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Trieste, 850 partite in serie A

Domani con la trasferta nelle Marche la squadra allenata da Pancotto raggiunge un importante traguardo

TRIESTE - Contro la Scavolini, domani 18.15 Bpa Palas, la Pallacanestro Trieste spegnerà le 850 candeline nel campionato di serie A. Un traguardo importante che proietta la società triestina nell’élite del basket italiano. Un «compleanno» dal sapore dolce che Maric e compagni compiono in un momento particolarmente felice della stagione. Trieste sta girando al massimo, ha iniziato la stagione con il piglio giusto e si presenta sul parquet della Scavolini con la convinzione necessaria per tentare un colpo che manca dal lontano 1993/’94 quando l’allora Stefanel, allenata da Boscia Tanjevic, si impose prima nella stagione regolare e poi nella gara uno della semifinale play-off.
Altri tempi. Sia per la Scavolini, rinnovata e ringiovanita da un progetto di ridimensionamento voluto per limitare i costi esorbitanti delle ultime stagioni, sia per Trieste, che convive da un paio di campionati con il cappio al collo di un bilancio ancora da risanare.
Scavolini in crescita La vittoria di Fabriano ha ridato alla formazione di Crespi la convinzione necessaria per sostenere con il giusto entusiasmo un progetto importante. Pesaro non ha quest’anno stelle di prima grandezza, ma può contare su un organico solido, formato da giocatori che si completano a vicenda. Nel derby marchigiano, poi, è letteralmente esploso Aaron McGhee, americano di talento che può indicare alla Scavolini la strada del successo. Ancora da chiarire, invece, l’equivoco Gilbert. Marco Crespi si dice convinto della scelta operata nell’estate e sottolinea come il play statunitense sia a Pesaro per aiutare la squadra a crescere. Ma la decisione di non impiegarlo a Fabriano e i soli cinque minuti giocati la settimana prima a Treviso possono essere un segnale indicativo. Due indizi fanno quasi una prova, la gara contro Trieste servirà a capirne di più.
La prudenza di Pancotto Se indichi la classifica, al coach di Porto San Giorgio vengono le convulsioni. «Noi abbiamo più punti della Scavolini, ma sono loro la squadra più forte. Se pensiamo a chi ha giocato negli ultimi anni per lo scudetto, a chi ha tradizione e importanza, quella è Pesaro. Noi la affronteremo con la determinazione e la consapevolezza di chi sa di avere di fronte questo tipo di squadra». Appurato che Trieste scenderà al Bpa Palas con il coltello tra i denti, cerchiamo di capire quale tipo di gara uscirà tra le due formazioni. «Sarà una gara con piccoli scarti – continua il coach –. Lo penso e mi auguro proprio che sia così. Una partita che vivrà sulle situazioni e sui momenti. Dovremo essere bravi a cogliere quello giusto».
Dimenticare la Coppa «Sappiamo – spiega Pancotto – che i prossimi mesi saranno difficili. Dovremo vivere due realtà tanto diverse come il campionato e la coppa Uleb. Due tornei che viaggiano su binari paralleli. Dopo ogni impegno dovremo cancellare dalla mente le scorie della gara e concentrarci immediatamente su quella successiva. Non credo che la gara con Colonia influirà su quella di domani a Pesaro: se così dovesse essere, comunque, avremmo un motivo in più per migliorare il nostro atteggiamento mentale».
La giornata di campionato L’anticipo della sesta giornata propone il derby lombardo tra l’Oregon Cantù di Pino Sacripanti e la Pippo Milano allenata da Attilio Caja. Gara di grandi tradizioni tra due squadre ambiziose che vogliono rimpinguare una classifica non ancora all’altezza delle aspettative. Cantù è reduce dallo stop subìto a Varese (altro derby), Milano è andata vicinissima all’impresa contro la Benetton Treviso capolista. Difficile azzardare un pronostico, anche se il fattore campo potrebbe far pendere l’ago della bilancia dalla parte di Cantù. Si gioca alle 17.05, diretta dal secondo tempo su Rai3 a partire dalle 18. Nella giornata spiccano ancora la sfida tra la Skipper Bologna di Matteo Boniciolli e l’ambiziosa Montepaschi Siena di Ergin Ataman e la sfida in fondo alla classifica tra Snaidero Udine e Lauretana Biella. Chi perde resta a zero punti e, da sola, all’ultimo posto della classifica.
Lorenzo Gatto
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