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Beric vuole crescere con la Scavolini

Il serbo sta ancora cercando la forma migliore dopo una prima deludente stagione

PESARO - E’ il miglior realizzatore della Scavolini, con 14 di media, è l’uomo più esperto, il giocatore al quale affidarsi nei momenti di difficoltà. Non ha ancora raggiunto la forma ottimale, il suo rendimento non rallegra totalmente i tifosi, ma il Misha Beric di questa stagione ha qualcosa di diverso da quello visto all’opera prima dell’estate. «Mi fa piacere sentirlo dire - sostiene il diretto interessato, reduce da un’annata incolore - però la cosa migliore è che la squadra faccia bene. Non voglio forzare, aspetto il momento giusto per il tiro. Però ho ancora un’immagine fissa, in testa: la partita di Roma, che era già vinta, ma anche quelle di Treviso e con Siena, che mi hanno lasciato un grosso amaro in bocca. Però sono sicurissimo che - nelle prime quattro giornate - abbiamo affrontato le quattro migliori squadre in Italia». La serenità è il suo punto di forza: se inizia male, sa riprendersi quando la palla scotta... «Vorrei cominciare bene ogni volta, ma un tiratore non entra sempre subito in partita. Poi magari metto 7-8 punti di fila quando c’è bisogno di me». Mercoledì ha passato la serata davanti alla tv, a guardare il suo Partizan perdere a domicilio con la Virtus... «Vujanic è fortissimo, aveva già fatto bene l’anno scorso. Purtroppo gioca da solo, non ha un gran aiuto dai compagni. Se è pronto per la Nba? Non saprei, di certo è prontissimo per l’Europa». Durante il giorno, invece, Misha Beric ha ripreso ad allenarsi con continuità: «Il dolore al tendine è passato. Vedo la squadra che lavora con tranquillità, che è sempre più unita. Le vittorie danno serenità, ma - anche quando abbiamo perso - non si può dire che non ci fossimo allenati bene».
Difficile dire quali siano le potenzialità della Scavolini, che ogni giorno abbatte barriere e segna altri confini. «Meglio così, preferisco non sapere dove possiamo arrivare». Un neo continuano a essere i tiri liberi. Apparentemente, la cosa più semplice... «In allenamento non ne sbagliamo così tanti. La mia esperienza mi dice che dipende tutto dalla testa». Domani si gioca a Roseto... «La squadra di Radosevic, con cui ho giocato al Partizan, di Davis, che era con me al Tau, e di tanti altri bravi atleti, a cominciare da Milic. Loro hanno vinto due volte in trasferta e sappiamo che saranno carichi, contro di noi. Spero ne esca una buona partita, ma ci prepariamo ad un match duro. Sicuramente noi andremo là con la testa giusta».
Camilla Cataldo
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