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Fabriano pronto alla battaglia

Domani la squadra di Carmenati ad Avellino

FABRIANO — Con Nunez a mezzo servizio, con Porter che in settimana ha lavorato con il freno a mano tirato per una fastidiosa infiammazione al ginocchio, con l'organico più contato che mai. Ma anche con la consapevolezza che nel primo «vis a vis» stagionale con una diretta concorrente per la salvezza, questa Carifac darà l'anima e anche qualcosa in più.
«Senza rischi». Ieri Nunez ha provato per la prima volta in questa settimana ad affiancarsi ai compagni. Se l'inguine non creerà ulteriori fastidi sarà presente anche stamane alla rifinitura prima delle partenza per l'Irpinia. «Ma non vogliamo rischiare niente» fa capire Carmenati. «Mi atterrò, certo, alle sensazioni del giocatore e alle indicazioni dei medici, ma stavolta sarò il primo ad armarmi di prudenza. Magari questa distrazione all'inguine ora è sotto controllo, ma basta poco per strasformarla in un infortunio più serio. E noi, adesso come adesso, non possiamo permetterci di perdere un riferimento offensivo così importante per lungo tempo». Al succo, anche se giocherà, scordiamoci sin d'ora un Nunez da 35-40 minuti…
«Ritmo lento». Strano a dirsi, ma il coach ha già chiesto alla squadra di… farsi violenza da sola e «vigilare» sul tabellone dei 24 secondi. Lo «showtime» a campo aperto che tanto piace alle «gazzelle» biancoblù domani (ore 18,15, diretta su Rc1) dovrà essere maneggiato con molta cura. «Non dico che non dobbiamo correre, ma farlo soltanto quando serve. Del resto giochiamo in trasferta e veniamo da una settimana non semplice, per cui il primo ordine è quello di gestirsi tatticamente e fisicamente nella maniera più lungimirante per arrivare lucidi alle battute decisive. Sappiamo che ci aspetta una battaglia in un'arena sempre pronta ad accendersi, per cui non possiamo concorrere ad esaltare i nostri avversari a cui tanto piace vivere di 'fiammate' e rapici rovesciamenti di fronte per caricare l'ambiente».
«Difesa decisiva». In sostanza, poche gambe, tanta testa e… tantissima difesa. «Loro vivono di tiro da tre punti, arrivano fino a 25 conclusioni a partita dall'arco. Dovremo controllare con attenzione le linee del penetra e scarica e lavorare di tagliafuori a rimbalzo, dove Grgurevic è l'emblema di una squadra che sotto il tabellone offensivo non si dà mai per vinta. L'attacco? Soprattutto attento in termini di scelta, perché l'Air lavora molto con la 'match up' e non a caso negli ultimi giorni ci siamo allenati parecchio contro questo tipo di zona adeguata».
Aspettando Ninno. Nulla di nuovo sul fronte societario fino al ritorno di Antonio Ninno dai suoi impegni di lavoro all'estero. Ma la Samb che resta nelle mani di Gaucci e le prime smentite (anche in toni ufficiali dal parte del sindaco Sorci) su un interessamento del gruppo Merloni per l'acquisto del team calcistico hanno riacceso le speranze di un avvicinamento tra la holding locale e il basket fabrianese. Di mezzo c'è il consueto problema dei debiti pregressi da annullare o comunque ridurre fortemente di cui si dibatterà nella decisiva assemblea dei soci prevista per l'8 novembre.
Alessandro Di Marco
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