gioco e sforna assist che è un piacere. Intorno a lui tutti portano il loro mattoncino, e la chiusura del primo tempo sul 48-40 rassicura un po´ Boniciolli, dopo i dispiaceri avuti dai fischi di metà del suo popolo. Alla ripresa dei giochi la Skipper si riconferma viva e reattiva, tiene a bada i tentativi dell´Alba d´invertire la rotta, e quando i tedeschi nel finale del terzo quarto si riavvicinano, ritrova il tiro di Delfino e anche il Poz e qualche sua invenzione in favore del gruppo. Ma essendo questi colori nati per soffrire, due bombe di Collins a una manciata di secondi dalla sirena (e sul +10) prima dell´ultima rata di partita, riducono tutto il vantaggio accumulato al +4 del 69-65. Collins segna anche in avvio dell´ultimo quarto, e da quel -2 si riparte, e si rischia. Di Fortitudo ce n´è ancora, ma per zittire la reazione dei tedeschi, e soprattutto gli estri di Collins, si deve insistere fino alle bombe di Basile e Barton del 81-69, a cinque minuti scarsi dalla fine. La partita è nelle mani biancoblù, il Poz in trance agonistica, finisce 88-78 col pubblico finalmente in festa. Ma la divisione del tifo sull´allenatore, resta. E bisognerà digerirla.
SKIPPER-ALBA BERLINO 88-78
SKIPPER: Basile 15, Barton 14, Delfino 13, Galanda 14, Skelin 18, Pozzecco 10, Mancinelli, Kovacic 2, Fultz, Van Den Spiegel 2, Sorrentino ne.
Alba: Collins 27, Pesic 21, Rodl 2, Lollis 6, Stanojevic 11, Ozturk 3, Garris, Rankin 3, Demirel 5, Schaffartzkik e Mostafa ne.
Arbitri: Betancor (Spa), Chavez (Spa), Gondas (Gre).
L´incipit del match pare morbido, e di pietra le mani dei tedeschi. Non segnano mai, a parte il figlio d´arte Pesic (il babbo, ora a Barcellona, allenava a Berlino), che tiene in piedi la baracca dell´Alba. La Skipper invece trova il canestro con buona facilità, da subito con un paio di belle idee by Delfino, poi con una gittata di Galanda, infine decidendo di buttarsi dentro l´area avversaria dopo aver capito che qualcosa di buona può sempre uscirne, e un fallo per tirare è quasi assicurato. Allungano anche a +7 i biancoblù (13-6), subendo un piccolo sussulto d´orgoglio dei tedeschi, votati al contropiede più che ai giochi d´attacco. Il primo quarto potrebbe andare in archivio su un vellutato +8 (22-14), poi Collins, oltre a forare il canestro da lontano, ruba palla a Pozzecco come fosse il suo figlioletto: 22-19, vantaggio misero e fuga da riprovare.
Si ricomincia con un parziale promettente (7-0, 31-22), in cui brilla un´entrata rovesciata, avvitata e forse perfino insperata di Basile, che scalda il cuore al PalaDozza. Ma ritrovarsi l´Alba addosso è un amen: Pesic ha la mano bollente, guida i suoi al controparziale quasi immediato (8-0) e scrive il 33-32 che rimette tutto in palio. Pozzecco non vede più il campo, Skelin invece lo illumina: strappa rimbalzi, segna, ma soprattutto smista gioco e sforna assist che è un piacere. Intorno a lui tutti portano il loro mattoncino, e la chiusura del primo tempo sul 48-40 rassicura un po´ Boniciolli, dopo i dispiaceri avuti dai fischi di metà del suo popolo. Alla ripresa dei giochi la Skipper si riconferma viva e reattiva, tiene a bada i tentativi dell´Alba d´invertire la rotta, e quando i tedeschi nel finale del terzo quarto si riavvicinano, ritrova il tiro di Delfino e anche il Poz e qualche sua invenzione in favore del gruppo. Ma essendo questi colori nati per soffrire, due bombe di Collins a una manciata di secondi dalla sirena (e sul +10) prima dell´ultima rata di partita, riducono tutto il vantaggio accumulato al +4 del 69-65. Collins segna anche in avvio dell´ultimo quarto, e da quel -2 si riparte, e si rischia. Di Fortitudo ce n´è ancora, ma per zittire la reazione dei tedeschi, e soprattutto gli estri di Collins, si deve insistere fino alle bombe di Basile e Barton del 81-69, a cinque minuti scarsi dalla fine. La partita è nelle mani biancoblù, il Poz in trance agonistica, finisce 88-78 col pubblico finalmente in festa. Ma la divisione del tifo sull´allenatore, resta. E bisognerà digerirla.
SKIPPER-ALBA BERLINO 88-78
SKIPPER: Basile 15, Barton 14, Delfino 13, Galanda 14, Skelin 18, Pozzecco 10, Mancinelli, Kovacic 2, Fultz, Van Den Spiegel 2, Sorrentino ne.
Alba: Collins 27, Pesic 21, Rodl 2, Lollis 6, Stanojevic 11, Ozturk 3, Garris, Rankin 3, Demirel 5, Schaffartzkik e Mostafa ne.
Arbitri: Betancor (Spa), Chavez (Spa), Gondas (Gre).
Fonte: La Repubblica