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Roma espugna Reggio

Serata decisamente no per i calabresi

Il quintetto capitolino ha approfittato di una serata tutt' altro che brillante della formazione di Lardo potendo contare anche sul vantaggio iniziale determinato dalla forzata rinuncia da parte degli avversari di Eubank, tornato dagli States solo qualche ora prima dell' incontro.
Viola: Rombaldoni 9, Anspach; Mazzella, Mazzarino 3, Lamma 9, Eze 6, Ivory 20, Williams 4, Cittadini 5, Tomidy 16. All. Lardo
Virtus: Bonora 1, Jenkins 23, Zanelli, Tonolli 11, Righetti 10, Myers 19, Santiago 6, Monti 2, Tusek 13, Della Felba ne. All. Bucchi.
Arbitri: D' Este di Torreglia (Padova), Ursi di Livorno e Quacci di Cura Carpignano (Pavia).
Note - Tiri liberi: Viola 14/20, Virtus 29/32. Usciti per cinque falli: 32' Cittadini, 39' Rombaldoni.
Tiri da tre punti: Viola 6/17, Virtus 12/25.
Rimbalzi: Viola 33, Virtus 26. Spettatori 5.700.
La Virtus Roma espugna il Palapentimele, interrompe la serie positiva dei reggini (quattro vittorie, due delle quali in trasferta) e consolida il secondo posto in classifica, legittimando a questo punto il proprio ruolo di prima sfidante della capolista Benetton. Il quintetto capitolino ha approfittato di una serata tutt' altro che brillante della formazione di Lardo potendo contare anche sul vantaggio iniziale determinato dalla forzata rinuncia da parte degli avversari di Eubank, tornato dagli States (dove si era dovuto recare per la morte del padre) solo qualche ora prima dell' incontro. La Viola ha provato a non risentire dell' assenza del suo migliore realizzatore, ma alla fine il mancato apporto dell' americano si è rivelato determinante. La Viola è stata così costretta sempre ad inseguire, trovandosi in vantaggio solo per poco al 17' (36-35). Per il resto i padroni di casa hanno badato più che altro a contenere la Virtus con una buona difesa ed una certa superiorità ai rimbalzi nella prima parte di gara. È stato l' inizio di ripresa a rivelarsi davvero disastroso per la Viola, rimasta a secco per ben sei minuti e mezzo. La Virtus si è dimostrata superiore in tutti i reparti, con Jenkins e Bonora a sospingere ed impostare il gioco, Tusek implacabile in fase offensiva e Carlton Myers diventato nel finale, tra falli subiti e tiri dalla lunetta, l' artefice principale del successo degli uomini di Bucchi.

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