La Snaidero brinda in coppa al secondo assalto, applicando anche a Udine la legge del fattore campo che vige nel suo girone di Uleb cup. Guarda, però, già al campionato dove non ha ancora mai levato i calici dopo sei turni di serie A. La vittoria scacciacrisi contro Gravelines non esaurisce gli esami per gli arancione, che sono ancora fermi al palo in Italia.
Anzi, dopo la prova d’appello con i francesi, sono attesi ora a quella, se non di maturità, almeno d’ulteriore crescita domenica a Milano. Muovere la classifica in casa Pippo non sarà semplice come bere un bicchiere d’acqua. Non bisognerà affogarvi, però, il fuocherello di speranze riaccese al Carnera dal primo successo stagionale dopo le contestazioni dell’infausta domenica con Biella, che ha lasciato a capitan Cantarello e compagni il fanalino di coda in mano.
«Battendo Gravelines non è che la situazione sia cambiata molto, in campionato siamo sempre fermi a zero punti – si rituffa nella mischia il presidente Edi Snaidero, chiamato ad Hannover dai suoi impegni aziendali –. È un bene che sia arrivata la prima vittoria, è un bel segnale per com’è stata conquistata. È un passo avanti, c’è stata una reazione del gruppo, è cambiato l’atteggiamento da parte di tutti nell’affrontare la gara. C’è bisogno, però, di una conferma fin dalla prossima occasione. Altrimenti, se è stata soltanto una reazione a una situazione, allora ci si ferma lì e non va bene».
L’ingegnere va con i piedi di piombo in attesa di vedere porre il primo mattone anche in campionato, dove può essere a rischio la stabilità di tutto l’impianto mentre in giro per l’Europa si gioca per la gloria. «Non dobbiamo farci prendere da un eccesso d’entusiasmo dopo una vittoria – frena – si sta meglio oggi di ieri, certo. Ci sono, però, ancora problemi non risolti, tanti passi da fare per migliorarci. Non si risolve tutto in due giorni. Non voglio entrare in discorsi tecnici, perché ha già detto l’allenatore che cosa c’è da fare. A Milano ci dovrà essere un consolidamento dell’atteggiamento giusto per diventare una squadra, altrimenti potremmo avere un risveglio brusco».
Il presidente, che promette di essere domenica al Palalido dopo avere assistito finora solo alla trasferta d’esordio in campionato a Livorno, sprona a lavorarci su senza dare ultimatum ad alcuno, almeno apertis verbis. Una ricaduta in campionato, però, sarebbe un tradimento delle attese ricreate dal successo in coppa.
Si era entrati martedì al Carnera sentendosi chiedere quando torna Woolridge e, subito dopo, vedendosi segnalare la presenza dei procuratori di Mulaomerovic. Seduti in parterre accanto a Snaidero, appunto, poi sono andati a cena con il play croato. Si è usciti, dopo il tifo della curva che non è mancato e ha fatto da traino, senza la contestazione ultras di domenica scorsa e con un primo puntello a cui aggrapparsi, almeno nell’avventura europea.
Ora si tratta di tornare in linea di galleggiamento anche in campionato, ricominciando già oggi a sperare nel recupero di Li Vecchi scavigliato di nuovo e fuori in coppa. Il medico sociale Ermacora scioglierà la prognosi dopo i tre giorni di riposo. Milano, intanto, si è arricchita di Naumoski.
Valerio Morelli
Anzi, dopo la prova d’appello con i francesi, sono attesi ora a quella, se non di maturità, almeno d’ulteriore crescita domenica a Milano. Muovere la classifica in casa Pippo non sarà semplice come bere un bicchiere d’acqua. Non bisognerà affogarvi, però, il fuocherello di speranze riaccese al Carnera dal primo successo stagionale dopo le contestazioni dell’infausta domenica con Biella, che ha lasciato a capitan Cantarello e compagni il fanalino di coda in mano.
«Battendo Gravelines non è che la situazione sia cambiata molto, in campionato siamo sempre fermi a zero punti – si rituffa nella mischia il presidente Edi Snaidero, chiamato ad Hannover dai suoi impegni aziendali –. È un bene che sia arrivata la prima vittoria, è un bel segnale per com’è stata conquistata. È un passo avanti, c’è stata una reazione del gruppo, è cambiato l’atteggiamento da parte di tutti nell’affrontare la gara. C’è bisogno, però, di una conferma fin dalla prossima occasione. Altrimenti, se è stata soltanto una reazione a una situazione, allora ci si ferma lì e non va bene».
L’ingegnere va con i piedi di piombo in attesa di vedere porre il primo mattone anche in campionato, dove può essere a rischio la stabilità di tutto l’impianto mentre in giro per l’Europa si gioca per la gloria. «Non dobbiamo farci prendere da un eccesso d’entusiasmo dopo una vittoria – frena – si sta meglio oggi di ieri, certo. Ci sono, però, ancora problemi non risolti, tanti passi da fare per migliorarci. Non si risolve tutto in due giorni. Non voglio entrare in discorsi tecnici, perché ha già detto l’allenatore che cosa c’è da fare. A Milano ci dovrà essere un consolidamento dell’atteggiamento giusto per diventare una squadra, altrimenti potremmo avere un risveglio brusco».
Il presidente, che promette di essere domenica al Palalido dopo avere assistito finora solo alla trasferta d’esordio in campionato a Livorno, sprona a lavorarci su senza dare ultimatum ad alcuno, almeno apertis verbis. Una ricaduta in campionato, però, sarebbe un tradimento delle attese ricreate dal successo in coppa.
Si era entrati martedì al Carnera sentendosi chiedere quando torna Woolridge e, subito dopo, vedendosi segnalare la presenza dei procuratori di Mulaomerovic. Seduti in parterre accanto a Snaidero, appunto, poi sono andati a cena con il play croato. Si è usciti, dopo il tifo della curva che non è mancato e ha fatto da traino, senza la contestazione ultras di domenica scorsa e con un primo puntello a cui aggrapparsi, almeno nell’avventura europea.
Ora si tratta di tornare in linea di galleggiamento anche in campionato, ricominciando già oggi a sperare nel recupero di Li Vecchi scavigliato di nuovo e fuori in coppa. Il medico sociale Ermacora scioglierà la prognosi dopo i tre giorni di riposo. Milano, intanto, si è arricchita di Naumoski.
Valerio Morelli