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Stern chiede spazio a Frates

«Vedere giocare gli altri da fuori è difficile da accettare. Spero di aver riconquistato la fiducia del coach»

Stern, la rivedremo in campo contro la Pippo Milano?
«Non lo so, chiedetelo a coach Frates. Io so solo che se sarò chiamato in campo sarò pronto a dare il mio contributo, come ho sempre fatto». Così in poche righe è condensata la situazione di Jeffrey Stern, centro della Snaidero, che è stato tagliato fuori dalla rotazione degli extracomunitari nell’ultima gara degli arancione, l’unico incontro ufficiale vinto dagli udinesi in questo inizio di stagione. Il 208 di Dallas ha morso il freno, seduto in fondo alla panchina nella partita di Uleb Cup con Gravelines, e che abbia voglia di giocare lo si capisce da come si batte negli allenamenti, lo si intuisce dalle sue parole. «Io mi alleno ogni giorno con grande impegno e cerco di essere sempre al massimo. Chiaro che vedere giocare gli altri da fuori è una cosa difficile da accettare. Per questo lavoro ancor di più per conquistare la fiducia del coach e della società e per tornare in campo».
Fabrizio Frates, al solito, rimanda all ’ultimo momento la scelta degli extracomunitari da schierare a referto: la soluzione dipende non solo dalle condizioni fisiche degli stranieri arancione, ma forse anche da elementi tattici. Sotto canestro, Milano ha un centro molto agile quale Warren Kidd e un solo altro pivot di ruolo come Paolo Alberti: dato che la Pippo ha tesserato ieri la guardia Petar Naumoski, è possibile che Frates voglia affrontare i milanesi con l’artiglieria leggera, riproponendo la Snaidero versione anti-Gravelines. Jeffrey Stern, 9 punti (57.9% dal campo) e 7,6 rimbalzi di media nelle 5 partite in serie A disputate quest’anno, sta alla finestra e attende, anche se lo conforta il fatto di essere stato inserito tra i cinque titolari (Mulaomerovic, Mian, LiVecchi e Alexander gli altri) nella partitella di allenamento di ieri, con Thompson tra le seconde linee assieme a Burke, Vujacic, Zacchetti e Cantarello. «C’è parecchia pressione attorno a noi: il fatto di aver perso molte partite ci mette in difficoltà. A volta, la pressione fa bene, ma nelle nostre condizioni dobbiamo fare attenzione, perché rischiamo di farci prendere dal nervosismo (anche ieri sera durante l’ allenamento c’è stato un botta e risposta “animato” tra Frates e Mula, ndr). Magari, vincendo possiamo riprendere fiducia e convinzione nei nostri mezzi».
I continui infortuni non vi aiutano in questo senso.
«Vero, ma è nostro dovere restare concentrati e giocare nonostante tutto. È questione di intensità e di voglia di lottare senza mai arrendersi».
Martedì, in Uleb cup, avete giocato bene. Ripetendosi, è possibile vincere a Milano?
«Se giocheremo con la stessa intensità, direi di sì, ma, ripeto, sarà una battaglia».
Francesco Tonizzo
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