Finisce 88-78 per la Skipper una partita con molti episodi che forse non lasceranno strascichi polemici, ma che sicuramente apriranno buoni argomenti per le chiacchiere da bar. Il fattaccio avviene attorno alla meta' del secondo quarto quando, davanti ad alcune rotazioni non immediatamente comprensibili di Boniciolli, buona parte del pubblico esplode in una sonora fischiata. Non personale, ma chiaramente rivolta alla guida. La Fossa sostiene l'allenatore, e il resto del Palazzo amplifica il dissenso. Si potra' anche discutere sui tanti minuti dati a Fultz, o la panchina rifilata a giocatori apparentemente on fire, ma il lavoro dell'allenatore andrebbe giudicato a fine partita, e non quando sul +9 alterna i giocatori. Si raggiunge poi il patetico quando il pubblico brontola per una reazione negativa di Boniciolli davanti ad una di quelle cose che farebbe imbufalire qualsiasi coach: canestro in attacco e maggiore interesse a battersi 5 piuttosto che rientrare in difesa. Qualcosa e' cambiato.
E' una partita non particolarmente bella, che la Fortitudo porta a casa sconfiggendo un Alba Berlino non esattamente ostico, che vive sui momenti dorati di Pesic e Collins, ma che non trova mai una terza punta e si dimostra desolatamente molle sotto canestro. Nel primo quarto il giro di palla bolognese non e' di quelli da far gonfiare il petto di orgoglio il coaching staff, ma Berlino non tiene le penetrazioni, commette falli e manda 14 volte in lunetta i biancoblu. E' soprattutto Skelin a festeggiare. Pozzecco entra in campo per cinque minuti non esattamente encomiabili, e si chiude sul 22-19 con 5 punti di fila del piccolo colorato Collins.
Secondo quarto con il Poz a scaldare la panca, e con Skelin e Barton che sembrano poter aprire un divario importante: 31-22. Pero' l'impatto di Van den Spiegel e' Fultz e' poco palpabile, di la' Pesic la metterebbe anche dentro un cylum, parita' sul 37-37. Ad uscire fuori dal labirinto sono 5 punti filati di Galanda, e un attimo di riposo dato a Pesic che non trova sostituti degni. 48-40 a fine tempo.
Si riparte con il +10 siglato da Barton e il quarto fallo di un Delfino decente ma ancora imberbe nella gestione delle randellate. E si prosegue con Skelin e Galanda che fanno festa contro i lunghi avversari. Ancora in campo Fultz, e molti pensano ad un muro contro muro tra i corregionali Boniciolli e Pozzecco. Berlino si mette a zona, Bologna si gratta un pochino la testa ma non prende imbarcate perche' comunque l'Alba non ha lo spessore per un break importante. Il rientro del Poz, a 2'59" dalla fine del terzo quarto, e' battezzato da una tripla di Demirel per il 60-56. Ma le cose in attacco cominciano ad andare meglio, e bene o male il piccolino con il 12 biancoblu il suo lo fa. Si ritorna a +10, prima che un altro finale di quarto sciagurato regali a Collins 6 punti in pochi secondi per il 69-65.
Ancora Collins riaggiusta fino al -2, Pesic sbaglia il sorpasso e una bomba del Poz castiga: 74-67. Skelin in panchina e Van den Spiegel in campo sembra un lusso eccessivo, ma finalmente si trovano stelle filanti da fuori. Prima Basile e poi Barton portano sul 81-69 e stracciano gli schemi di zona tedeschi. Collins non tiene Pozzecco, ma quest'ultimo fa e disfa. Garris e Demirel sbagliano il possibile -5, e la sirena finale porta un minimo di serenita' ad un ambiente sicuramente confuso.
Enrico Faggiano
E' una partita non particolarmente bella, che la Fortitudo porta a casa sconfiggendo un Alba Berlino non esattamente ostico, che vive sui momenti dorati di Pesic e Collins, ma che non trova mai una terza punta e si dimostra desolatamente molle sotto canestro. Nel primo quarto il giro di palla bolognese non e' di quelli da far gonfiare il petto di orgoglio il coaching staff, ma Berlino non tiene le penetrazioni, commette falli e manda 14 volte in lunetta i biancoblu. E' soprattutto Skelin a festeggiare. Pozzecco entra in campo per cinque minuti non esattamente encomiabili, e si chiude sul 22-19 con 5 punti di fila del piccolo colorato Collins.
Secondo quarto con il Poz a scaldare la panca, e con Skelin e Barton che sembrano poter aprire un divario importante: 31-22. Pero' l'impatto di Van den Spiegel e' Fultz e' poco palpabile, di la' Pesic la metterebbe anche dentro un cylum, parita' sul 37-37. Ad uscire fuori dal labirinto sono 5 punti filati di Galanda, e un attimo di riposo dato a Pesic che non trova sostituti degni. 48-40 a fine tempo.
Si riparte con il +10 siglato da Barton e il quarto fallo di un Delfino decente ma ancora imberbe nella gestione delle randellate. E si prosegue con Skelin e Galanda che fanno festa contro i lunghi avversari. Ancora in campo Fultz, e molti pensano ad un muro contro muro tra i corregionali Boniciolli e Pozzecco. Berlino si mette a zona, Bologna si gratta un pochino la testa ma non prende imbarcate perche' comunque l'Alba non ha lo spessore per un break importante. Il rientro del Poz, a 2'59" dalla fine del terzo quarto, e' battezzato da una tripla di Demirel per il 60-56. Ma le cose in attacco cominciano ad andare meglio, e bene o male il piccolino con il 12 biancoblu il suo lo fa. Si ritorna a +10, prima che un altro finale di quarto sciagurato regali a Collins 6 punti in pochi secondi per il 69-65.
Ancora Collins riaggiusta fino al -2, Pesic sbaglia il sorpasso e una bomba del Poz castiga: 74-67. Skelin in panchina e Van den Spiegel in campo sembra un lusso eccessivo, ma finalmente si trovano stelle filanti da fuori. Prima Basile e poi Barton portano sul 81-69 e stracciano gli schemi di zona tedeschi. Collins non tiene Pozzecco, ma quest'ultimo fa e disfa. Garris e Demirel sbagliano il possibile -5, e la sirena finale porta un minimo di serenita' ad un ambiente sicuramente confuso.
Enrico Faggiano