BOLOGNA. In Virtus nessuno lo dice, ma lo fanno capire: la visita della Benetton va considerata come la grande occasione per ritornare nel giro che conta. E poco importa che i guai non manchino: ancora fuori Smodis, Beard, Andersen e Sekularac (caviglia, ma soprattutto quinto straniero), stanno per partire Bowdler, Morlende e Gagneur. Coloro che brillano per la loro assenza, però, sono soprattutto i 3000 che (incredibile) quest'anno non hanno rinnovato la tessera, e si mormora che non pochi si tureranno il naso e tiferanno Treviso pur di remare contro l'odiato presidente Madrigali. Ma attenzione: quello è un ambiente carico di gloria, lì si è abituati da sempre a respirare aria di vittorie, e l'arrivo del trio Koturovic-Dial-Scarone ha trasformato una squadra di medio-bassa classifica in un'altra, ben più forte, capace di vincere bene a Belgrado. «L'importante è essere tornati competitivi - sostiene Boscia Tanjevic - e aver trovato una squadra in grado di combattere per ogni obiettivo. Ci mancano ancora dei giocatori per dire di essere al massimo ma indubbiamente oggi stiamo meglio di prima». Dial appena paracadutato ha subito strabiliato. «Un buon giocatore, almeno per come s'è presentato, uno di talento». Insomma, Treviso capita nel momento sbagliato? «La Benetton è la squadra campione e quella più in forma, con alle spalle una preparazione fatta come si deve. Se ultimamente ha sofferto è perché in trasferta è abbastanza normale, e in casa perché ogni tanto si pensa di aver vinto prima di giocare». Voi invece come vi presenterete? «Dobbiamo essere molto caricati, visto chi affrontiamo e vista anche la fame di punti».
si.fo.
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