TREVISO. Nessuno alla vigilia avrebbe immaginato che la Benetton dovesse impegnarsi fino all'ultimo secondo per domare una Pompea, orgogliosa ed infarcita di americani di grande classe, che hanno infilato la retina da tutte le posizioni. Quel che conta, comunque, è che alla fine sia arrivato il sesto successo consecutivo al termine di una settimana difficile, coincisa con la prima sconfitta in Eurolega e con l'infortunio, avvenuto il giorno dopo la disgraziata sfida di Istanbul, di Trajan Langdon.
Messina ha sostituito la guardia, vittima di una botta all'alluce del piede sinistro con lo straordinario Bulleri di questi tempi. E Max, alla fine, ripagherà alla grande il suo coach con un'eccezionale prestazione: 26 punti, il suo record assoluto da quando gioca in serie A, con 8/14 dal campo e tre recuperi, per una valutazione di 24, la migliore dei campioni d'Italia, assieme a Denis Marconato, un veterano sempre più concreto. E, parlando di veterani, c'è da mettere in risalto anche l'ottima prova di Riccado Pittis, schierato dall'inizio in quintetto al posto dello svagato e timoroso Stojic delle ultime partite. E il capitano, come al solito, ha risposto alla grande, permettendosi il lusso, fatto inusuale per lui, anche di segnare un canestro da tre. Il bilancio generale della partita resta positivo. Nella gestione complessiva dell'incontro c'è da mettere in conto anche l'ottima prova del sedicenne georgiano Markoishvili, autore dei suoi primi 6 punti in campionato. Certo, se il punteggio è stato quasi sempre in bilico, lo si deve anche alla sfrontatezza degli americani di Napoli, due dei quali - Jones e Penberty - hanno militato anche nella Nba e gli altri due - Dontaè Jones e Lamarr Greer - quest'ultimo il top scorer della sfida con 29 punti - sono stati l'anno scorso i migliori stranieri della LegaDue.
Il coach mestrino Andrea Mazzon, che abita a Casale sul Sile, quando arriva al Palaverde, rischia sempre di far saltare le coronarie ai tifosi trevigiani. Già l'anno scorso, quando era alla guida di Imola, si arrese solo dopo un tempo supplementare. Anche stavolta è andato vicinissimo al colpaccio: addirittura, al 34'08", l'immenso Greer, ha avuto, sul 79-78, la tripla del sorpasso. Ma la palla, per fortuna di Treviso, è finita sul ferro. A questo punto, Stojic ha messo dentro, dopo aver incredibilmente rinunciato, nell'attacco precedente, ad un facile tiro da tre, gli unici suoi trepunti della gara. Subito, sempre dal perimetro, gli ha risposto Penberty per l'82-81. Poi Edney e Clack hanno realizzato entrambi due personali. Sull'84-83, Treviso ha costruito, grazie alle iniziative di Garbajosa e Bulleri, splendido il suo canestro in avvitamento, un importante parziale di 7-0 quello che, in fin dei conti, gli ha permesso di conquistare il sesto successo. Ora c'è solo Roma ad inseguire il gruppo di Messina, atteso domenica prossima alla grande sfida di Casalecchio contro la Virtus.
Mazzon inserisce dal primo minuto come «quattro» il trevigiano Ivan Gatto, permettendo al talentuoso Jones di giostrare come ala piccola, ruolo che Dontaè preferisce. La partita è subito divertente: la Pompea, a differenza delle altre squadre che vengono al Palaverde solo a fare catenaccio, gioca in maniera quasi speculare alla Benetton. Edney parte subito con una bomba, ma anche «Bullo» non fa rimpiangere Langdon - pesante, comunque, il suo forfait nell'economia del match - con un 2/3 da tre che conferma ormai la sua piena maturità. Nicola, al 7'47", infila l'unica bomba del suo incontro per il 25-14 (+11), il massimo vantaggio, assieme a quello del 27'30", dopo il siluro da tre di Pittis. Sembra tutto facile, ma la Pompea risale e si arriva al finale già descritto.
Davide Vatrella
Messina ha sostituito la guardia, vittima di una botta all'alluce del piede sinistro con lo straordinario Bulleri di questi tempi. E Max, alla fine, ripagherà alla grande il suo coach con un'eccezionale prestazione: 26 punti, il suo record assoluto da quando gioca in serie A, con 8/14 dal campo e tre recuperi, per una valutazione di 24, la migliore dei campioni d'Italia, assieme a Denis Marconato, un veterano sempre più concreto. E, parlando di veterani, c'è da mettere in risalto anche l'ottima prova di Riccado Pittis, schierato dall'inizio in quintetto al posto dello svagato e timoroso Stojic delle ultime partite. E il capitano, come al solito, ha risposto alla grande, permettendosi il lusso, fatto inusuale per lui, anche di segnare un canestro da tre. Il bilancio generale della partita resta positivo. Nella gestione complessiva dell'incontro c'è da mettere in conto anche l'ottima prova del sedicenne georgiano Markoishvili, autore dei suoi primi 6 punti in campionato. Certo, se il punteggio è stato quasi sempre in bilico, lo si deve anche alla sfrontatezza degli americani di Napoli, due dei quali - Jones e Penberty - hanno militato anche nella Nba e gli altri due - Dontaè Jones e Lamarr Greer - quest'ultimo il top scorer della sfida con 29 punti - sono stati l'anno scorso i migliori stranieri della LegaDue.
Il coach mestrino Andrea Mazzon, che abita a Casale sul Sile, quando arriva al Palaverde, rischia sempre di far saltare le coronarie ai tifosi trevigiani. Già l'anno scorso, quando era alla guida di Imola, si arrese solo dopo un tempo supplementare. Anche stavolta è andato vicinissimo al colpaccio: addirittura, al 34'08", l'immenso Greer, ha avuto, sul 79-78, la tripla del sorpasso. Ma la palla, per fortuna di Treviso, è finita sul ferro. A questo punto, Stojic ha messo dentro, dopo aver incredibilmente rinunciato, nell'attacco precedente, ad un facile tiro da tre, gli unici suoi trepunti della gara. Subito, sempre dal perimetro, gli ha risposto Penberty per l'82-81. Poi Edney e Clack hanno realizzato entrambi due personali. Sull'84-83, Treviso ha costruito, grazie alle iniziative di Garbajosa e Bulleri, splendido il suo canestro in avvitamento, un importante parziale di 7-0 quello che, in fin dei conti, gli ha permesso di conquistare il sesto successo. Ora c'è solo Roma ad inseguire il gruppo di Messina, atteso domenica prossima alla grande sfida di Casalecchio contro la Virtus.
Mazzon inserisce dal primo minuto come «quattro» il trevigiano Ivan Gatto, permettendo al talentuoso Jones di giostrare come ala piccola, ruolo che Dontaè preferisce. La partita è subito divertente: la Pompea, a differenza delle altre squadre che vengono al Palaverde solo a fare catenaccio, gioca in maniera quasi speculare alla Benetton. Edney parte subito con una bomba, ma anche «Bullo» non fa rimpiangere Langdon - pesante, comunque, il suo forfait nell'economia del match - con un 2/3 da tre che conferma ormai la sua piena maturità. Nicola, al 7'47", infila l'unica bomba del suo incontro per il 25-14 (+11), il massimo vantaggio, assieme a quello del 27'30", dopo il siluro da tre di Pittis. Sembra tutto facile, ma la Pompea risale e si arriva al finale già descritto.
Davide Vatrella