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Pecile, gli esami non finiscono mai

Oggi all’Università, domenica al Bpa per il suo personalissimo derby con Trieste

PESARO - Una vita piena, un veterano di 22 anni esuberante e sulla strada della maturità. Andrea Pecile ormai calca i parquet da più di un lustro, non cavalca più l’onda del pulcino della squadra, ma si “permette" di consigliare gli americani sui movimenti fuori e dentro il campo («gli dico: Ehi, con quell’arbitro è meglio non parlare... e trucchetti del genere»). E’ rimasto soddisfatto dall’ultima interpretazione di Benigni al cinema, lui, divoratore di dvd, ma ultimamente ha trascurato il suo sito internet. «Lo aggiornerò dopo l’esame». Oggi è il suo giorno, all’Università. Andrea Pecile sosterrà l’esame di Diritto Pubblico Comparato, confermando ammirevole tenacia nel portare avanti gli studi.
Martedì non si è allenato per un colpo nelle zone proibite rimediato nella gara di Fabriano, ma già mercoledì - nonostante il dolore - ha voluto essere in campo. «Non ha senso stare ai bordi del rettangolo di gioco, io voglio giocare. Non mi pagano per stare a guardare».
Andrea Pecile è uno della vecchia guardia, uno che la mentalità da combattente l’ha bevuta dal biberon. Triestino di nascita, ma di scuola Don Bosco, domenica incrocerà nuovamente le armi con la Pallacanestro Trieste, avversaria di sempre. «Ormai sono tanti anni che li affronto - confessa il play-maker idolo delle teen-agers - ma le emozioni più grandi arrivano quando gioco nel loro Palazzetto».
Per l’occasione, in parterre, siederanno mamma e papà Pecile. «Ho sentito Cavaliero e i giovani della squadra dopo la loro partita con Fabriano. Avevano sbancato il PalaGuerrini e volevo sapere come avevano fatto».
I consigli sono serviti... «E’ stata una vittoria importante per noi, ma adesso guai a dormire sugli allori. E’ solo un successo fuori casa, nulla più, e di gare - prima di questo blitz - ne avevamo perse diverse... Siamo concentrati ad ottenere altri buoni risultati».
Parla sempre meno di lui, il biondino dai tanti soprannomi. Si sente responsabilizzato e sa di essere ormai una guida, per la giovane ma sempre meno imberbe Scavolini. «Personalmente sono contento quando entro in quintetto e segno tanti punti, ma lo sono di più quando gioca bene la squadra. E’ anche merito mio, più dell’anno scorso».
Domenica il Bpa apre le porte alla formazione di Cesare Pancotto, che ha appena perso in Coppa con Colonia, ma che in campionato sta ottenendo i risultati migliori dall’epoca della Stefanel... «Beh, a me sembra che loro inizino sempre con il piede giusto - puntualizza Pecile - L’anno scorso hanno centrato le Final Eight di Coppa Italia e continuano ad ottenere buonissimi piazzamenti. Hanno alcuni nuovi nomi interessanti, come l’ala Roberson e il centro Kelecevic e un solido asse italiano sottocanestro (Podestà-Camata-Casoli). E’ un gruppo che conosce da tempo il coach e che gioca bene di squadra. Dovremo fare molta attenzione, perchè negli ultimi anni la Scavolini non ha mai espugnato il loro campo e - anche in casa - ha sempre mostrato enormi difficoltà ad averne ragione».
Ieri, la truppa di Marco Crespi ha lavorato all’ora di pranzo a Baia Flaminia, oggi doppio allenamento, domani si torna ad una seduta. Domenica (ore 18,15), Pesaro ospita Trieste nella sesta giornata di campionato.
Camilla Cataldo
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