C'è una partita diversa da tutte le altre, all'orizzonte della Pompea. Una sfida, quella con la Virtus Roma, che metterà di fronte Napoli (i suoi dirigenti e i suoi giocatori) e Piero Bucchi, il coach che dopo un'eternità ha condotto per mano gli azzurri in serie A. L'impresa risale soltanto a quattro mesi fa. Ma da giugno, da quella trionfale serata del 5 giugno a Reggio Emilia che a lungo rimarrà impressa nella memoria dei tifosi partenopei, sembra essere passata una vita.
Quasi subito, dopo la promozione che l'allora Di Nola strappò letteralmente dalle mani della Bipop di Franco Marcelletti, le strade di Napoli e Bucchi cominciarono a prendere direzioni diverse. Sembrava, il tecnico emiliano, destinato a ricoprire a lungo un ruolo di assoluta importanza nel progetto ambizioso illustrato nei giorni delle celebrazioni dal presidente Maione. Invece, nel volgere di poco, incomprensioni e disaccordi fra le parti hanno spinto Bucchi a diventare il tecnico sul quale Roma ha posto le basi per dare consistenza al proprio rilancio.
E domenica Bucchi rimetterà piede al Palablu con la sua Virtus seconda in classifica alle spalle della sola (e imbattuta) Benetton Treviso. Una posizione brillante raggiunta grazie a cinque vittorie (di cui tre in trasferta) su sei incontri fin qui disputati.
«Soddisfatti? Certo che sì. In noi, però, c'è la consapevolezza d'avere un cammino molto lungo ancora da compiere. In futuro, lo sappiamo bene, momenti di difficoltà non mancheranno di sicuro. L'importante, in quei frangenti, sarà conservare fiducia ed consapevolezza per il buon lavoro svolto finora».
Non sarà una partita come le altre neppure per lui, domenica prossima. A Monteruscello infatti, Bucchi troverà molti dei suoi amici ed estimatori. E, perché no, anche parecchi che sperano sinceramente di vederlo uscire sconfitto dal Palablu.
«E' vero, a Pozzuoli rivedrò tante persone che mi sono state vicine nel corso dell'esperienza con la Di Nola. Davanti a loro, è ovvio, cercherò di fare bella figura».
Tanti saluti, molte strette di mano, qualche secondo dedicato ai ricordi quando ripercorrerà la strada che dal palazzetto flegreo conduceva al poco lontano parco residenziale dove la società gli aveva trovato l'alloggio. Tutto questo avverrà prima della contesa che aprirà ufficialmente il confronto fra Napoli e Roma. Da quel momento in poi, per quaranta minuti, Piero Bucchi non penserà ad altro che battere la sua ex squadra. Un quintetto, quello napoletano, che però non può permettersi il lusso di concedersi un'altra battuta d'arresto.
«Infatti - conclude l'allenatore della Virtus Roma - quella che ci aspetta non sarà per nulla una partita facile. La Pompea è una formazione ostica e l'incontro disputato tre giorni fa contro la Benetton Treviso e che ha rischiato di vincere conferma in pieno questo mio giudizio. Napoli è una squadra che sta recuperando posizioni e acquisendo esperienze, il che significa che ha bisogno di tempo per essere giudicata».
E intanto la Lega ha comunicato che l’anticipo tv (rai3 dalle 18) previsto per sabato 2 novembre sarà quello tra Scavolini Pesaro e Pompea Napoli con inizio alle 17.05.
Carlo Carione
Quasi subito, dopo la promozione che l'allora Di Nola strappò letteralmente dalle mani della Bipop di Franco Marcelletti, le strade di Napoli e Bucchi cominciarono a prendere direzioni diverse. Sembrava, il tecnico emiliano, destinato a ricoprire a lungo un ruolo di assoluta importanza nel progetto ambizioso illustrato nei giorni delle celebrazioni dal presidente Maione. Invece, nel volgere di poco, incomprensioni e disaccordi fra le parti hanno spinto Bucchi a diventare il tecnico sul quale Roma ha posto le basi per dare consistenza al proprio rilancio.
E domenica Bucchi rimetterà piede al Palablu con la sua Virtus seconda in classifica alle spalle della sola (e imbattuta) Benetton Treviso. Una posizione brillante raggiunta grazie a cinque vittorie (di cui tre in trasferta) su sei incontri fin qui disputati.
«Soddisfatti? Certo che sì. In noi, però, c'è la consapevolezza d'avere un cammino molto lungo ancora da compiere. In futuro, lo sappiamo bene, momenti di difficoltà non mancheranno di sicuro. L'importante, in quei frangenti, sarà conservare fiducia ed consapevolezza per il buon lavoro svolto finora».
Non sarà una partita come le altre neppure per lui, domenica prossima. A Monteruscello infatti, Bucchi troverà molti dei suoi amici ed estimatori. E, perché no, anche parecchi che sperano sinceramente di vederlo uscire sconfitto dal Palablu.
«E' vero, a Pozzuoli rivedrò tante persone che mi sono state vicine nel corso dell'esperienza con la Di Nola. Davanti a loro, è ovvio, cercherò di fare bella figura».
Tanti saluti, molte strette di mano, qualche secondo dedicato ai ricordi quando ripercorrerà la strada che dal palazzetto flegreo conduceva al poco lontano parco residenziale dove la società gli aveva trovato l'alloggio. Tutto questo avverrà prima della contesa che aprirà ufficialmente il confronto fra Napoli e Roma. Da quel momento in poi, per quaranta minuti, Piero Bucchi non penserà ad altro che battere la sua ex squadra. Un quintetto, quello napoletano, che però non può permettersi il lusso di concedersi un'altra battuta d'arresto.
«Infatti - conclude l'allenatore della Virtus Roma - quella che ci aspetta non sarà per nulla una partita facile. La Pompea è una formazione ostica e l'incontro disputato tre giorni fa contro la Benetton Treviso e che ha rischiato di vincere conferma in pieno questo mio giudizio. Napoli è una squadra che sta recuperando posizioni e acquisendo esperienze, il che significa che ha bisogno di tempo per essere giudicata».
E intanto la Lega ha comunicato che l’anticipo tv (rai3 dalle 18) previsto per sabato 2 novembre sarà quello tra Scavolini Pesaro e Pompea Napoli con inizio alle 17.05.
Carlo Carione