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Scavolini, prendi il vento buono

Domani al Bpa arriva Trieste

PESARO — «Tu sei come mucca che prima riempie secchio di latte e poi con zampa ribalta secchio». Così, nel suo italiano «basic», il compianto professor Aza Nikolic definiva le squadre ballerine che subito dopo una bella e speranzosa vittoria che apre il cuore mandano tutto a ramengo con una sconfitta. Pare la parabola della Scavolini di oggi: vittoriosa in modo perentorio e rassicurante sul campo di Fabriano e attesa domani dallo scontro casalingo con Trieste. La vittoria confermerebbe la finalmente trovata base di compattezza tecnica e battagliera della squadra, la sconfitta annullerebbe anche il bell'effetto dell'ultima vittoria.
«Quella con Trieste — dice il direttore sportivo Walter Magnifico — è una partita dura, difficile e importante. Loro sono già in palla, hanno meccanismi già oliati e regolati, hanno ottime individualità». Per cui? «Per cui — risponde Walter — noi siamo qui per batterli e tutto sta andando bene. Siamo gassati dopo la vittoria di Fabriano, in allenamento si vede a vista d'occhio una crescita di concentrazione, determinazione e intensità, il lavoro iniziale si comincia a sviluppare concretamente».
Ma per Magnifico la vittoria della Scavolini contro Trieste vorrebbe dire anche potersi godere con animo più sereno e beato la bella giornata che il Panathlon di San Severo, suo paese natale, gli ha dedicato per lunedì prossimo. La rituale cena con lui come ospite d'onore sarà preceduta da una partita-esibizione fra moltissimi grandi nomi che con Magnifico hanno condiviso lunghi anni di di vittorie e di trionfi su tutti i campi di basket. Fra gli altri ci saranno Costa, Gracis e Zampolini, Benevelli, Ponzoni, Gentile, Esposito, Mario Boni, forse Tusek e Myers, Bonamico e Villalta, Minelli, Carboni. E la lista non è ancora definitivamente chiusa per la serata d'onore che San Severo dedicherà ad uno dei suoi figli più famosi.
Intanto, in questa vigilia serena ma vigile dell'arrivo della temibile Trieste di Cesare Pancotto, la società diffonde i dati ufficiali del suo pubblico per la stagione 2002-2003. Gli abbonati sono in totale 4.578, di cui 3.174 uomini (pari al 69,33 per cento) e 1.404 donne (pari al 30,67 per cento). Interessante la suddivisione per fasce d'età. Fra gli uomini il 48,55 per cento ha meno di 35 anni (in sostanza quasi la metà del pubblico della Scavolini è composto di giovani), il 34,75 per cento ha un'età compresa fra i 36 e i 50 anni, mentre il,16,70 per cento ha più di 60 anni. Ancora più giovane il pubblico femminile, con un 62,68 per cento sotto i 35 anni, fra i 36 e i 50 anni c'è il 27,49 delle abbonate e sopra i 50 anni le donne sono il 9,83 per cento. Ne esce un quadro positivo e di piena salute del rapporto fra la Scavolini ed il suo pubblico che anche quest'anno, nonostante i ridimensionamenti, ha confermato la sua piena fiducia a squadra e società. Il dato più bello è quello della sostanziosa fetta di giovani i quali però, come cantava Morandi, «non li devi deludere mai». Perciò attenti a Trieste dove, ha detto con gergo tecnico criptato il direttore generale Ario Costa, «C'è la bora». Già.
f.b.
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