PESARO – La recriminazione si legge sul volto del marchigiano Cesare Pancotto: stavolta neppure il computer col famoso programma “Motion Stat" riesce ad aver ragione di una Scavolini che non è nemmeno una calcolatrice, vista la confusione che fa sul parquet, ma che ha cuore: ed il cuore non c’è software che riesca a riprodurlo, per il momento. «Avevamo costruito la partita nel modo giusto – dice il... Robocoach – cominciando dalla difesa, ma poi siamo riusciti a distruggere tutto, smettendo di difendere proprio durante il rush finale, quando eravamo sul +4, e Richardson ci ha punito da campione».
Marco Crespi, invece, è diventato un utilitarista: «L’importante era vincere, e ci siamo riusciti. Con determinazione, con agonismo, con volontà. Il parziale degli ultimi sette minuti (supplementare compreso), che ha deciso il risultato, va oltre ogni discorso tecnico». Grande la fiducia riposta dal coach su Richardson, alla fine: «Ovvio che Norm riscuota tutta la mia fiducia. Però la sua grandezza in questa gara non va vista solo nelle bombe che ha centrato, ma anche nei 12 rimbalzi e nelle 7 palle recuperate». La Scavolini avrebbe potuto chiudere molto prima l’incontro? «Probabilmente sì, se avessimo evitato di regalare tre palloni consecutivi agli avversari, quando avevamo già accumulato un discreto margine di vantaggio».
Contenti anche i giocatori biancorossi: «Ho difeso bene su Erdmann», dice Beric. «Ho cercato di giocare per la squadra, che alla fine aveva bisogno anche dei miei tiri da tre», afferma Richardson; mentre Pecile, felice di aver portato a casa il derby “del cuore", ammette: «Avevo fatto diversi errori nella prima parte della gara, per questo sono doppiamente soddisfatto di avere segnato i punti che, nel supplementare, ci hanno dato questo prezioso successo». Se ne va in silenzio invece Gilbert, messo in campo per 2 minuti d’orologio e “per disperazione" nel momento no dei pesaresi (e nel momento...Sy di Trieste).
G.Iac.
Marco Crespi, invece, è diventato un utilitarista: «L’importante era vincere, e ci siamo riusciti. Con determinazione, con agonismo, con volontà. Il parziale degli ultimi sette minuti (supplementare compreso), che ha deciso il risultato, va oltre ogni discorso tecnico». Grande la fiducia riposta dal coach su Richardson, alla fine: «Ovvio che Norm riscuota tutta la mia fiducia. Però la sua grandezza in questa gara non va vista solo nelle bombe che ha centrato, ma anche nei 12 rimbalzi e nelle 7 palle recuperate». La Scavolini avrebbe potuto chiudere molto prima l’incontro? «Probabilmente sì, se avessimo evitato di regalare tre palloni consecutivi agli avversari, quando avevamo già accumulato un discreto margine di vantaggio».
Contenti anche i giocatori biancorossi: «Ho difeso bene su Erdmann», dice Beric. «Ho cercato di giocare per la squadra, che alla fine aveva bisogno anche dei miei tiri da tre», afferma Richardson; mentre Pecile, felice di aver portato a casa il derby “del cuore", ammette: «Avevo fatto diversi errori nella prima parte della gara, per questo sono doppiamente soddisfatto di avere segnato i punti che, nel supplementare, ci hanno dato questo prezioso successo». Se ne va in silenzio invece Gilbert, messo in campo per 2 minuti d’orologio e “per disperazione" nel momento no dei pesaresi (e nel momento...Sy di Trieste).
G.Iac.
