NON è ancora novembre, ma il PalaDozza sembra già sede d´esami.
Il trittico casalingo della proseguirà domani con Siena (18.15), per poi chiudersi con l´Aek mercoledì. L´Alba Berlino ha provocato tremori solo nervosi: la vittoria non è stata esaltante, ma meritata. I però a Bologna non finiscono mai e così questi match importanti potrebbero addirittura, anche se pare assurdo, diventare sentenze. Destinatario Boniciolli, che avrà a disposizione gli stessi (out Scepanovic) dell´ultima settimana: medesima fauna, anche sugli spalti, quindi ogni respiro sarà vivisezionato.
Le avversarie sono comunque di spessore, da battere per tenere un passo competitivo. Savic è chiaro. «Ognuno ha la sua opinione: la nostra è che Matteo è il coach della Skipper». Attorno all´Aquila i bisbigli di cambiamenti drastici si sprecano, ma la squadra, non travolgente in campo, non mostra patemi o crepe: l´ambiente pre e post allenamenti è ordinario. Van den Spiegel è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso degli impazienti (e forse incontentabili), ma è chiaro che il pateracchio non è nato per queste scelte. Pozzecco in campo ci sta meno rispetto al suo passato ed sono noti (e plateali) i suoi bisticci con gli allenatori: gli indizi, pretestuosi, non mancano, ma la realtà e un´altra. Il Poz, che in effetti non ha mai dato segni di insofferenza, stronca sul nascere i dubbi. «C´è una tensione che non sento, per me immotivata: non capisco il perché di questi drammi, ma vedo che influisce sugli altri. Ribadisco: la Fortitudo adesso ha dei problemi, come normale che sia, ma tra me e Matteo tutto va bene, la situazione è chiara. Anzi, questo buon rapporto può essere un punto di partenza per iniziare a sistemare tutte le altre cose».
Non ci sono intoppi, da questo punto di vista. «No. Il coach si è accorto che io non sono in forma e mi fa giocare di meno: non ci trovo niente di sconvolgente. Faccio fatica a stare in panchina, come tutti credo. Il mio desiderio è stare sul parquet quando si decide la partita. Il concetto che mi sembra caro a tutti i colleghi. Con Matteo va bene: se non fosse così sarebbe bastato veramente poco per farvelo capire, perché non sono il tipo che si tiene tutto dentro...». Intanto, è ora di pensare a Siena che, nelle griglie prestagionali, è stata preceduta solo dalla Benetton. Gruppo quanto mai tosto con Vukcevic e Turkan come punte più informa in questo momento e un organico complessivamente più pesante sulla carta e i bilanci.
Francesco Forni
Il trittico casalingo della proseguirà domani con Siena (18.15), per poi chiudersi con l´Aek mercoledì. L´Alba Berlino ha provocato tremori solo nervosi: la vittoria non è stata esaltante, ma meritata. I però a Bologna non finiscono mai e così questi match importanti potrebbero addirittura, anche se pare assurdo, diventare sentenze. Destinatario Boniciolli, che avrà a disposizione gli stessi (out Scepanovic) dell´ultima settimana: medesima fauna, anche sugli spalti, quindi ogni respiro sarà vivisezionato.
Le avversarie sono comunque di spessore, da battere per tenere un passo competitivo. Savic è chiaro. «Ognuno ha la sua opinione: la nostra è che Matteo è il coach della Skipper». Attorno all´Aquila i bisbigli di cambiamenti drastici si sprecano, ma la squadra, non travolgente in campo, non mostra patemi o crepe: l´ambiente pre e post allenamenti è ordinario. Van den Spiegel è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso degli impazienti (e forse incontentabili), ma è chiaro che il pateracchio non è nato per queste scelte. Pozzecco in campo ci sta meno rispetto al suo passato ed sono noti (e plateali) i suoi bisticci con gli allenatori: gli indizi, pretestuosi, non mancano, ma la realtà e un´altra. Il Poz, che in effetti non ha mai dato segni di insofferenza, stronca sul nascere i dubbi. «C´è una tensione che non sento, per me immotivata: non capisco il perché di questi drammi, ma vedo che influisce sugli altri. Ribadisco: la Fortitudo adesso ha dei problemi, come normale che sia, ma tra me e Matteo tutto va bene, la situazione è chiara. Anzi, questo buon rapporto può essere un punto di partenza per iniziare a sistemare tutte le altre cose».
Non ci sono intoppi, da questo punto di vista. «No. Il coach si è accorto che io non sono in forma e mi fa giocare di meno: non ci trovo niente di sconvolgente. Faccio fatica a stare in panchina, come tutti credo. Il mio desiderio è stare sul parquet quando si decide la partita. Il concetto che mi sembra caro a tutti i colleghi. Con Matteo va bene: se non fosse così sarebbe bastato veramente poco per farvelo capire, perché non sono il tipo che si tiene tutto dentro...». Intanto, è ora di pensare a Siena che, nelle griglie prestagionali, è stata preceduta solo dalla Benetton. Gruppo quanto mai tosto con Vukcevic e Turkan come punte più informa in questo momento e un organico complessivamente più pesante sulla carta e i bilanci.
Francesco Forni
Fonte: La Repubblica