Non c'è solo il ritorno da avversario di Piero Bucchi, a caricare d'interesse la gara di domenica fra Napoli e Roma. Tanti, infatti, i duelli diretti e a distanza che renderanno elettrizzante il confronto fra queste due squadre. Difficilmente, dagli spalti, si potranno catturare tutti i gesti, i movimenti e gli sguardi che sul parquet e sulle panchine potranno decidere una delle partite più attese (almeno sul fronte partenopeo) di questo inizio campionato.
Avvincente, per motivi che vanno al di là della rivalità sportiva, s'annuncia la sfida fra Lamarr Greer e Horace Jenkins. Su questi due giocatori, protagonisti assoluti del passato torneo di LegaDue, Napoli e Roma hanno deciso di puntare forte affidando la regia dei rispettivi quintetti.
«Io e Horace - rivela Greer - siamo grandi amici. Ed anche per questo, è ovvio, nessuno di noi intende uscire battuto dal campo. Lo scorso anno, per la verità, è andata meglio al sottoscritto. Con Messina siamo riusciti a battere due volte su tre il Borgomanero di Jenkins. L'ultima volta poi, il colpo l'abbiamo ottenuto in trasferta. Uno sgarbo che il mio connazionale ha promesso di restituirmi domenica al Palablu».
Duro, difficile. Così s'è rivelato per Greer l'impatto con la serie A. E infatti il play della Pompea non sempre, nelle prime gare ufficiali, è riuscito a convincere del tutto gli addetti ai lavori. Ma contro Avellino e Treviso, gli ultimi due avversari affrontati da Napoli, Lamarr è tornato a recitare un ruolo di primo piano segnando punti importanti e assumendosi responsabilità tipiche di colui che vuol provare ad essere (o diventare) un leader. Tutto questo ha permesso a Greer (111 punti realizzati in 219 minuti e 103 di valutazione) di ottenere, sia pur di poco, cifre migliori di quelle di Jenkins (102 punti in 170 minuti per 95 di valutazione).
«Ultimamente - conferma l'americano - le cose vanno un po' meglio. Ma quello che più importa non è il mio rendimento, ma il fatto che Napoli riesca a vincere il maggior numero possibile di partite».
Due allenamenti, ieri, erano in calendario per Napoli. Facoltativo quello della mattina, a ranghi finalmente completi quello pomeridiano. Sul parquet, dopo aver smaltito qualche piccolo problema muscolare, è sceso regolarmente anche Mike Penberthy, assente giustificato nella seduta di mercoledì. Un intervento medico s'è invece reso necessario per Kris Clack (destinato ad occuparsi della delicata e difficile marcatura di Carlton Myers) che poi ha regolarmente lavorato con il gruppo.
La partita di domenica con Roma dovrebbe essere l'ultima di Tim Nees, destinato la prossima settimana a trasfersi in un club di LegaDue.
Carlo Carione
Avvincente, per motivi che vanno al di là della rivalità sportiva, s'annuncia la sfida fra Lamarr Greer e Horace Jenkins. Su questi due giocatori, protagonisti assoluti del passato torneo di LegaDue, Napoli e Roma hanno deciso di puntare forte affidando la regia dei rispettivi quintetti.
«Io e Horace - rivela Greer - siamo grandi amici. Ed anche per questo, è ovvio, nessuno di noi intende uscire battuto dal campo. Lo scorso anno, per la verità, è andata meglio al sottoscritto. Con Messina siamo riusciti a battere due volte su tre il Borgomanero di Jenkins. L'ultima volta poi, il colpo l'abbiamo ottenuto in trasferta. Uno sgarbo che il mio connazionale ha promesso di restituirmi domenica al Palablu».
Duro, difficile. Così s'è rivelato per Greer l'impatto con la serie A. E infatti il play della Pompea non sempre, nelle prime gare ufficiali, è riuscito a convincere del tutto gli addetti ai lavori. Ma contro Avellino e Treviso, gli ultimi due avversari affrontati da Napoli, Lamarr è tornato a recitare un ruolo di primo piano segnando punti importanti e assumendosi responsabilità tipiche di colui che vuol provare ad essere (o diventare) un leader. Tutto questo ha permesso a Greer (111 punti realizzati in 219 minuti e 103 di valutazione) di ottenere, sia pur di poco, cifre migliori di quelle di Jenkins (102 punti in 170 minuti per 95 di valutazione).
«Ultimamente - conferma l'americano - le cose vanno un po' meglio. Ma quello che più importa non è il mio rendimento, ma il fatto che Napoli riesca a vincere il maggior numero possibile di partite».
Due allenamenti, ieri, erano in calendario per Napoli. Facoltativo quello della mattina, a ranghi finalmente completi quello pomeridiano. Sul parquet, dopo aver smaltito qualche piccolo problema muscolare, è sceso regolarmente anche Mike Penberthy, assente giustificato nella seduta di mercoledì. Un intervento medico s'è invece reso necessario per Kris Clack (destinato ad occuparsi della delicata e difficile marcatura di Carlton Myers) che poi ha regolarmente lavorato con il gruppo.
La partita di domenica con Roma dovrebbe essere l'ultima di Tim Nees, destinato la prossima settimana a trasfersi in un club di LegaDue.
Carlo Carione