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Voci dallo spogliatoio friulano

Frates: «La mia posizione? Non dovete dirlo a me»

Frates, la sua posizione dopo questa sconfitta?
«Non dovete chiederlo a me».
Ha parlato con il presidente Snaidero?
«No, mi hanno riferito che è andato subito via a fine partita».
L’idea che alcuni giocatori le abbiano giocato contro?
«Stiamo parlando di professionisti. Non mi sfiora neppure lontanamente quest’idea».
È condensato in questo botta e risposta il succo dell’intervista a coach Frates, uscito dagli spogliatoi preoccupato. «Prendiamo atto – è il primo commento dell’allenatore – che ora dovremo batterci per altri obiettivi, cioè per la salvezza, rispetto a quelli preventivati a inizio torneo. Ora più che mai dobbiamo rimboccarci le maniche».
Frates non accampa scuse per la sesta debacle consecutiva in campionato. «Non c’entra – sottolinea – la stanchezza per la trasferta spagnola in Uleb cup. Nessuno ha attenuanti, né la squadra né lo staff tecnico: così come si vince, si perde tutti assieme. Abbiamo giocato molto male, senza la dovuta serenità. La troppa tensione ha pesato sulla nostra partita; ciò nonostante, dopo un pessimo primo quarto, eravamo avanti di 5 punti a due minuti e mezzo dalla sirena. L’abbiamo buttata via con errori gravi».
Tutt’altra aria in casa biellese. Ramagli è un fiume in piena: «Abbiamo mandato in cortocircuito Mulaomerovic, reso complicate le ricezioni a Thompson e Alexander. Li abbiamo fatti giocare scollegati, anche se Li Vecchi ha segnato canestri che testimoniano tutto il suo talento».
Ramagli sulla Snaidero: «Ha un potenziale davvero considerevole. Fondamentale è traovare la giusta coesione in campo». Facile, no?
Alfredo Longo

Blasone: colpa di tutti
Li Vecchi: tante riunioni, ma il problema dov’è?
(f.t.) Fuori dello spogliatoio arancione in pochi hanno voglia di parlare. L’ingegner Edi Snaidero non rilascia dichiarazioni, mentre Mulaomerovic neppure incrocia lo sguardo con i cronisti prima di essere bersagliato, appena fuori del Carnera, dalle contestazioni dei tifosi, che non risparmiano alcuno: da coach Frates ai giocatori, fino al professor Sepulcri. Gli unici disponibili sono capitan Cantarello e Agostino Li Vecchi.
Cantarello: «Avessimo vinto, anche solo di uno, saremmo qui a discutere in altri termini. Purtroppo, abbiamo gestito male la gara e non abbiamo sfruttato le occasioni a nostro favore; come il solito, soffriamo all’inizio di primo e terzo periodo. Dispiace per i tifosi: ora dovremo pagare le eventuali conseguenze, pur se anche negli anni scorsi ci sono state squadre che hanno cominciato male e poi si sono risollevate, vedi Cantù o Reggio Calabria».
Li Vecchi: «Normale contestare una squadra che perde le prime sei gare di campionato. Ci siamo riuniti spesso, ma ancora non abbiamo capito dove sia il nostro problema; certo, le continue sconfitte influiscono molto. Comunque, non ci rimane che cercare di ripartire».
Il ds Mario Blasone: «Non meritavamo di vincere, anche se ne avevamo la possibilità. Alcuni giocatori per noi fondamentali non riescono a incidere e tutto si ripercuote sulla squadra, ma la colpa è di tutti, nessuno escluso. Il pubblico? Chi paga ha diritto di manifestare la propria ira se le cose vanno male, ma la reazione dei tifosi è stata comunque eccessiva».
Marco Carraretto esce per la seconda volta vittorioso dal Carnera: «Stavolta è più importante dell’anno scorso (quando vinse con Verona nella sera dell’addio a Melillo, ndr), pur se il torneo è ancora lungo. La Snaidero? Individualmente è una buona squadra, ma manca di fluidità».
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