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La Fortitudo domina il big match

Salta Boniciolli, però di gioia la Skipper non dà scampo a Siena (86-68)

PER la serie: no, il dibattito no (copyright Moretti), una vittoria di venti, macinando una delle annunciate grandi del campionato, ha soprattutto il merito di spezzare, si spera a lungo, le turbinose logomachie di Basket City. Vadano all´angolo le ringhiose conte di chi è pro e chi contro l´allenatore, scadano gli ultimatum da colf, prendano le ferie pure i falchi che avevano già avvistato da Fini a Modena questo o quel prossimo coach della Skipper. Poiché, dal dibattito, s´è levato Giorgio Seragnoli, proclamando ieri che fino al 2 gennaio non parlerà (s´è divertito, a giudicar dai balzi), dico la mia e cioè che Boniciolli è uscito in bellezza dal suo tunnel, e guidava dieci persone che ne avevano la stessa voglia e furore suoi. Così è, se vi basta. E se non basta, pazienza.
Non c´è stata partita, e qui ci saranno i pentimenti di Siena per le sue innumeri bischerate, ma anche la Fortitudo potrà sentirsi forte e fiera, che non sono aggettivi monopolizzati dal marchio d´una dirimpettaia anche ieri sbilenca. Come la Skipper s´è mangiata il match, tutta insieme, unita in qualcosa che era solo gioco, ma anche tensione morale, è stata un´autentica prova di forza. Per chi ama le verità condensate in numeri, all´intervallo nessuno uomo era in doppia cifra, alla fine sei (e Poz a 9). E´ quella la chiave, da banda unita. Poi, doppiare Siena a rimbalzo pareva un´utopia. Adesso è scritta lì, 45 a 23. Censuriamo pure la rivale, il solo Vukcevic indomito (9/11 con 5 triple), il Ford sfasato e brontolone (5/13), il Turkcan subito escluso dalle sue mattane da primadonna (3/10), il McCants che pompa e non gioca, il Chiacig accecato dai raddoppi (4/8), lo Scarone usato appena 5´, morbidissimi, perché già sull´uscio della Virtus. Ma aggiungiamo pure che, per almeno 30´ su 40´, la Skipper è stata potente e maestosa. Ritmo, fisico, mira, difesa, velocità, tutto ha fatto meglio della Mps.
Nasce bella, la Fortitudo, nel primo quarto, e diventa bellissima nel secondo. Siena le si sgretola accanto già dopo 2´: Turkcan si vede chiamare fallo a una stoppata su Delfino, sclera di brutto e prende tecnico, senza placarsi, tanto che ci vuole mezza squadra a portarlo in panchina, dove con Ataman si vaffancula per il resto. Fuori lui, ma forse non conta un piffero, l´Aquila scatena l´attacco: almeno un cesto di tutti i primi cinque al 4´, già si respira aria di fremente coralità in queste prime folate. Non c´è solo cuore, ma idee. I guai di Siena cominciano ad esempio quando i raddoppi a centro area su Chiacig ne castigano le doti di mediocre passatore, e tutto il gioco senese tossisce, già zavorrato ai palleggi isterici di McCants.
Il +6 del 10´ è già grasso, quando il Poz abbraccia Boniciolli dopo un assist, ma il fortunale deve ancora scatenarsi. La Skipper schizza a +11 (30-19), Siena pare ripianare il guasto col talento offensivo e i morsi di Ghiaccio al tenero Van Den Spiegel, ma sul 30-26 le rovina addosso una slavina, aperta da una tripla fortunosa di Poz. 18-2 conteggia il parziale e dentro c´è di tutto. D´accordo, anche lo stordimento dei senesi, che non ne azzeccano una, pure quando vanamente compare in regia Scarone, infamato come già virtussino. Ma l´impatto fisico, ossia difesa più corsa della Fortitudo, è tremendo. Pozzecco dà da mangiare ai lunghi e ai corti (e un montenegro alla prima fila di parterre), il contropiede uccide fino a un irreale +22, e tanto corre la sua squadra che Boniciolli, visto Delfino infilare da tre il 55-35, scende nel tunnel di volata pure lui. Al thè, le cifre son pasticcini: 55% contro 46, 21 a 13 i rimbalzi, 15 assist, 11 recuperi. Cinema.
Cinema, dell´orrore, anche in avvio di terzo quarto. Barton firma il +22, poi l´Aquila sta a secco per 4´, combinando di tutto. Bene, Siena le infligge solo un 7-0, poi sta a sua volta 3´ alla sete e insomma non succede niente. Non c´è più partita. Se mai c´è stata. C´è di nuovo, alla sirena, una fuga di Boniciolli sotto il tunnel, erompendo in una saltellante euforia 'inzaghesca´. Non è un complimento, ma lo sa lui quel che aveva dentro e che può adesso buttar fuori. Come gli pare a lui.
Walter Fuochi

SKIPPER-MPS 86-68
Skipper: Basile 11, Delfino 12, Barton 14, Galanda 12, Skelin 12, Pozzecco 9, Fultz, Mancinelli 4, Van Den Spiegel 2, Kovacic 10.
Mps: McCants 6, Ford 10, Vukcevic 25, Turkcan 7, Chiacig 11, Scarone, Zukauskas 7, Marcaccini, Maggioli 2. N.e. Nobile.
Arbitri: Mattioli, Cerebuch, Ramilli.
Note: liberi: Bo 16/23, Si 8/11. Da due: Bo 23/39, Si 21/46. Da tre: Bo 8/25, Si 6/13. Rimbalzi: Bo 45, Si 23.
Parziali: 5´ 16-10, 10´ 25-19, 15´ 40-28, 20´ 55-35, 25´ 59-42, 30´ 70-52, 35´ 77-61, 40´ 86-68. Massimo vantaggio Fortitudo: +22 (57-35) al 21´. Mai in svantaggio.
Fonte: La Repubblica
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