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La Snaidero nella tana Kinder

Frates: «Il ritornello delle ultime tre gare è stare attaccati per giocarsi il finale punto a punto»

Ancora priva di capitan Alibegovic, ma con Mian e Sartori ai loro posti la Snaidero ritenta l’impresa oggi in casa della Kinder del dopo Abbio. Infatti, anche le più belle storie finiscono. La guardia della Virtus e della nazionale lascia così Bologna dopo 8 anni di successi. È stato lo stesso Abbio, fino a dicembre capitano della Kinder prima di passare i gradi a Rigaudeau, a chiedere la risoluzione del contratto. Abbio, che martedì a Milano non era nei dieci per un’influenza diplomatica, potrebbe trovare a breve un accordo in Spagna. Valencia, già avversaria della Snaidero in coppa Saporta, sembra essere la prima scelta.
La Kinder, già scossa dall’esonero poi revocato di coach Messina, resta comunque la Kinder. La Snaidero, che si è appena rifatta la bocca con l’impresa contro l’Oregon Cantù, troverà pane per i suoi denti. Anche perché nell’ultima al PalaMalaguti la Virtus si è fatta battere dalla Benetton Treviso. Vede così messo in discussione, al momento, il suo buon diritto a entrare nelle prime quattro nei play - off.
Coach Frates, voi arrivate però alla sfida ancora con lo scalpo di Cantù in mano.
«Abbiamo fatto una bella partita e ottenuto una vittoria importante per la classifica, ma anche di prestigio contro una delle prime quattro squadre del campionato. È uno di quei successi che lasciano il segno. Continuiamo nel tour de force di scontri al vertice con una trasferta nel posto più brutto d’Italia. Ce la giochiamo sereni e, anche se dovessimo avere una sola chance di vincere, la sfrutteremo».
Kinder senza Abbio.
«Fa effetto pensarci».
Voi avete fatto la conta?
«Alibegovic non ce la fa, Mian invece sì. Dipendeva da come sarebbe uscito dalla partita con Cantù se impiegarlo o meno a Bologna. Ne è uscito abbastanza bene, solo con dolori alla schiena perché poggiava male la gamba infortunata. Ci sarà anche Sartori, magari con la padella in panchina».
Studiato qualcosa?
«Andiamo là per giocarcela, c’è poco da studiare queste gare. Cercheremo di rimanere in partita il più possibile per un finale punto a punto. È il ritornello delle ultime tre sfide. Dovremo giocare di squadra e progredire in attacco nella circolazione di palla: palleggiamo troppo e passiamo poco».
Si riparte dai soliti noti?
«Se Sartori è al cento per cento, sì. Speriamo di avere di più da Mills come gioco d’assieme e applicazione difensiva, non possiamo prescindere da lui nel finale di stagione. Anche se la buona prova di Li Vecchi contro Cantù ci ha consentito di non utlizzarlo».
Avete fatto qualche calcolo salvezza o play - off?
«No. Giochiamo una gara per volta, pensiamo a migliorare e fare punti. I conti li faremo solo alla fine. Anche perché ogni giornata riserva sorprese inaspettate e le tabelle sono fatte per essere smentite».
Valerio Morelli
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