Sta per aprirsi un ciclo di partite terribili, non facile il futuro prossimo della Pompea. Tutte di primissimo piano le quattro avversarie che Napoli, una dopo l'altra, dovrà affrontare a partire da domenica prossima quando la squadra di Andrea Mazzon sarà impegnata sul campo della Benetton Treviso campione d'Italia in carica. Poi gli azzurri (il 27 ottobre) ospiteranno la Virtus Roma allenata da quel Piero Bucchi che, dopo aver riportato Napoli in serie A, nel breve volgere di pochi giorni ha scoperto vari punti di disaccordo con il presidente Mario Maione ed il giemme Andrea Fadini. Il 3 novembre - altra trasferta molto dura - la Pompea se la vedrà con la Scavolini Pesaro prima di ricevere, sette giorni dopo, l'Oregon Cantù. Un poker di sfide ad alto contenuto emotivo per Napoli ed i suoi appassionati tifosi. Una raffica d'impegni che i partenopei, eccezion fatta per la gara con la Benetton, affronteranno esibendo un nuovo giocatore che a breve sarà messo a disposizione del coach.
«In questi giorni - conferma Andrea Fadini - definiremo l'arrivo di un rinforzo per la panchina. Un uomo che ci sarà utile sotto canestro, un elemento che con ogni probabilità prenderà il posto di un altro attualmente a nostra disposizione».
Di più non dice il general manager della Pompea. Non dice, Fadini, che il giocatore in questione è un comunitario e che, molto probabilmente, sostituirà il tedesco Tim Nees. Il nome? Dovrebbe essere quello di Martiy Conlon, 34enne americano con passaporto irlandese. Centro-ala forte di 2 metri e 11 centimetri, Conlon ha già maturato due esperienze in Italia: nel 97-98 (8 presenze) a Bologna, poi nel campionato 2000-2001 a Verona. Fadini, comunque, è consapevole che questo cambiamento non potrà, almeno da solo, completare il percorso individuato dalla società per rendere più competitiva la squadra.
«Un singolo - dice - non può risolvere i problemi più o meno grandi emersi finora. Può, nell'immediato, aiutarci ad essere più da serie A al rimbalzo. In assoluto, comunque, l'andamento generale muterà in modo significativo quando muteranno alcune situazioni specifiche».
Dice e non dice, Fadini. Ribadisce tranquillamente che «da qualcuno ci aspettavamo un rendimento molto più elevato» ma evita, il giemme della Pompea, di fare apertamente quei nomi e quei cognomi che, peraltro, da settimane sono sulla bocca di molti.
«Avessimo ottenuto da tutti il contributo ipotizzato alla vigilia del campionato, i punti in classifica oggi sarebbero stati certamente di più - prosegue - Cosa mi aspetto dalle prossime quattro partite in programma? Di sicuro qualche miglioramento. Non so, però, se questo sarà sufficiente per ribaltare quei pronostici sulla carta a noi sfavorevoli. Bisogna avere un po' di pazienza. Perché il gruppo, intanto, lavora duramente e dimostra di stare bene assieme. Certo, qualcosa manca ancora. Eravamo partiti in un determinato modo, poi abbiamo cambiato con la partenza di Leandro Palladino per la Spagna. Ora occorre riassestarci e decidere dove intervenire. E per farlo seguiremo con estrema attenzione quelli che sono i rendimenti dei singoli».
Carlo Carione
«In questi giorni - conferma Andrea Fadini - definiremo l'arrivo di un rinforzo per la panchina. Un uomo che ci sarà utile sotto canestro, un elemento che con ogni probabilità prenderà il posto di un altro attualmente a nostra disposizione».
Di più non dice il general manager della Pompea. Non dice, Fadini, che il giocatore in questione è un comunitario e che, molto probabilmente, sostituirà il tedesco Tim Nees. Il nome? Dovrebbe essere quello di Martiy Conlon, 34enne americano con passaporto irlandese. Centro-ala forte di 2 metri e 11 centimetri, Conlon ha già maturato due esperienze in Italia: nel 97-98 (8 presenze) a Bologna, poi nel campionato 2000-2001 a Verona. Fadini, comunque, è consapevole che questo cambiamento non potrà, almeno da solo, completare il percorso individuato dalla società per rendere più competitiva la squadra.
«Un singolo - dice - non può risolvere i problemi più o meno grandi emersi finora. Può, nell'immediato, aiutarci ad essere più da serie A al rimbalzo. In assoluto, comunque, l'andamento generale muterà in modo significativo quando muteranno alcune situazioni specifiche».
Dice e non dice, Fadini. Ribadisce tranquillamente che «da qualcuno ci aspettavamo un rendimento molto più elevato» ma evita, il giemme della Pompea, di fare apertamente quei nomi e quei cognomi che, peraltro, da settimane sono sulla bocca di molti.
«Avessimo ottenuto da tutti il contributo ipotizzato alla vigilia del campionato, i punti in classifica oggi sarebbero stati certamente di più - prosegue - Cosa mi aspetto dalle prossime quattro partite in programma? Di sicuro qualche miglioramento. Non so, però, se questo sarà sufficiente per ribaltare quei pronostici sulla carta a noi sfavorevoli. Bisogna avere un po' di pazienza. Perché il gruppo, intanto, lavora duramente e dimostra di stare bene assieme. Certo, qualcosa manca ancora. Eravamo partiti in un determinato modo, poi abbiamo cambiato con la partenza di Leandro Palladino per la Spagna. Ora occorre riassestarci e decidere dove intervenire. E per farlo seguiremo con estrema attenzione quelli che sono i rendimenti dei singoli».
Carlo Carione