TREVISO. «Uno guarda la valutazione di squadra e vede: Benetton 120 e Pompea 94. Poi guarda le percentuali e si accorge che noi abbiamo tirato meglio. Allora si chiederà perché mai Treviso non abbia vinto di 15». Già, la domanda che si fa Ettore Messina gliela giriamo volentieri. E lui risponde. «Perché Napoli ha fatto comunque una buona partita e ha tirato con ottime medie da fuori. Noi, ogni volta che abbiamo allungato, ci siamo fatti riprendere perché i veterani li devo pur far riposare, ogni tanto, e in campo ci vanno i ragazzini e anche perché abbiamo commesso degli errori. L'aspetto più positivo è che la squadra, innervosita anche da un arbitraggio che non esito a definire "tecnicamente scadente", con poca collaborazione, poteva anche incasinarsi del tutto, invece è riuscita a conservare la freddezza per chiudere la gara con una certa autorità, facendo le scelte giuste».
Un americano come Langdon non si regala.
«Eh, già. I miei giovani, contro americani come quelli, pagano per forza lo scotto dell'inesperienza, mi sembra normale: daremo loro il tempo per crescere, mentre i"vecchi" hanno giocato tutti ai loro livelli. Però, per me, questa è una buona vittoria, la squadra veniva da una settimana difficile, la prima sconfitta stagionale lascia sempre qualche scoria».
Le tue squadre di solito non beccano 92 punti: è la fatica?
«No, direi che abbiamo pagato la loro notevole potenza fisica nelle guardie, come erano potenti anche Marcus Brown e Granger, le nostre sono più leggere e rapide».
Pittis in quintetto e Stojic in panchina.
«Mario non è in un buon momento. Forse l'ho caricato di troppa pressione mettendolo titolare, ora lascio spazio a Riccardo. Ad ogni modo la società non è sul mercato».
Silvano Focarelli
Un americano come Langdon non si regala.
«Eh, già. I miei giovani, contro americani come quelli, pagano per forza lo scotto dell'inesperienza, mi sembra normale: daremo loro il tempo per crescere, mentre i"vecchi" hanno giocato tutti ai loro livelli. Però, per me, questa è una buona vittoria, la squadra veniva da una settimana difficile, la prima sconfitta stagionale lascia sempre qualche scoria».
Le tue squadre di solito non beccano 92 punti: è la fatica?
«No, direi che abbiamo pagato la loro notevole potenza fisica nelle guardie, come erano potenti anche Marcus Brown e Granger, le nostre sono più leggere e rapide».
Pittis in quintetto e Stojic in panchina.
«Mario non è in un buon momento. Forse l'ho caricato di troppa pressione mettendolo titolare, ora lascio spazio a Riccardo. Ad ogni modo la società non è sul mercato».
Silvano Focarelli