Nell’Europa che amplia i confini, la neonata Uleb cup apre le braccia alla Snaidero, pecora nera della A italiana. Dopo che Biella ha lasciato il fanalino di coda a Udine, gli arancione sono attesi oggi nel secondo atto di coppa, primo al Carnera, al riscatto pena svolte nella stagione.
«È una prova d’appello per tutti» ammette alla vigilia coach Fabrizio Frates che, dopo la riunione societaria di ieri mattina a Maiano, ha incassato dal ds Mario Blasone il placet: «L’allenatore non si tocca, non ci pensiamo. Devono responsabilizzarsi i giocatori». Tanto che c’è chi pensa a interventi chirurgici in squadra. «Vista la riconsiderazione di noi stessi che dobbiamo fare – Frates riprende il filo del discorso – ci stiamo orientando a rivedere le scelte fatte, di cui peraltro sono il primo responsabile». Più che da scudo ai suoi il coach pare volere fare da vittima sacrificale, ben sapendo come va la vita.
«Durante la riunione con il presidente, il vice e il ds (mancava solo il dg Barburini perché all’assemblea di Lega a Bologna, ndr) – dice Frates – la società era adirata e preoccupata, ma con me è stata costruttiva, positiva e disponibile. Non mi ha messo alla porta nè mi ha dato ultimatum, anche se sono io il primo responsabile in una situazione del genere. Non abbiamo più alibi, dobbiamo cominciare a vincere».
Anche se il coach, dopo avere telerivisto i «numerosi misfatti» di domenica con la squadra ieri pomeriggio, ammette di essere stato preso in contropiede dalla prova contro Biella: «Non riusciamo a tradurre in partita quel che di buono facciamo in allenamento. Alla vigilia eravamo tutti tranquilli, sereni e fiduciosi. La squadra a Siena e a Madrid era parsa in crescita, non c’erano segnali contrari. Eravamo ottimisti. Non dico che avevamo la presunzione di vincere di sicuro, ma di fare una buona partita sì. Invece l’abbiamo quasi vinta, ma il dato di fatto è che abbiamo giocato male. Eravamo contratti, nervosi, per nulla fluidi in attacco. È una doccia fredda che lascia perplessi».
A parte il gioco a tre che taglia fuori uno degli Usa in coppa e la forzata rinuncia a Li Vecchi, di nuovo scavigliato all’arto destro dopo la settimana prima di Roma, in apparenza si marcia tutti compatti oggi contro Gravelines. Ieri, il presidente Snaidero non ha parlato, ma non è detto che nella riunione societaria sia stata fatta chiarezza. Dovrà farla oggi il parquet, e anche il pubblico del Carnera, pena annunci a effetto.
Valerio Morelli
«È una prova d’appello per tutti» ammette alla vigilia coach Fabrizio Frates che, dopo la riunione societaria di ieri mattina a Maiano, ha incassato dal ds Mario Blasone il placet: «L’allenatore non si tocca, non ci pensiamo. Devono responsabilizzarsi i giocatori». Tanto che c’è chi pensa a interventi chirurgici in squadra. «Vista la riconsiderazione di noi stessi che dobbiamo fare – Frates riprende il filo del discorso – ci stiamo orientando a rivedere le scelte fatte, di cui peraltro sono il primo responsabile». Più che da scudo ai suoi il coach pare volere fare da vittima sacrificale, ben sapendo come va la vita.
«Durante la riunione con il presidente, il vice e il ds (mancava solo il dg Barburini perché all’assemblea di Lega a Bologna, ndr) – dice Frates – la società era adirata e preoccupata, ma con me è stata costruttiva, positiva e disponibile. Non mi ha messo alla porta nè mi ha dato ultimatum, anche se sono io il primo responsabile in una situazione del genere. Non abbiamo più alibi, dobbiamo cominciare a vincere».
Anche se il coach, dopo avere telerivisto i «numerosi misfatti» di domenica con la squadra ieri pomeriggio, ammette di essere stato preso in contropiede dalla prova contro Biella: «Non riusciamo a tradurre in partita quel che di buono facciamo in allenamento. Alla vigilia eravamo tutti tranquilli, sereni e fiduciosi. La squadra a Siena e a Madrid era parsa in crescita, non c’erano segnali contrari. Eravamo ottimisti. Non dico che avevamo la presunzione di vincere di sicuro, ma di fare una buona partita sì. Invece l’abbiamo quasi vinta, ma il dato di fatto è che abbiamo giocato male. Eravamo contratti, nervosi, per nulla fluidi in attacco. È una doccia fredda che lascia perplessi».
A parte il gioco a tre che taglia fuori uno degli Usa in coppa e la forzata rinuncia a Li Vecchi, di nuovo scavigliato all’arto destro dopo la settimana prima di Roma, in apparenza si marcia tutti compatti oggi contro Gravelines. Ieri, il presidente Snaidero non ha parlato, ma non è detto che nella riunione societaria sia stata fatta chiarezza. Dovrà farla oggi il parquet, e anche il pubblico del Carnera, pena annunci a effetto.
Valerio Morelli