ALLA FINE, i dieci che vincono hanno la maglia bianca e allora danno voce ai quasi seimila che applaudono, tripudiano e festeggiano, dopo una partita da cuore in gola, riedizione sofferta e sontuosa della classica di sempre, oltrechè derby stracciacuore che sapete. Vince la Virtus, digrignando e ragionando, e mai sbandando, perde Messina, all´ultimo tiro, e perde quando forse pensava, dopo una gara di rincorsa, però sempre appostata a distanze utili, che il fuoco dell´ansia avrebbe bruciato gli altri, i padroni di casa, e di troppe cose da custodire, mantenere e riscattare, e non i suoi pirati.
La Benetton aveva rimontato da -14 (72-58 a 8´30´´), fino al pareggio di Edney, a 1´20´´, con un libero su due. 81-81, tutto allo sprint. Lì, Rigaudeau, in percussione, ha dato l´assist a Koturovic per l´83-81, poi Langdon, l´anima della rimonta, ha sfondato a 50´´ (quinto fallo), ma la Virtus ancora non s´è salvata l´anima. In un´azione confusissima, ha quasi perso la palla per indugi, se l´è rigiocata in palla a due fra Rigaudeau e Garbajosa a 25´´, l´ha avuta, schiaffeggiata dallo spagnolo fuori, ma l´ha resa, non rimessa dal francese entro i 5 (frettolosi) secondi canonici. Treviso ha avuto in mano il match ball. Stojc libero dall´angolo. Palo. Rimbalzo e sparo centrale di Nicola, a 7´´. Palo. Fallo su Koturovic dopo rimbalzo: un libero a 2´´, vittoria e tutti a casa.
Era cominciata con Marco Madrigali al suo solito posto in prima fila, una buona mezz´ora prima del gioco. E con l´ingresso, a 20´ dall´inizio, di Messina: che in mattinata, quasi in clandestinità, prima dell´ora di tiro, s´era preso al parcheggio del PalaMalaguti un regalo dei Foreverboys, la riproduzione d´una panchina (quella classica, antica, bianconera del PalaDozza che fu). Messina entra dunque un po´ rigido, emozionato, atteso da una pattuglia di fotografi. L´applauso dura un paio di minuti, poi parte il vecchio coro «Ettore Messina» mentre, guardato da tutti, Madrigali non muove un dito. Padronissimo, ovvio. Altri cori alla presentazione delle squadre (e pure qualche fischio, per l´ex), una stretta di mano a Tanjevic, un abbraccio all´ex vice Consolini (che per la prima volta, in panchina, lo affrontava da avversario), uno a Frosini, e per Messina il peggio è finito. Fuoco alle polveri, meglio così.
Si gioca, per un po´, ai Giardini Margherita. Prime 9 azioni, sempre gol: 11-10 Benetton. Poi durano solo i verdi (17-10, 8 azioni utili, e pure facili), e Tanjevic chiama un time out, almeno per ristabilire qualche verità. E´ una partita vera, per molti è la Partita. Vedano un po´, i suoi eroi. Che, di pacca, si mettono a difendere, continuando ad attaccare bene. Il sorpasso, con un 8-0, è sul 18-17, ma la Virtus insiste, ha furore agonistico e la gente si fa trascinare, da mischie, palle rubate, corse in contropiede, e dalla Benetton, nemica storica, che si sgretola come un castello di sabbia: ai 17 punti dei primi 3´14´´, i verdi ne sommano 6 nei restanti 6´46´´. In più, ne incassano 30 nei primi 10´ (con 10 palle perse, delle 22 finali). Messina-Hammurabi taglia le mani per molto meno.
La Virtus allunga ancora con Rigaudeau (35-23 al 12´), subisce, stando 3´ senza gol, un rientro di Garbajosa-Pittis fino a -5, ma poi riparte fino al +14 (del Re, da tre) a 44´´ dal gong. Ma quant´è bella, filante, perfino sfarzosa, nelle giocate felici, così è sbadata e leggera negli sprechi. Il -9 di metà diventa per Treviso più potabile, andando al thè con migliori tiri (53% contro 51) e rimbalzi (20 a 18), ma offrendo 14 recuperi a una Virtus sveglia e attenta.
Ripresa. Calano percentuali e nitore dei giochi, si va a corse e spallate: pane per Edney, la Benetton è al suo traino. Avleev sarebbe l´apriscatole per Boscia ma dopo il suo +11 (64-53) fa un quarto fallo da pistola. Ultimo quarto. Bell stampa in tap-in il +14 (72-58), ma qui la Virtus non gioca più, Treviso diventa rapace e veloce e con un 14-2 quasi impatta. 74-72 a 4´53´´. La Virtus regge, aggrappata a Frosini e Rigaudeau. Langdon rimonta (10 punti nel quarto) ed Edney pareggia. Ma il pari non esiste...
Walter Fuochi
VIRTUS-BENETTON 84-81
Virtus: Dial 9, Bell 15, Brkic 3, Avleev 12, Frosini 17, Scarone 2, Rigaudeau 14, Koturovic 12. N.e. Miralles, Attruia.
Benetton: Edney 14, Langdon 21, Pittis 9, Garbajosa 18, Marconato 8, Bulleri 7, Nemeth, Stojic 3, Nicola 1. N.e. Loncar.
Arbitri: Lamonica, Taurino, Sabetta.
Note: liberi: Bo 9/14, Tv 7/10. Da due: Bo 27/52, Tv 28/43. Da tre: Bo 7/20, Tv 6/18. Rimbalzi: Bo 32, Tv 39.
Parziali: 5´ 16-17, 10´ 30-23, 15´ 39-32, 20´ 49-40, 25´ 55-47, 30´ 65-56, 35´ 74-70, 40´ 84-81. Massimo vantaggio Virtus: +14 (72-58) al 32´. Massimo svantaggio: -7 (10-17) al 4´.
La Benetton aveva rimontato da -14 (72-58 a 8´30´´), fino al pareggio di Edney, a 1´20´´, con un libero su due. 81-81, tutto allo sprint. Lì, Rigaudeau, in percussione, ha dato l´assist a Koturovic per l´83-81, poi Langdon, l´anima della rimonta, ha sfondato a 50´´ (quinto fallo), ma la Virtus ancora non s´è salvata l´anima. In un´azione confusissima, ha quasi perso la palla per indugi, se l´è rigiocata in palla a due fra Rigaudeau e Garbajosa a 25´´, l´ha avuta, schiaffeggiata dallo spagnolo fuori, ma l´ha resa, non rimessa dal francese entro i 5 (frettolosi) secondi canonici. Treviso ha avuto in mano il match ball. Stojc libero dall´angolo. Palo. Rimbalzo e sparo centrale di Nicola, a 7´´. Palo. Fallo su Koturovic dopo rimbalzo: un libero a 2´´, vittoria e tutti a casa.
Era cominciata con Marco Madrigali al suo solito posto in prima fila, una buona mezz´ora prima del gioco. E con l´ingresso, a 20´ dall´inizio, di Messina: che in mattinata, quasi in clandestinità, prima dell´ora di tiro, s´era preso al parcheggio del PalaMalaguti un regalo dei Foreverboys, la riproduzione d´una panchina (quella classica, antica, bianconera del PalaDozza che fu). Messina entra dunque un po´ rigido, emozionato, atteso da una pattuglia di fotografi. L´applauso dura un paio di minuti, poi parte il vecchio coro «Ettore Messina» mentre, guardato da tutti, Madrigali non muove un dito. Padronissimo, ovvio. Altri cori alla presentazione delle squadre (e pure qualche fischio, per l´ex), una stretta di mano a Tanjevic, un abbraccio all´ex vice Consolini (che per la prima volta, in panchina, lo affrontava da avversario), uno a Frosini, e per Messina il peggio è finito. Fuoco alle polveri, meglio così.
Si gioca, per un po´, ai Giardini Margherita. Prime 9 azioni, sempre gol: 11-10 Benetton. Poi durano solo i verdi (17-10, 8 azioni utili, e pure facili), e Tanjevic chiama un time out, almeno per ristabilire qualche verità. E´ una partita vera, per molti è la Partita. Vedano un po´, i suoi eroi. Che, di pacca, si mettono a difendere, continuando ad attaccare bene. Il sorpasso, con un 8-0, è sul 18-17, ma la Virtus insiste, ha furore agonistico e la gente si fa trascinare, da mischie, palle rubate, corse in contropiede, e dalla Benetton, nemica storica, che si sgretola come un castello di sabbia: ai 17 punti dei primi 3´14´´, i verdi ne sommano 6 nei restanti 6´46´´. In più, ne incassano 30 nei primi 10´ (con 10 palle perse, delle 22 finali). Messina-Hammurabi taglia le mani per molto meno.
La Virtus allunga ancora con Rigaudeau (35-23 al 12´), subisce, stando 3´ senza gol, un rientro di Garbajosa-Pittis fino a -5, ma poi riparte fino al +14 (del Re, da tre) a 44´´ dal gong. Ma quant´è bella, filante, perfino sfarzosa, nelle giocate felici, così è sbadata e leggera negli sprechi. Il -9 di metà diventa per Treviso più potabile, andando al thè con migliori tiri (53% contro 51) e rimbalzi (20 a 18), ma offrendo 14 recuperi a una Virtus sveglia e attenta.
Ripresa. Calano percentuali e nitore dei giochi, si va a corse e spallate: pane per Edney, la Benetton è al suo traino. Avleev sarebbe l´apriscatole per Boscia ma dopo il suo +11 (64-53) fa un quarto fallo da pistola. Ultimo quarto. Bell stampa in tap-in il +14 (72-58), ma qui la Virtus non gioca più, Treviso diventa rapace e veloce e con un 14-2 quasi impatta. 74-72 a 4´53´´. La Virtus regge, aggrappata a Frosini e Rigaudeau. Langdon rimonta (10 punti nel quarto) ed Edney pareggia. Ma il pari non esiste...
Walter Fuochi
VIRTUS-BENETTON 84-81
Virtus: Dial 9, Bell 15, Brkic 3, Avleev 12, Frosini 17, Scarone 2, Rigaudeau 14, Koturovic 12. N.e. Miralles, Attruia.
Benetton: Edney 14, Langdon 21, Pittis 9, Garbajosa 18, Marconato 8, Bulleri 7, Nemeth, Stojic 3, Nicola 1. N.e. Loncar.
Arbitri: Lamonica, Taurino, Sabetta.
Note: liberi: Bo 9/14, Tv 7/10. Da due: Bo 27/52, Tv 28/43. Da tre: Bo 7/20, Tv 6/18. Rimbalzi: Bo 32, Tv 39.
Parziali: 5´ 16-17, 10´ 30-23, 15´ 39-32, 20´ 49-40, 25´ 55-47, 30´ 65-56, 35´ 74-70, 40´ 84-81. Massimo vantaggio Virtus: +14 (72-58) al 32´. Massimo svantaggio: -7 (10-17) al 4´.
Fonte: La Repubblica