Dopo la gara, in sala stampa, coach Fabrizio Frates analizza così la sconfitta: «Abbiamo offerto una prestazione modesta, che ha disatteso le speranze dopo le recenti buone uscite. Siamo calati nettamente alla distanza, evidenziando problemi in attacco, tanto che nel secondo tempo non abbiamo più trovato Alibegovic sotto canestro».
La Coop ha vinto la partita sotto le plance.
«Abbiamo subìto a rimbalzo, ma era preventivabile. Trieste ha avuto la pazienza di poggiare il gioco sempre dentro l’area, mettendo il coltello nella piaga».
Scadente anche la percentuale al tiro, in una gara brutta.
«Negli ultimi due quarti abbiamo realizzato un 4 su 25 dal campo che abbiamo pagato. Si è visto agonismo e molta tensione da entrambe le parti: ne è uscita una partita tecnicamente scarsa e, soprattutto da parte nostra, con poca qualità nel gioco che ha influito sui nostri tiri».
Gli ultimi minuti: molta confusione e poca lucidità.
«Abbiamo pressato e recuperato palloni, ma non siamo stati capaci di trovare i nostri tiratori in uscita dai blocchi».
Poco sfruttato il gioco in velocità.
«Per attuarlo bisogna prendere rimbalzi. Se poi Busca e Woolridge sono assieme in campo, uno dei due deve marcare Jones o Erdmann. O si segna sempre o è impossibile alzare il ritmo».
I nuovi Usa?
«Li ho visti una volta sola prima della gara, si sono rivelati due corpi estranei: ho concesso loro qualche minuto per vedere se potevano darci qualcosa, ma sulla base di quel che s’è visto non si possono giudicare. Ora abbiamo bisogno di un po’ di riposo e di lavorare sulla loro completa integrazione».
Andre Woolridge: «Decisiva la bassa percentuale di tiro. Abbiamo dato il 110%, volevamo e potevamo vincere».
Già polemico Silas Mills: «È la prima volta in vita mia che gioco solo 15 minuti e non parto in quintetto: credo che il coach non abbia capito cosa posso dare. Ho lasciato la Cba e sono qui per andare in campo: sono in forma e pronto a giocare per vincere. Ne parlerò con il mio agente e vedremo cosa succederà. Il livello di gioco? Questo è un basket molto fisico».
Teo Alibegovic: «Abbiamo perso il ritmo, la palla non è più circolata e ognuno di noi ha cominciato a giocare da solo. Trieste ci ha puniti con il gioco di squadra: hanno tirato meglio da fuori e, poi, noi abbiamo concesso alcuni rimbalzi offensivi a Podestà che ci ha castigati».
Francesco Tonizzo
La Coop ha vinto la partita sotto le plance.
«Abbiamo subìto a rimbalzo, ma era preventivabile. Trieste ha avuto la pazienza di poggiare il gioco sempre dentro l’area, mettendo il coltello nella piaga».
Scadente anche la percentuale al tiro, in una gara brutta.
«Negli ultimi due quarti abbiamo realizzato un 4 su 25 dal campo che abbiamo pagato. Si è visto agonismo e molta tensione da entrambe le parti: ne è uscita una partita tecnicamente scarsa e, soprattutto da parte nostra, con poca qualità nel gioco che ha influito sui nostri tiri».
Gli ultimi minuti: molta confusione e poca lucidità.
«Abbiamo pressato e recuperato palloni, ma non siamo stati capaci di trovare i nostri tiratori in uscita dai blocchi».
Poco sfruttato il gioco in velocità.
«Per attuarlo bisogna prendere rimbalzi. Se poi Busca e Woolridge sono assieme in campo, uno dei due deve marcare Jones o Erdmann. O si segna sempre o è impossibile alzare il ritmo».
I nuovi Usa?
«Li ho visti una volta sola prima della gara, si sono rivelati due corpi estranei: ho concesso loro qualche minuto per vedere se potevano darci qualcosa, ma sulla base di quel che s’è visto non si possono giudicare. Ora abbiamo bisogno di un po’ di riposo e di lavorare sulla loro completa integrazione».
Andre Woolridge: «Decisiva la bassa percentuale di tiro. Abbiamo dato il 110%, volevamo e potevamo vincere».
Già polemico Silas Mills: «È la prima volta in vita mia che gioco solo 15 minuti e non parto in quintetto: credo che il coach non abbia capito cosa posso dare. Ho lasciato la Cba e sono qui per andare in campo: sono in forma e pronto a giocare per vincere. Ne parlerò con il mio agente e vedremo cosa succederà. Il livello di gioco? Questo è un basket molto fisico».
Teo Alibegovic: «Abbiamo perso il ritmo, la palla non è più circolata e ognuno di noi ha cominciato a giocare da solo. Trieste ci ha puniti con il gioco di squadra: hanno tirato meglio da fuori e, poi, noi abbiamo concesso alcuni rimbalzi offensivi a Podestà che ci ha castigati».
Francesco Tonizzo