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Boniciolli ritorna su mercoledì sera

"Rispetto chi critica, però che delusione"

PALADOZZA spaccato in due partiti, amici e nemici di Boniciolli? I cori e i fischi mercoledì sera si sono incrociati per un po´, il pubblico Fortitudo sembra diviso tra «interventisti» e «allineati»: chi già mugugna (e a stento si è tenuto l´anno scorso) e chi sostiene che valga la pena aspettare. Strano che capiti dopo una vittoria, ottenuta senza un giocatore come Scepanovic. Il coach come l´ha metabolizzata il giorno dopo?
«Il mio rispetto per il pubblico rimane massimo. Sono rimasto sorpreso e deluso della situazione che si è verificata. Ho tolto Van Den Spiegel per rimettere Skelin, che era "caldo" e ha fatto la sua miglior partita. Non mi sembrava una gran cosa. Tengo a ribadire che tra me e Pozzecco non ci sarà mai polemica, l´intesa è forte. Gianmarco si era allenato poco per problemi e l´ho utilizzato solo quando contava. La Skipper attuale è destinata a crescere progressivamente. Quella vista con Berlino non era quella vista con Roseto». Le fatiche e gli acciacchi della Skipper inducono a pazientare: ma a Bologna storicamente sovente è accaduto il contrario. Questa Fortitudo per adesso non entusiasma, ma è innegabile che sprazzi di talento ne abbia prodotti e soprattutto è un dato di fatto che sia stata costruita con un budget di un quarto rispetto a quella del '97-´98, tanto per fare un esempio. Bisogna guardare con realismo una situazione diversa. Non lo dice ma lo pensa Zoran Savic, soggetto a dir poco navigato. «Da questa faccenda del pubblico diviso non ho da dedurre molto. Situazioni del genere non sono inedite, tutto il mondo è paese». La Fossa dei Leoni, per bocca di Paolo Santi, conferma il suo appoggio alla Fortitudo, non al singolo. «Non siamo gli amanti di Boniciolli. Non lo siamo di nessun giocatore in particolare. Noi sosteniamo la squadra come entità. Non vogliamo nemmeno un pubblico spaccato, ma è evidente che il momento è troppo prematuro per mettere qualcuno in croce. L´ambiente deve essere meno prevenuto e più tranquillo: adesso Boniciolli, un anno fa Meneghin, nel 2000 Fucka, prima Myers. Galanda l´anno scorso è stato sempre insolentito e alla fine ci ha trascinato nei play-off. C´è sempre qualcosa di sbagliato per qualcuno». Il discorso tecnico ci sta solo in parte. «Non potevamo fare un dibattito l´altra sera e abbiamo espresso direttamente la nostra opinione. Questa Skipper è giovane, ci vuole un po´ di pazienza, ricordiamoci che quando il palazzo ha fischiato Meneghin o altri, non abbiamo reagito. Crediamo che adesso non sia proprio il tempo di creare spaccature».
Francesco Forni
Fonte: La Repubblica
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