Un bel carico di complimenti e qualche cifra confortante forse non sono bastate ad alleviare la delusione. Agli archivi, infatti, la sfida di domenica fra Benetton e Pompea è stata consegnata solo con una vittoria per i campioni d'Italia in carica. In pochi, fra qualche tempo, leggendo gli annuari potranno ricordare la bella prestazione offerta da Napoli, il fatto che per la prima volta in questo campionato la squadra di Andrea Mazzon sia uscita vincitrice nel duello ai rimbalzi (36-34) e che gli azzurri fino all'ultimo abbiano tenuto in grande apprensione la portaerei di Ettore Messina.
Peccato, però, che i due punti alla fine siano andati a Treviso. E, come sa bene lo stesso Mazzon (attento osservatore anche delle vicende calcistiche), consensi ed attestati di stima non fanno classifica. Per quella, e per mantenere sereno l'umore del presidente Maione, servono solo successi. E sotto questo aspetto, nonostante gli indiscutibili progressi mostrati con la Benetton, la Pompea è ancora in saldo passivo.
«Aver tenuto testa a simili avversari - sottolinea comunque il coach - ci dà fiducia per il futuro. Anche perché, con un po' di pazienza in più e qualche forzatura nel tiro in meno, la volata finale con Treviso avremmo potuto anche aggiudicarcela noi».
Almeno tre gli elementi positivi che Napoli ha acquisito al rientro da quella che si è rivelata una «missione molto più possibile» di quanto non suggerisse il pronostico. Il primo è stato certamente lo spirito con cui la squadra, senza timori reverenziali, ha affrontato i quotatissimi rivali. Il secondo è racchiuso nei 29 punti (con il 71.4% da due, il 10/10 ai liberi e il 37 di valutazione) messi a segno da Lamarr Greer, bravo a ripetersi ad alti livelli dopo il derby con Avellino. Terzo, ma non ultimo in ordine d'importanza, è stato il successo al rimbalzo anche se stavolta Napoli è stata superata (18-14) per quanto riguarda le palle recuperate.
Tutto questo domenica pomeriggio è accaduto sotto gli occhi interessati di Marty Conlon, l'americano con passaporto e genitori irlandesi che da oggi si metterà a disposizione di Mazzon e della Pompea. Il giocatore, ingaggiato per dar più peso alla squadra e qualche stimolo positivo a Dontae' Jones (che adesso sa di avere una valida alternativa) ieri è arrivato a Napoli (città che lo ha immediatamente affascinato) e questa mattina si sottoporrà alle rituali visite mediche.
«Di buono - dice Conlon in un italiano accettabile - a Treviso ho visto l'aggressività che i miei nuovi compagni hanno mostrato d'avere per larghi tratti della partita. Questi ragazzi, però, hanno bisogno d'acquisire quel pizzico di cattiveria in più che in un finale di gara non gusta mai».
Carlo Carione
Peccato, però, che i due punti alla fine siano andati a Treviso. E, come sa bene lo stesso Mazzon (attento osservatore anche delle vicende calcistiche), consensi ed attestati di stima non fanno classifica. Per quella, e per mantenere sereno l'umore del presidente Maione, servono solo successi. E sotto questo aspetto, nonostante gli indiscutibili progressi mostrati con la Benetton, la Pompea è ancora in saldo passivo.
«Aver tenuto testa a simili avversari - sottolinea comunque il coach - ci dà fiducia per il futuro. Anche perché, con un po' di pazienza in più e qualche forzatura nel tiro in meno, la volata finale con Treviso avremmo potuto anche aggiudicarcela noi».
Almeno tre gli elementi positivi che Napoli ha acquisito al rientro da quella che si è rivelata una «missione molto più possibile» di quanto non suggerisse il pronostico. Il primo è stato certamente lo spirito con cui la squadra, senza timori reverenziali, ha affrontato i quotatissimi rivali. Il secondo è racchiuso nei 29 punti (con il 71.4% da due, il 10/10 ai liberi e il 37 di valutazione) messi a segno da Lamarr Greer, bravo a ripetersi ad alti livelli dopo il derby con Avellino. Terzo, ma non ultimo in ordine d'importanza, è stato il successo al rimbalzo anche se stavolta Napoli è stata superata (18-14) per quanto riguarda le palle recuperate.
Tutto questo domenica pomeriggio è accaduto sotto gli occhi interessati di Marty Conlon, l'americano con passaporto e genitori irlandesi che da oggi si metterà a disposizione di Mazzon e della Pompea. Il giocatore, ingaggiato per dar più peso alla squadra e qualche stimolo positivo a Dontae' Jones (che adesso sa di avere una valida alternativa) ieri è arrivato a Napoli (città che lo ha immediatamente affascinato) e questa mattina si sottoporrà alle rituali visite mediche.
«Di buono - dice Conlon in un italiano accettabile - a Treviso ho visto l'aggressività che i miei nuovi compagni hanno mostrato d'avere per larghi tratti della partita. Questi ragazzi, però, hanno bisogno d'acquisire quel pizzico di cattiveria in più che in un finale di gara non gusta mai».
Carlo Carione