VARESE.Le Reebok grigie di Jacopo Giachetti, con le lettere J & M scritte a mano all'altezza del tallone, il salto di mister Rodney verso i North Pride dopo l'assist per l'alley hoop di Cotani che resterà tra le immagini più belle di questo campionato. E poi gli occhi grandi di Melissa, la gioia di Dario Bertocci, i pugni stretti di Banchi, il bacio nascosto di Giachettino verso la curva dei tifosi di Livorno, e l'applauso degli oltre tremila del Masnago, gente che ha il palato fine e che il grande basket lo riconosce al volo. Fotogrammi presi a caso da questo sabato varesino, nel cuore delle prealpi, da questa impresa che non era mai riuscita nemmeno alla Libertas, che la PL ha firmato due volte in una vita e che Luca Banchi sognava fin dai tempi di Trieste. I polsi di chi non c'era hanno tremato sulla poltrona del salotto, i cuori di chi c'era hanno goduto come fecero al PalaBigi, la finale di Reggio, o come hanno fatto una settimana fa appena, contro i signori del basket targati Bologna. Livorno è tornata ad essere una delle regine del basket. Luca Banchi predica umiltà, "guai abbassare la guardia adesso", avverte, e fa bene. Ma chi ama il basket ora non può più nascondersi dietro al dito dei risultati e della qualità. Tra una settimana in via Allende arriva Milano, marchiata Pippo, deve tornare anche il pubblico.
g.c.
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