E´ il primo ad arrivare, Messina, attesissimo come dimostra la pila di microfoni sul bancone in sala stampa. Attacca con l´analisi del match: «Siamo partiti bene, ma forse abbiamo pensato che fosse più facile del previsto. E non lo è mai, qui. Nel secondo quarto siamo stati pasticcioni, correndo senza metodo: 22 perse sono troppe. Poi abbiamo ripreso il filo, aumentando l´intensità difensiva. Peccato per l´ultimo tiro, avevamo aperto il campo come volevamo». Chiedergli dell´accoglienza ricevuta era fin troppo facile. «E´ iniziata alla mattina, quando i Forever Boys mi hanno regalato una... panchina bianconera. Poi è continuata al palazzo, dove tutti hanno fatto la cosa migliore: m´hanno accolto con calore e poi tifato Ma solo chi non conosce i virtussini si sarebbe aspettato qualcosa di diverso. Se m´aspettavo una targa? Ma no, anzi adesso vado a fuori a vedere se c´è ancora quella della macchina».
C´è stata anche un´altra sensazione, nel pregara: «Alle 17, quando sono entrato, la maglia di Brunamonti non era ancora appesa al soffitto. Pensavo di non essere nel palazzo giusto... Poi l´hanno messa». E la Virtus? «Me l´aspettavo così: in questa settimana hanno aggiunto tre elementi da quintetto. E come pensavo, ci sono state le grandi partite di Rigaudeau e Frosini, quelli che impersonificano lo spirito di questa maglia».
Tanjevic arriva col sigaro fumante. Viso rilassato, aria spensierata: «E´ facile capire che sono molto contento. Abbiamo giocato una partita di buon livello, anzi, direi alto livello. Dobbiamo ancora migliorare tanto, ma questo successo contro i campioni d´Italia ci dà coraggio per continuare a lavorare». Rimane pacato, Boscia, ma poi trovare una componente per cui esaltarsi. «Il nostro pubblico è stato fantastico, sostenendoci sempre. Hanno iniziato con l´applauso fantastico a Messina, ma appena alzata la palla a due erano già tutti dalla nostra parte. Così, tutta la squadra ha dato il massimo». La chiave tecnica, invece, è questa. «Di gara in gara, miglioriamo il saldo perse-recuperate (oggi 25-12, ndr), segno della crescita della nostra difesa. I nuovi? Dial ha giocato meno bene di quel che vale: ha cercato di dare più di quel che gli chiediamo e gli rimprovero solo 4-5 lacune difensive. Scarone ha tenuto bene il campo, anche in difesa, dove gli toccava Edney». Infine, infermeria. David Andersen s´allenerà da venerdì per rientrare domenica con Trieste. (marco martelli)
C´è stata anche un´altra sensazione, nel pregara: «Alle 17, quando sono entrato, la maglia di Brunamonti non era ancora appesa al soffitto. Pensavo di non essere nel palazzo giusto... Poi l´hanno messa». E la Virtus? «Me l´aspettavo così: in questa settimana hanno aggiunto tre elementi da quintetto. E come pensavo, ci sono state le grandi partite di Rigaudeau e Frosini, quelli che impersonificano lo spirito di questa maglia».
Tanjevic arriva col sigaro fumante. Viso rilassato, aria spensierata: «E´ facile capire che sono molto contento. Abbiamo giocato una partita di buon livello, anzi, direi alto livello. Dobbiamo ancora migliorare tanto, ma questo successo contro i campioni d´Italia ci dà coraggio per continuare a lavorare». Rimane pacato, Boscia, ma poi trovare una componente per cui esaltarsi. «Il nostro pubblico è stato fantastico, sostenendoci sempre. Hanno iniziato con l´applauso fantastico a Messina, ma appena alzata la palla a due erano già tutti dalla nostra parte. Così, tutta la squadra ha dato il massimo». La chiave tecnica, invece, è questa. «Di gara in gara, miglioriamo il saldo perse-recuperate (oggi 25-12, ndr), segno della crescita della nostra difesa. I nuovi? Dial ha giocato meno bene di quel che vale: ha cercato di dare più di quel che gli chiediamo e gli rimprovero solo 4-5 lacune difensive. Scarone ha tenuto bene il campo, anche in difesa, dove gli toccava Edney». Infine, infermeria. David Andersen s´allenerà da venerdì per rientrare domenica con Trieste. (marco martelli)
Fonte: La Repubblica