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Le 'roi' più Koturovic, che Virtus

Bolognesi rientrano oggi dalla Spagna bloccati dallo sciopero generale

MADRID _ Bloccati per un giorno dallo sciopero generale che permetterà solo oggi il ritorno a Bologna per l'ultimo allenamento prima della nuova trasferta a Livorno. Bloccata ma felice la Virtus che ha riassaporato, dopo tante amarezze, il piacere dell'impresa. Perchè se è vero che il Real non è quello delle scorse stagioni, tanto che il pubblico, scarsino, giovedì sera ha contestato per il secondo anno consecutivo una società che spende troppo per il calcio lasciando senza giocatori importanti la sezione del baloncesto è anche vero che quella vinta nello storico impianto intitolato a Raimundo Saporta e che ha le tribune che portano i nomi di grandi eroi del basket come Emiliano Rodriguez e Waine Brabender, è una partita che è diventata facile soltanto al suono dell'ultima serena, quando la palla è finita nelle mani sicure di Antoine Rigaudeau (nella foto) inutilmente braccato dalla difesa dei merengues. Prima della palla a due, nonostante l'arrivo all'ultimo secondo di Dejan Koturovic, il secondo appuntamento di Eurolega, dopo il traumatico esordio con l'Asvel (che tanto scarso non deve essere visto che dopo aver battuto anche lo Slask Wroclaw è rimasto con il Cska l'unica squadra imbattuta del girone), era considerato da tutti un match in salita, perchè perdere ancora avrebbe significato l'ultimo posto in classifica e un passo indietro rispetto all'orgogliosa impennata con Roseto. Una partita che i bianconeri hanno vinto cercandosi l'uno con l'altro e aiutando chi, come Sekuralac e Attruia, aveva bisogno di fiducia e non di diffidenza. Ripetiamo: è presto per affermare che si tratta di una svolta, ma con l'arrivo di Koturovic e i possibili, se non sicuri, innesti di Scarone e Dial, quella che sembrava fino a una settimana fa una zattera alla deriva ha trovato un comandante sicuro (Tanjevic) e un equipaggio che lavora volentieri insieme anche se c'è burrasca. Guardando nel giardino degli altri senza provare finalmente troppa invidia perchè la corazzata Benetton è affondata davanti al primo vero scoglio e Siena ha imparato cosa vuol dire giocare nell' Europa che conta prendendone 26 a Tel Aviv con Scarone, ormai separato in casa, in panca per 40 minuti, La Virtus può adesso rendere tutto più facile a Tanjevic che, per la prima volta, lavora non dovendo partire da zero. Intanto, Boscia ha dimostrato di saperci fare non soltanto in palestra ma anche in panchina dove ha gestito benissimo l'esordio di Koturovic, cercato e trovato nei giochi a due dal sapiente Rigaudeau, e ha usato una zona molto alta quanto a centimetri ma non impiegata in maniera esasperata solo per il fatto che il Real ha mano quadrata da oltre l'arco. E adesso a Livorno, per dimostrare che la doppietta degli ultimi quattro giorni non è un episodio ma il segnale di una ritrovata continuità che possa permettere alla squadra di tornare sulle piastrelle del Palaalaguti con una manciata di credibilità in più da spendere davanti a un pubblico insoddisfatto se non, addirittura invelenito.
Gianni Cristofori
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