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Mps ritrova il gusto della vittoria

Solo nella ripresa la Mens Sana si è sbloccata (86-65) all'Air

Montepaschi-Air 86-65 (17-22, 41,39, 59-51)
MONTEPASCHI MENS SANA: Stefanov 16, Zukauskas 13, Turkcan 11, Marcaccini 2, Vukcevic 11, Ford 17, Berti, Nobile ne, Chiacig 12, Maggioli 4. All. Ataman.
AIR AVELLINO: Bracey 19, Giovacchini 1, Corrales 15, Gecevski, Vanterpool 5, Middleton 10, Koutsopulos 4, Grgurevic 9, Kuehl 2. All. Markovski
ARBITRI: Facchini di Massalombarda (Ra), Borroni di Corsico (Mi) e Pasetto di Firenze
SPETTATORI: 3872 per un incasso di 27062 euro
NOTE - Usciti per 5 falli: Zukauskas (M) al 39’, Vanterpool (A) al 39’, Koutsopoulos (A) al 39’, Grgurevic (A) al 36’. Note. Tiri liberi: Mps 19/21, Air 15-26. Tiri da tre punti: Mps 11/20, Air 10/25. Rimbalzi: Mps 42, Air 36.
SIENA - La Mens Sana impiega due quarti per entrare nel clima giusto della partita, poi si fa prendere per mano da Stefanov e contro Avellino torna ad assaporare il gusto della vittoria dopo tre stop che hanno lasciato il segno. Il play macedone, rientrato dopo due mesi di stop, è stata la nota più lieta di una serata che ha visto Turkcan fare 1/10 da sotto canestro e Ford perdere 10 palloni. L’ex Olympiakos, comunque, ha mostrato miglioramenti in difesa che fanno ben sperare. Per il resto, Chiacig ha ribadito il proprio momento di crescita già evidenziato mercoledì a Vitoria.
Venendo alla cronaca, Ataman mischia le carte e tira fuori un quintetto inedito, affidando le redini all’atteso Stefanov affiancato da Ford, Zukauskas, Turkcan e Maggioli. Markovski punta invece su Corrales, Bracey, Vanterpool, Grgurevic e Kuehl. E’ Bracey con una tripla a togliere la ruggine dagli ingranaggi del tabellone, imitato poco dopo dalla media da Grgurevic. Sulo 0-5 un Ford in versione senza capelli spiega dalla linea dei 6 metri e 25 che le cose per gli irpini non sono semplici come potrebbe sembrare e Turkcan ribadisce la lezione, impattando dalla lunetta (5-5 al 2’). Salgono in cattedra le difese che sporcano la circolazione di palla su entrambi i fronti, trovare la via del canestro diventa difficile, ma è l’Air ad avere maggiore successo sotto questo aspetto e a volare sul 7-15 al 7’ grazie a una bomba di Corrales, che poi manda un bacio ai suoi tifosi. La Mens Sana cambia volto: Marcaccini, Vukcevic e Chiacig prendono il posto di Zukauskas, Ford e Maggioli e all’8’ arrivano in successione i primi, applauditissimi punti di Vrbica Stefanov (12-16). Il motorino macedone prende confidenza con il parquet, trova i compagni più pericolosi, va al rimbalzo e, all’occorrenza, corregge nella retina gli errori altrui. Alla fine del primo quarto il punteggio è sul 17-22.
Nella seconda frazione gli ospiti gettano nella mischia l’ex Larry Middleton, che fin dalle prime battute dimostra di ricordare molto bene come sono fatti gli impianti del Palasclavo: sono suoi i primi 5 punti irpini, a cui si oppongono Turkcan dalla lunga distanza e Chiacig con 2 punti più tiro libero supplementare (23-27 al 3’). Ataman non vuole chiedere troppo a Stefanov e lo chiama fuori, il suo posto lo prende Ford che si alza dalla lunga distanza e riduce lo svantaggio al minimo (26-27). Il motorino macedone prende fiato e torna in pista, il testimone glielo consegna Turkcan, che si lascia alla spalle un quintetto basso, che ha il solo Chiacig nelle vesti di lungo. Vukcevic al 6’ scocca la tripla del primo vantaggio mensanino (31-29), Avellino perde la testa e si lascia andare a un fallo antisportivo con Gecevski, monetizzato con il 2/2 dalla lunetta di Ford, anche se la successiva azione da centrocampo sfuma. I lupi iripini, comunque, non si fanno imbrigliare, mettono ancora la testa avanti (34-35 all’8’), rispondono alla bomba di Zukauskas con una conclusione altrettanto pesante di Bracey, che in un amen arrotonda dalla lunetta (37-39 al 10’). Ci pensano allora Stefanov e Ford a ubriacare i campani e a mandare le contendenti negli spogliatoi sul 41-39.
Comincia la ripresa e scrollarsi di dosso l’Air è davvero difficile per la Montepaschi: Vanterpool e Bracey trovano spazio per segnare (41-43 al 2’), Turkcan li ricaccia indietro con una bomba, ma poi commette errori banali da sotto di cui gli ospiti non sanno approfittare. Vukcevic e Chiacig allungano (48-43 al 4’), Vanterpool e Corrales ristabiliscono la parità al 6’ (48-48) mentre la curva non smette mai di incitare i propri beniamini, neanche quando Middleton sigla dai 6 metri e 25 il +1 per i suoi (50-51). Tutto da rifare, ma la Monjtepaschi non si scoraggia, costruisce il gioco con il direttore d’orchestra Stefanov e al 9’ trova una serpentina di Ford, che si incunea nella difesa avversaria e fa 55-51. Ci pensano gli arbitri a rendersi protagonisti, fischiando un allucinante fallo tecnico all’innocente americano di viale Sclavo, ma Middleton non ha mira nel libero e lo stesso Ford recupera il pallone nella successiva azione e lancia Stefanov in sottomano (57-51). La sirena del 30’ suona sul 59-51 dopo un parziale di 18-12 per i senesi.
L’ultima frazione conferma che il momento peggiore è passato: la Mens Sana è un concentrato di cattiveria agonistica, chiude tutte le strade all’Air, la costringe a commettere infrazione di 24” e le infligge 15 lunghezze di scarto (66-51 al 3’), permettendosi perfino il lusso di mandare in panchina Stefanov. Il tabellone adesso si sblocca a strappi, passano lunghi periodi senza realizzazioni, così il regista macedone fa in tempo a tornare e a centrare la retina con la tripla del 71-54 al 6’. Vukcevic non vuol essere da meno e lo imita un minuto dopo, Corrales sull’altro fronte fa altrettanto, Zukauskas non è da meno, a tutto beneficio dello spettacolo (77-59 all’8’). Ataman ha capito che i 2 punti sono già in cassaforte, quindi permette a Maggioli di incrementare il minutaggio contro la sua ex squadra (e di fare esperienza) e concede spazio al gioiello Berti, che prende le redini di uno Stefanov che esce tra due ali di canti e applausi. Ford in scioltezza dà l’impressione di divertirsi un mondo e sigla gli ultimi punti, quelli dell’86-65 con cui Montepaschi-Air va agli archivi. E adesso sotto con il Panathinaikos.
Marco De Candia
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