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Crespi elogia i suoi

Il coach della Scavolini: «Per vincere bisogna aver fame»

PESARO - Solito lunedì di pace per la Scavolini, che si gode sul divano il meritato successo ai danni di Trieste. L’argomento del giorno, in riva all’adriatico biancorosso è sempre la vittoria di domenica, la seconda consecutiva, la seconda imposizione su una squadra “alla portata". Nonostante i progressi nel tragitto comunque in salita, la classifica è impietosa. Per via di un equilibrio che non si registrava da anni, la Scavolini si ritrova appena cinque formazioni alle sue spalle, in classifica, ma è anche vero che davanti ce ne sono soltanto sei, mentre Cantù, Skipper, Milano, Varese, Livorno e Virtus Bologna sono appaiate alla Scavolini a quota sei. Una corsa parallela e il presentimento è che, quando si arriverà alla fine della giostra, due punti sfuggiti o agguantati per un niente risulteranno decisivi. Intanto il fazzoletto di punti è strettissimo... «Dopo sei giornate è difficile che la classifica si sfilacci troppo - concorda il tecnico pesarese - Per quel che riguarda la Scavolini penso che conti poco fare un bilancio ogni domenica, sono più importanti la crescita individuale dei giocatori, le responsabilità che ognuno si prende e la conoscenza reciproca». Gigena e giovane compagnia hanno avuto bisogno di cinque ulteriori minuti per domare Trieste. Non poteva essere diversamente, vista la forza dell’avversario. Ma imporsi ai supplementari, o comunque al fotofinish, significa qualcosa di chiaro. La Scavolini ha l’animus pugnandi e Marco Crespi non è “Pinocchio" (che tra l’altro ha confessato non andrà mai a finanziare, al botteghino). Il carattere è una componente che fa la differenza, che sopperisce a qualche lacuna tecnica. E mostrare quella “ferocia mentale" tanto acclamata, è un imprescindibile lasciapassare per il prosieguo della stagione della Scavolini della corrente edizione. «Abbiamo dimostrato di non arrenderci mai, contro formazioni più o meno del nostro livello. In un match tanto equilibrato non c’è una squadra che gioca bene e una che gioca male, ci siamo eguagliate a livello tecnico, ma abbiamo avuto più fame. E’ stata una vittoria significativa perchè è stata costruita tutta nel quarto periodo grazie alla difesa». Decisamente meglio la seconda parte di gara, della prima... «Nei primi 6-7’ siamo andati molto bene, poi - per colpa nostra - siamo calati. Non abbiamo finalizzato qualche contropiede e abbiamo perso qualche pallone di troppo». Per Gilbert ancora scampoli di partita e scarsissime chance di incidere... «Ho già detto che tra i dieci giocatori scelgo quelli che mi danno di più».
Camilla Cataldo
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