News

Virtus: ecco Dial

Con lui anche Scarone che ha sostenuto le visite mediche: potrebbe rimandare l´esordio a domenica

USA e gioca. Il nuovo americano della Virtus, Derrick Dial, 26 anni, ieri era a Bologna: visite mediche, presentazione, domani in campo a Belgrado contro il Partizan di Sasha Danilovic. E´ la stagione dei trapianti in corsa per i bianconeri: tocca anche a Scarone, che ieri sera ha terminato in volata le viste mediche. Non c´è stato il tempo per presentarlo, ma questa mattina all´alba, German partirà col resto della squadra per la Jugoslavia. Il suo impiego nel match di Eurolega è in dubbio, ma non quello di domenica, dove farà il suo esordio da ex contro la Benetton di Messina.
Così Boscia Tanjevic ne ha altri due e l´assemblaggio continua. «Il presidente Madrigali ci ha fatto un bel regalo. Questi ragazzi aumentano il tasso di talento della squadra e quindi la qualità del gioco. Come sono? Penso che German sia già in buona forma, per gli altri due ci vorrà un po´ di tempo, perché vengono da un periodo nel quale hanno lavorato da soli. Dovranno digerire in fretta queste prime giornate. C´è bisogno». E´ difficile però essere "istantanei", specie se si arriva tutti insieme nel pentolone: ieri Dial all´Arcoveggio era di fianco a Koturovic, nel gruppo da una settimana. Tutte facce nuove, che devono produrre: l´americano è chiamato a far punti, ma non solo. Derrick, 1.95, è un play-guardia soprattutto per le guide: il suo istinto è quello di tiratore (record nel '98 a Eastern Michigan con 213 bombe realizzate), che gli ha fatto ottenere buone credenziali. Gli ultimi anni li ha passati tra San Antonio, New Jersey e Toronto, senza però mai sfondare, forse per i pro la sua taglia è un po´ piccola. Lui però non fa problemi: «Posso giocare da tiratore e da regista, ho già coperto entrambe i ruoli per parecchio tempo e non mi dà fastidio spostarmi da una posizione all´altra, credo di avere un buona confidenza». A fiondare da fuori però ce n´è già un altro, Bell, più o meno stessa sagoma e indole. «Ho giocato contro di lui all´università: lui con Michigan State, io a Estern Michigan. Hanno vinto loro. Lo conosco e credo che non sarà difficile stare al fianco di uno come lui». Fila tutto liscio: perché non è andata così anche con l´Nba? «I salary cap erano già stati sfondati: Minnesota e Seattle non potevano prendermi. Quindi l´Italia. La Virtus ha un nome, so che adesso è in difficoltà, ma non mi spaventa».
Dial alla fine ha dovuto lasciare il treno dei pro, come Koturovic, che con i Celtics non c´è l´ha fatta. «Era la mia ultima chance, ma volevano un lungo tiratore. Mi sono arrivare offerte da altre franchigie, ma quella della Virtus è stata la migliore». Dejan sembra sempre dover arrivare un attimo dopo i grandi cicli. A Belgrado dopo Danilovic, a Bologna dopo Ginobili. «Non ci credo. A Bologna si gioca per vincere: la Virtus per adesso ha problemi sia in attacco che in difesa, ma deve migliorare. Mi aspettavo un basket italiano più lento». Invece si corre e lo fanno correre: lui, Dial e German dovranno imparare in fretta.
Francesco Forni
Fonte: La Repubblica
TAGS
Le ultime gallery
Le ultime notizie
Title Sponsor
Platinum Sponsor
Official Marketplace
Official Sponsor
Official Sponsor
Official Sponsor
Official Sponsor
Technology Partner
Medical Supplier
Treno ufficiale
Official Ball
Official Luxury Rental Car Supplier
Technical Sponsor
Official Ticketing
Official Water
Official Nutrition Partner
Official Supplier
Official Court Supplier
Media Partner
Media Partner
Media Partner
Official Radio
Official Advisor