CANTU’ – Come nella passata stagione, anche all’inizio della attuale Sam Hines è fino ad ora il miglior marcatore della Oregon Scientific con 15,8 ad incontro in 33’ di gioco, ed è il secondo giocatore più utilizzato da Sacripanti dopo Thornton. La mano dalla lunga distanza non è quella dello scorso anno (solo 25%) ma in compenso tira con il 50% da due e cattura 5,2 rimbalzi a serata.
Principale terminale offensivo biancoblù dunque e sicuramente l’uomo più esperto del quintetto. Sam Hines sta entrando in forma dopo una preseason trascorsa alle prese con i problemi all’alluce del piede.
I canturini hanno bisogno della sua esperienza e del suo contributo come del resto quello degli altri che finora hanno viaggiato a corrente alternata. Ma dopo la prova di sabato i segnali sono molto confortanti, soprattutto perché ora è giunto il momento di fare punti anche in trasferta.
“Nelle prime tre partite lontano da Cantù – spiega Hines – non siamo mai riusciti ad esprimerci al meglio. Erano tutte partite che, per come sono andate, si potevano vincere. A Reggio Calabria abbiamo iniziato a giocare dopo un po’ di tempo. Pesaro e Varese ci hanno visto tirare con percentuali basse. Adesso possiamo iniziare a vincere anche in trasferta se solo riusciamo a giocare come qui”.
Quale pensi possa essere stato il motivo del vostro differente rendimento tra le gare in casa e quelle in trasferta?
“Non penso ce ne sia uno in particolare. Di sicuro in casa è molto più semplice giocare perché ci sono migliaia di persone a vedere la partita e ti danno una carica particolare. Penso che a livello tecnico o tattico ogni partita abbia avuto storia a sé”.
Cosa ti è piaciuto e cosa no di queste prime sei partite?
“Di sicuro mi ha fatto molto piacere vedere sempre lo stesso entusiasmo da parte della gente, sia dopo le vittorie che dopo le sconfitte. Ho apprezzato molto e credo che sia molto importante per tutti noi. Cosa non mi è piaciuto? Non c’è qualcosa in particolare. C’è solo il rammarico che ora potevamo essere 6-0 con tutte le partite vinte”.
Quali sono stati gli avversari più ostici fino ad ora?
“A Varese abbiamo incontrato una squadra molto fisica che gioca un basket molto redditizio. Anche Siena è un’ottima squadra ma per fortuna con loro siamo riusciti a vincere. Questi sicuramente sono stati gli avversari più difficili da incontrare”.
Sabato sera sarete a Biella contro una squadra che ha vinto la sua prima partita solo domenica scorsa. Cosa ti aspetti?
“Di sicuro vorranno mantenere aperta la propria striscia vincente. Inoltre, davanti al proprio pubblico devono ancora iniziare a vincere se non sbaglio. Noi cercheremo di non farglielo fare perché anche noi dobbiamo iniziare a vincere fuori casa. Non guarderemo in faccia a nessuno, entreremo in campo per batterli”.
Simone Giofrè
Principale terminale offensivo biancoblù dunque e sicuramente l’uomo più esperto del quintetto. Sam Hines sta entrando in forma dopo una preseason trascorsa alle prese con i problemi all’alluce del piede.
I canturini hanno bisogno della sua esperienza e del suo contributo come del resto quello degli altri che finora hanno viaggiato a corrente alternata. Ma dopo la prova di sabato i segnali sono molto confortanti, soprattutto perché ora è giunto il momento di fare punti anche in trasferta.
“Nelle prime tre partite lontano da Cantù – spiega Hines – non siamo mai riusciti ad esprimerci al meglio. Erano tutte partite che, per come sono andate, si potevano vincere. A Reggio Calabria abbiamo iniziato a giocare dopo un po’ di tempo. Pesaro e Varese ci hanno visto tirare con percentuali basse. Adesso possiamo iniziare a vincere anche in trasferta se solo riusciamo a giocare come qui”.
Quale pensi possa essere stato il motivo del vostro differente rendimento tra le gare in casa e quelle in trasferta?
“Non penso ce ne sia uno in particolare. Di sicuro in casa è molto più semplice giocare perché ci sono migliaia di persone a vedere la partita e ti danno una carica particolare. Penso che a livello tecnico o tattico ogni partita abbia avuto storia a sé”.
Cosa ti è piaciuto e cosa no di queste prime sei partite?
“Di sicuro mi ha fatto molto piacere vedere sempre lo stesso entusiasmo da parte della gente, sia dopo le vittorie che dopo le sconfitte. Ho apprezzato molto e credo che sia molto importante per tutti noi. Cosa non mi è piaciuto? Non c’è qualcosa in particolare. C’è solo il rammarico che ora potevamo essere 6-0 con tutte le partite vinte”.
Quali sono stati gli avversari più ostici fino ad ora?
“A Varese abbiamo incontrato una squadra molto fisica che gioca un basket molto redditizio. Anche Siena è un’ottima squadra ma per fortuna con loro siamo riusciti a vincere. Questi sicuramente sono stati gli avversari più difficili da incontrare”.
Sabato sera sarete a Biella contro una squadra che ha vinto la sua prima partita solo domenica scorsa. Cosa ti aspetti?
“Di sicuro vorranno mantenere aperta la propria striscia vincente. Inoltre, davanti al proprio pubblico devono ancora iniziare a vincere se non sbaglio. Noi cercheremo di non farglielo fare perché anche noi dobbiamo iniziare a vincere fuori casa. Non guarderemo in faccia a nessuno, entreremo in campo per batterli”.
Simone Giofrè