Ha cominciato la scalata al grande basket a Udine e l’ha lasciato, da team manager, a Biella. Primi passi Patriarca, poi la svolta Snaidero con scudetto juniores nel 1976; l’ultimo alloro sul parquet è stata la Korac 1998, vinta con Verona. Una parentesi con ritorno alla Fila, nella cui ascesa dalla C1 all’A2 ha giocato gli unici due anni cadetti in carriera: B2 e d’eccellenza. Una stagione all’ombra del presidente Alberto Savio e del ds Atripaldi, e Giampiero Savio ora fa l’allenatore degli juniores d’eccellenza dell’Asem San Daniele.
Giampi, come sarà domenica Snaidero - Lauretana?
«Le due squadre sono partite con obiettivi diversi. Biella, che non ha possibilità finanziarie di livello, ha fatto in economia ed è debole sotto canestro; forse ha risparmiato più del dovuto e finirà per spendere il doppio. La Snaidero ha altre ambizioni rispetto alla salvezza che vuole Biella. Paga scelte sbagliate che, a lungo andare, si trascinano nel budget».
Sul campo come andrà?
«È una partita alla portata di Udine. Siamo alla sesta d’andata e deve vincere a tutti i costi, perdere sarebbe una mazzata e non ci voglio pensare. La squadra pare in crescita, nonostante latitino protagonisti quali Mulaomerovic e Thompson. La Snaidero non ha ancora equilibri e meccanismi di squadra e una situazione societaria, con il rimescolamento nel dopo Sarti, di cui il gruppo risente. Vincere sarebbe un passo avanti in attesa di ritrovare i leader. Biella ha problemi di tutti i tipi, ora anche in play con Belcher infortunato, ma più continuità dirigenziale».
Motivi tecnici della gara?
«Udine ha più qualità negli esterni, sotto le due squadre ne hanno poca. La Snaidero ha più scelte con Li Vecchi, Thompson, Alexander, Mian e Mulaomerovic. Non deve temere avversari buoni, ma di livello inferiore. La sfida si risolverà dal perimetro».
Prospettive?
«Per Biella non è facile prevedere. Non ha alle spalle un’azienda quale la Snaidero. Ogni anno deve reperire forze economiche in una città che ha buon substrato, ma che preferisce investire all’estero piuttosto che nel basket. È problema che si trascina da sempre, nonostante la A. Udine ha la passione del presidente e disponibilità abbastanza buone, specie se non saranno sprecate più in operazioni poco credibili e dispendiose. Nel futuro ha più possibilità, avendo alle spalle un mecenate che garantirà la A per anni a meno che non faccia altre scelte. Non credo, però, che due annate sbagliate possano deviare il Progetto».
Intendevo possibilità in campionato.
«È presto per dirlo, ma Udine ha potenzialità maggiori. Con qualche aggiustamento tattico o acquisto può fare un buon torneo. D’ora in poi la squadra non può che crescere. Deve dare priorità alla A rispetto all’Uleb cup, che con trasferte lunghe come a Perm può essere un fardello, per sbloccare la classifica prima possibile e ritrovare serenità societaria. Nelle ultime due gare ha già mostrato miglioramenti. Deve però recuperare terreno su squadre rilevazione quali Trieste, Reggio Calabria e Roseto che vedremo se terranno. Può arrivare, comunque, tra le prime 12 nei play - off».
Giampi, come sarà domenica Snaidero - Lauretana?
«Le due squadre sono partite con obiettivi diversi. Biella, che non ha possibilità finanziarie di livello, ha fatto in economia ed è debole sotto canestro; forse ha risparmiato più del dovuto e finirà per spendere il doppio. La Snaidero ha altre ambizioni rispetto alla salvezza che vuole Biella. Paga scelte sbagliate che, a lungo andare, si trascinano nel budget».
Sul campo come andrà?
«È una partita alla portata di Udine. Siamo alla sesta d’andata e deve vincere a tutti i costi, perdere sarebbe una mazzata e non ci voglio pensare. La squadra pare in crescita, nonostante latitino protagonisti quali Mulaomerovic e Thompson. La Snaidero non ha ancora equilibri e meccanismi di squadra e una situazione societaria, con il rimescolamento nel dopo Sarti, di cui il gruppo risente. Vincere sarebbe un passo avanti in attesa di ritrovare i leader. Biella ha problemi di tutti i tipi, ora anche in play con Belcher infortunato, ma più continuità dirigenziale».
Motivi tecnici della gara?
«Udine ha più qualità negli esterni, sotto le due squadre ne hanno poca. La Snaidero ha più scelte con Li Vecchi, Thompson, Alexander, Mian e Mulaomerovic. Non deve temere avversari buoni, ma di livello inferiore. La sfida si risolverà dal perimetro».
Prospettive?
«Per Biella non è facile prevedere. Non ha alle spalle un’azienda quale la Snaidero. Ogni anno deve reperire forze economiche in una città che ha buon substrato, ma che preferisce investire all’estero piuttosto che nel basket. È problema che si trascina da sempre, nonostante la A. Udine ha la passione del presidente e disponibilità abbastanza buone, specie se non saranno sprecate più in operazioni poco credibili e dispendiose. Nel futuro ha più possibilità, avendo alle spalle un mecenate che garantirà la A per anni a meno che non faccia altre scelte. Non credo, però, che due annate sbagliate possano deviare il Progetto».
Intendevo possibilità in campionato.
«È presto per dirlo, ma Udine ha potenzialità maggiori. Con qualche aggiustamento tattico o acquisto può fare un buon torneo. D’ora in poi la squadra non può che crescere. Deve dare priorità alla A rispetto all’Uleb cup, che con trasferte lunghe come a Perm può essere un fardello, per sbloccare la classifica prima possibile e ritrovare serenità societaria. Nelle ultime due gare ha già mostrato miglioramenti. Deve però recuperare terreno su squadre rilevazione quali Trieste, Reggio Calabria e Roseto che vedremo se terranno. Può arrivare, comunque, tra le prime 12 nei play - off».