ROMANO Bertocchi, 72 anni, virtussino da cinquanta, ex abbonato da pochi mesi, ex editore di «Bianconero», ex (finto) papà di Messina, come giurò una volta per entrare in un palasport esaurito (entrò). Stasera, allora: con la Virtus o con Messina?
«Con la Virtus, anche se sono amico di Ettore e ammetto che a Genova, in Supercoppa, tifai per lui. Era la sua prima contro la Virtus, ed era giusto che la vincesse. Ma adesso potrei anche pensare di non stare con la mia squadra, ma so già che alla palla a due i miei colori saranno quelli».
Però non s´è più abbonato.
«E m´è costato, mi costa, tutte le domeniche che sto fuori. Ma ho visto Madrigali da poco e l´ho detto anche a lui. Non vengo perché non ho condiviso una sua sola scelta, dall´11 marzo in poi. Compreso richiamare Messina. E perché, da quel giorno, ha fatto di tutto perché Ettore, e Roberto Brunamonti, andassero via».
Si sente di rappresentare tutto il tifo dissidente, dopo aver firmato l´ormai famoso manifesto di luglio e dopo la recente apparizione in tv in coppia col suo amico Italo Vezzali?
«Questo non lo so, ma se tremila persone non si sono riabbonate non sono tutti amici di Messina. E anch´io, quando lui andò in nazionale, mi trovavo benissimo con Bucci. Ora no, questa non è più la mia Virtus. Ma non le sarò mai contro».
Stasera va?
«Stasera vado, con tanti amici. Ho preso 25 biglietti, 15 parterre e 10 tribune, abbiamo tirato fuori più di duemila euro. Sarò di fronte alla panchina Benetton, non nei miei vecchi posti, che ho riavuto, ma ci andrà mia moglie. Troppo vicini alla panchina di Ettore. Magari mi scappa una parola di troppo».
Dica la verità, che cosa si augura?
«Che vinca la Virtus, che la Benetton non perda male e che poi le vinca tutte. Fino alla prossima Benetton-Virtus».
(w.f.)
«Con la Virtus, anche se sono amico di Ettore e ammetto che a Genova, in Supercoppa, tifai per lui. Era la sua prima contro la Virtus, ed era giusto che la vincesse. Ma adesso potrei anche pensare di non stare con la mia squadra, ma so già che alla palla a due i miei colori saranno quelli».
Però non s´è più abbonato.
«E m´è costato, mi costa, tutte le domeniche che sto fuori. Ma ho visto Madrigali da poco e l´ho detto anche a lui. Non vengo perché non ho condiviso una sua sola scelta, dall´11 marzo in poi. Compreso richiamare Messina. E perché, da quel giorno, ha fatto di tutto perché Ettore, e Roberto Brunamonti, andassero via».
Si sente di rappresentare tutto il tifo dissidente, dopo aver firmato l´ormai famoso manifesto di luglio e dopo la recente apparizione in tv in coppia col suo amico Italo Vezzali?
«Questo non lo so, ma se tremila persone non si sono riabbonate non sono tutti amici di Messina. E anch´io, quando lui andò in nazionale, mi trovavo benissimo con Bucci. Ora no, questa non è più la mia Virtus. Ma non le sarò mai contro».
Stasera va?
«Stasera vado, con tanti amici. Ho preso 25 biglietti, 15 parterre e 10 tribune, abbiamo tirato fuori più di duemila euro. Sarò di fronte alla panchina Benetton, non nei miei vecchi posti, che ho riavuto, ma ci andrà mia moglie. Troppo vicini alla panchina di Ettore. Magari mi scappa una parola di troppo».
Dica la verità, che cosa si augura?
«Che vinca la Virtus, che la Benetton non perda male e che poi le vinca tutte. Fino alla prossima Benetton-Virtus».
(w.f.)
Fonte: La Repubblica