Voci dallo spogliatoio senese: Ataman

BOLOGNA – «Siamo in crisi». Così riassume in concetto il coach Ergin Ataman. «Questi sono due ko molto pesanti. Soprattutto dopo la sconfitta di Tel Aviv mi aspettavo una reazione da parte della squadra, maggiore aggressività, maggiore determinazione. Ed invece esattamente l'opposto. Se la squadra gioca così me ne prendo tutte le responsabilità». Se i meccanismi offensivi non funzionano è un conto, ma se una squadra come la Montepaschi concede 55 punti in 20' (dopo averne concessi 107 al Maccabi) allora il problema sembra piuttosto grave. «Soprattutto se facciamo questo discorso tenendo presente la mia filosofia di gioco. Fino a ieri eravamo la seconda difesa del campionato e nel primo tempo abbiamo lasciato alla Skipper 55 punti di cui 20 in contropiede. Questo significa una cosa sola: non difendere».
Se quello che non c'è si chiama Stefanov e quello che c'è si chiama Mc Cants... «Si, da Mc Cants stiamo avendo pochissimo. Ed il ruolo del play, nel mio di gioco, è molto importante. Siamo fermi, non ci sono penetrazioni. In più se le nostre due stelle (Ford e Turkcan) tirano con percentuali incredibili e con Chiacig non riusciamo a scaricare fuori. E'davvero difficile».
Dalla panchina non arriva niente. O quasi. Mercato? «Non posso dire che torneremo sul mercato solo perché abbiamo perso a Tel Aviv e Bologna. Valuteremo la situazione e se lo riterremo ci guarderemo intorno. Ma la cosa più importante è capire perché giochiamo così male».
Federico Cappelli