La prima regola, per una squadra destinata a lottare per non retrocedere, è quella di non concedere mai punti preziosi alle dirette concorrenti per la salvezza, soprattutto quando le si affronta tra le mura amiche. E l'Air Avellino sembra aver già imparato la lezione, riuscendo a strappare i suoi unici quattro punti in classifica proprio a due dirette concorrenti nella corsa per la permanenza in serie A1. Poco meno di un mese fa era toccata a Livorno.
Domenica, invece, è stata la volta di Fabriano, distaccata di venti lunghezze nonostante l'avvio in sordina dei padroni di casa. Ma quello dell'Air è stato un vero e proprio "crescendo Rossiniano", con ritmi forse troppo da amichevole nel primo periodo fino ad arrivare al tiro a bersaglio dell'ultimo quarto.
Menotti Sanfilippo, però, non si sente del tutto d'accordo con questa analisi dell'incontro. "Non mi è parso - dichiara il consulente di mercato della Scandone - che nei primi venti minuti l'Air abbia giocato su ritmi blandi. La squadra ha cominciato a giocare subito veloce, anche se solo in attacco. Una minore intensità difensiva, nei primi minuti, ha fatto sì che, nel primo tempo, i ragazzi abbiano faticato ad allungare. Nei primi due quarti c'è stato più un corri e tira all'americana. Giocando in questo modo si è dato spazio ai giocatori di Fabriano, che hanno talento ed una buona predisposizione al tiro quando li si lascia liberi di farlo. Poi, nel secondo tempo, è chiaro che, serrando la difesa, non c'è stata più partita. L'Air, alla fine, si è dimostrata nettamente superiore". Ed è proprio questa netta supremazia che, in casa biancoverde, fa ben sperare per il prossimo futuro. Se l'Air riesce a vincere così nettamente contro le dirette concorrenti alla salvezza, allora lo spettro della retrocessione comincia fin da oggi ad apparire lontano. "Non c'è dubbio - prosegue Sanfilippo - che battere nettamente Livorno e Fabriano fa ben sperare per la salvezza, che è il nostro unico obiettivo. Per una squadra che punta alla salvezza, poi, fare qualsiasi altro tipo di analisi diventa difficile, almeno adesso. I conti, su eventuali occasioni perse, potremo farli a fine stagione. Certo che è stato bello battere così nettamente una squadra come Livorno, che, domenica, è riuscita ad imporsi sulla Virtus Bologna. Anche con Fabriano abbiamo dominato e non credo che sia un caso che, entrambe queste partite, le abbiamo giocate al completo. Anzi, domenica ancora mancava Gecevski! C'era, invece, Vanterpool e si è visto, sia dal punto di vista delle rotazioni che dal punto di vista qualitativo. Lui è di livello superiore rispetto a molti degli stranieri del nostro campionato. Quando manca uno come lui la squadra ne risente. Basti vedere come ha giocato Reggio Calabria senza Eubanks. Quando siamo al completo, comunque, abbiamo delle ottime potenzialità e credo che, salvo imprevisti, arriveremo fino alla fine della stagione con questo gruppo".
Domenica prossima, però, per l'Air sarà davvero difficile confermare quanto di buono messo in mostra contro Fabriano. "Se si prendono in considerazione - sorride Sanfilippo - i budget di Avellino e Siena, allora mi viene da dire che si tratta di una partita senza speranza. Ma siccome la partita non la giocano gli assegni, allora mi sento di dire che andremo a giocarcela anche a Siena, come, del resto, abbiamo fatto dovunque. Nessuno, fino ad oggi, può dire di avere mai massacrato Avellino".
Raffaele Giusto
Domenica, invece, è stata la volta di Fabriano, distaccata di venti lunghezze nonostante l'avvio in sordina dei padroni di casa. Ma quello dell'Air è stato un vero e proprio "crescendo Rossiniano", con ritmi forse troppo da amichevole nel primo periodo fino ad arrivare al tiro a bersaglio dell'ultimo quarto.
Menotti Sanfilippo, però, non si sente del tutto d'accordo con questa analisi dell'incontro. "Non mi è parso - dichiara il consulente di mercato della Scandone - che nei primi venti minuti l'Air abbia giocato su ritmi blandi. La squadra ha cominciato a giocare subito veloce, anche se solo in attacco. Una minore intensità difensiva, nei primi minuti, ha fatto sì che, nel primo tempo, i ragazzi abbiano faticato ad allungare. Nei primi due quarti c'è stato più un corri e tira all'americana. Giocando in questo modo si è dato spazio ai giocatori di Fabriano, che hanno talento ed una buona predisposizione al tiro quando li si lascia liberi di farlo. Poi, nel secondo tempo, è chiaro che, serrando la difesa, non c'è stata più partita. L'Air, alla fine, si è dimostrata nettamente superiore". Ed è proprio questa netta supremazia che, in casa biancoverde, fa ben sperare per il prossimo futuro. Se l'Air riesce a vincere così nettamente contro le dirette concorrenti alla salvezza, allora lo spettro della retrocessione comincia fin da oggi ad apparire lontano. "Non c'è dubbio - prosegue Sanfilippo - che battere nettamente Livorno e Fabriano fa ben sperare per la salvezza, che è il nostro unico obiettivo. Per una squadra che punta alla salvezza, poi, fare qualsiasi altro tipo di analisi diventa difficile, almeno adesso. I conti, su eventuali occasioni perse, potremo farli a fine stagione. Certo che è stato bello battere così nettamente una squadra come Livorno, che, domenica, è riuscita ad imporsi sulla Virtus Bologna. Anche con Fabriano abbiamo dominato e non credo che sia un caso che, entrambe queste partite, le abbiamo giocate al completo. Anzi, domenica ancora mancava Gecevski! C'era, invece, Vanterpool e si è visto, sia dal punto di vista delle rotazioni che dal punto di vista qualitativo. Lui è di livello superiore rispetto a molti degli stranieri del nostro campionato. Quando manca uno come lui la squadra ne risente. Basti vedere come ha giocato Reggio Calabria senza Eubanks. Quando siamo al completo, comunque, abbiamo delle ottime potenzialità e credo che, salvo imprevisti, arriveremo fino alla fine della stagione con questo gruppo".
Domenica prossima, però, per l'Air sarà davvero difficile confermare quanto di buono messo in mostra contro Fabriano. "Se si prendono in considerazione - sorride Sanfilippo - i budget di Avellino e Siena, allora mi viene da dire che si tratta di una partita senza speranza. Ma siccome la partita non la giocano gli assegni, allora mi sento di dire che andremo a giocarcela anche a Siena, come, del resto, abbiamo fatto dovunque. Nessuno, fino ad oggi, può dire di avere mai massacrato Avellino".
Raffaele Giusto