Domani al Palaverde arriva la Pompea Napoli e per il suo coach, il mestrino Andrea Mazzon, sarà una specie di derby. Mazzon infatti è trevigiano di adozione, vive a Casier, nei pressi di una incantevole ansa del Sile. Ovvio, e non solo per questo, che farebbe di tutto per riuscire a passare in casa dei campioni d'Italia, ma si rende conto che l'impresa sarà oltremodo difficile, anche perché la sua squadra, che aveva iniziato alla grande, è incappata in tre sconfitte di fila.
«Già, tutte all'ultimo minuto - racconta - A Milano, con Reggio, a Bologna. Però abbiamo gli stessi punti di Pesaro e Cantù, anche se qui a Napoli si amplifica tutto, nel bene e nel male (lunedì, comunque, ha vinto il posticipo con l'Avellino, ndr)».
Quantomeno state dimostrando notevole solidità.
«La squadra è molto giovane: pensate che in A/1, a parte Michael Andersen, non ci aveva ancora giocato nessuno (in realtà lo hanno fatto anche Morena e, fugacemente, Rajola e Tim Nees, che è un ex di Treviso, ndr): chiaro che difettiamo in esperienza».
Però gli americani, Greer e Penberthy, hanno talento da vendere.
«Non lo metto in dubbio, na una cosa è giocare in Legadue ed un'altra in A/1: possono solo migliorare».
Tu hai visto in tivù la gara di Istanbul: l'Efes ha dimostrato che pure Treviso è vulnerabile.
«L'Efes è stata in partita per i tiri da tre di Brown e Granger, non ho visto altri meriti. La difesa che ha fatto Pittis su Granger è stata da applausi, ma l'altro faceva canestro sulla sirena: onestamente, più di così non si può pretendere».
Sì, però Messina ha notato dei vuoti mentali.
«Come tutte le squadre che hanno cambiato allenatore ed un paio di giocatori, ha bisogno di lavorare. Nessuno meglio di Ettore sa che è una cosa normale, pure noi siamo molto rinnovati (e in tribuna domani ci sarà l'ultimo acquisto: l'ala centro Marty Conlon, ndr)».
Avete anche voi le vostre qualità.
«Certo: ad esempio siamo primi nei recuperi, in difesa stiamo lavorando bene. Solo che talvolta diamo il calcio al secchio e sprechiamo con delle cavolate offensive ciò che di buono riusciamo a fare dietro: soprattutto tiri forzati».
In definitiva, per vincere al Palaverde cosa dovrete fare?
«Giocare senza farci prendere dall'ansia, cercando di essere concentrati anche nelle piccole cose. E poi fargli sudare ogni canestro».
La Benetton intanto ha tesserato ufficialmente Peter Fehse, pivottone tedesco di 19 anni, girandolo in prestito all'Opel Skyliners Francoforte. Ciò permetterà all'atleta di giocare e di svolgere nel contempo il servizio militare in patria.
Silvano Focarelli
«Già, tutte all'ultimo minuto - racconta - A Milano, con Reggio, a Bologna. Però abbiamo gli stessi punti di Pesaro e Cantù, anche se qui a Napoli si amplifica tutto, nel bene e nel male (lunedì, comunque, ha vinto il posticipo con l'Avellino, ndr)».
Quantomeno state dimostrando notevole solidità.
«La squadra è molto giovane: pensate che in A/1, a parte Michael Andersen, non ci aveva ancora giocato nessuno (in realtà lo hanno fatto anche Morena e, fugacemente, Rajola e Tim Nees, che è un ex di Treviso, ndr): chiaro che difettiamo in esperienza».
Però gli americani, Greer e Penberthy, hanno talento da vendere.
«Non lo metto in dubbio, na una cosa è giocare in Legadue ed un'altra in A/1: possono solo migliorare».
Tu hai visto in tivù la gara di Istanbul: l'Efes ha dimostrato che pure Treviso è vulnerabile.
«L'Efes è stata in partita per i tiri da tre di Brown e Granger, non ho visto altri meriti. La difesa che ha fatto Pittis su Granger è stata da applausi, ma l'altro faceva canestro sulla sirena: onestamente, più di così non si può pretendere».
Sì, però Messina ha notato dei vuoti mentali.
«Come tutte le squadre che hanno cambiato allenatore ed un paio di giocatori, ha bisogno di lavorare. Nessuno meglio di Ettore sa che è una cosa normale, pure noi siamo molto rinnovati (e in tribuna domani ci sarà l'ultimo acquisto: l'ala centro Marty Conlon, ndr)».
Avete anche voi le vostre qualità.
«Certo: ad esempio siamo primi nei recuperi, in difesa stiamo lavorando bene. Solo che talvolta diamo il calcio al secchio e sprechiamo con delle cavolate offensive ciò che di buono riusciamo a fare dietro: soprattutto tiri forzati».
In definitiva, per vincere al Palaverde cosa dovrete fare?
«Giocare senza farci prendere dall'ansia, cercando di essere concentrati anche nelle piccole cose. E poi fargli sudare ogni canestro».
La Benetton intanto ha tesserato ufficialmente Peter Fehse, pivottone tedesco di 19 anni, girandolo in prestito all'Opel Skyliners Francoforte. Ciò permetterà all'atleta di giocare e di svolgere nel contempo il servizio militare in patria.
Silvano Focarelli