FABRIANO — Giorno e notte al capezzale della palla a spicchi fabrianese, con l'affanno di non farcela e dover celebrare il funerale di un pezzo di storia della città nell'assemblea dei soci dell'8 novembre. E' un malato grave, quasi terminale, questa Carifac che nemmeno l'assistenza del presidente Giuseppe Alberti e degli altri dirigenti rimasti ad «accudirlo» sembra poter scuotere. «Ieri — spiega Alberti — ho inziato il giro degli istituti di credito verso i quali nutriamo la più consistente esposizione finanziaria. Contiamo nella loro sensibilità e anche in quella del Comune, perché tutte le forze politiche facciano quadrato e trovino il modo di risolvere la questione legata al nostro debito (146 mila euro, ndr.) per l'utilizzo del palas». Suppliche di condoni per falle da turare un po' da tutte le parti con il tempo che stringe e quel milione di euro, o giù di lì, di «rosso» a vestire gli inquietanti panni del «boia». «Non oso pensare a questa società fuori dal grande basket» quasi si commuove Alberti, da sempre uomo di sport ora chiamato a compiere un'impresa molto più grande di lui. «Adesso, comunque, tutti conoscono la gravità della situazione. Questo è l'ultimo appello: chi può si faccia avanti, perché l'8 novembre è sempre più vicino».
In attesa di conoscere quali altre iniziative di «sprone» potrebbero concretizzare i tifosi del club «Alta tensione» (già in più di un'occasione determinanti per gli sviluppi societari con le loro prese di posizione forti), anche il sindaco Sorci continua la difficile caccia ai finanziatori. «Non è finita, ma non è affatto facile», la sintesi del suo pensiero al telefonino da Milano. « Scordiamoci sùbito il singolo salvatore della patria: mister cinque miliardi non arriverà. Semmai stiamo provando a… mettere in rete vecchi e nuovi, ma, con il tempo che stringe, tutto si complica». E poi il grande ostacolo è sempre lo stesso. Un milione di euro per coprire il «vecchio», ma altrettanto, se non di più, ci sarà da scucire entro fine stagione per il «nuovo» e chiudere il campionato finalmente senza debiti. Più o meno quattro (se non cinque) miliardi delle vecchie lire: per la Fabriano benestante e in cima alle classifiche di produzione industriale non sarebbero nemmeno troppi, però…
a.d.m.
In attesa di conoscere quali altre iniziative di «sprone» potrebbero concretizzare i tifosi del club «Alta tensione» (già in più di un'occasione determinanti per gli sviluppi societari con le loro prese di posizione forti), anche il sindaco Sorci continua la difficile caccia ai finanziatori. «Non è finita, ma non è affatto facile», la sintesi del suo pensiero al telefonino da Milano. « Scordiamoci sùbito il singolo salvatore della patria: mister cinque miliardi non arriverà. Semmai stiamo provando a… mettere in rete vecchi e nuovi, ma, con il tempo che stringe, tutto si complica». E poi il grande ostacolo è sempre lo stesso. Un milione di euro per coprire il «vecchio», ma altrettanto, se non di più, ci sarà da scucire entro fine stagione per il «nuovo» e chiudere il campionato finalmente senza debiti. Più o meno quattro (se non cinque) miliardi delle vecchie lire: per la Fabriano benestante e in cima alle classifiche di produzione industriale non sarebbero nemmeno troppi, però…
a.d.m.
Fonte: Il Resto del Carlino