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Spogliatoio Montepaschi

Ataman: “Approccio sbagliato”

SIENA - Ergin Ataman non ha lo sguardo soddisfatto di chi ha appena vinto una partita. Il coach turco entra in sala stampa dopo Montepaschi - Avellino e non ha scrupoli ad ammettere che “quest’anno dobbiamo soffrire. Quando perdiamo, siamo delusi, mentre quando vinciamo di 21 punti il pubblico non è contento. Io per priòo sono deluso. Sulla carta siamo una grande squadra, ma prima di diventarlo sul serio dobbiamo ancora crescere molto dal punto di vista della mentalità. Una realtà di primo piano, dopo tre sconfitte come quelle che abbiamo subìto, entra in campo e gioca subito con durezza, facendo quello che abbiamo fatto vedere solo nel secondo tempo. Forse ci siamo sentiti forti troppo presto. Lo siamo, da è il campo che lo deve dire”.
L’analisi del tecnico si addentra nei dettagli: “In partenza, Bracey sembrava un campione della Nba, non riusciva a limitarlo nessuno, né Zukauskas né Marcaccini. Come se non bastasse, siamo andati male anche al rimbalzo, eppure ho ruotato Maggioli, Chiacig e Turkcan. Nella ripresa, quando abbiamo capito che il rischio di perdere era concreto, abbiamo difeso nella maniera giusta e il gioco ne ha beneficiato”.
E’ dunque tutta negativa l’analisi del match? No, e Ataman spiega perché: “Oltre ai 2 punti conquistati, c’è stata la prova che avevo ragione quando ripetevo che con Stefanov le cose sarebbero cambiate. Vrbica sarebbe stato pronto a darci una mano anche la scorsa settimana, ma era inutile rischiare di peggiorare le cose. Devo fare i complimenti allo staff medico, al preparatore atletico e al massaggiatore Paolo Valacchi per come lo hanno messo in condizione di tornare in forma. Adesso possiamo guardare al futuro con maggiore fiducia: siamo secondi, a 2 sole lunghezze dalla Benetton, e ribadisco ancora una volta che lotteremo fino in fondo per lo scudetto”.
Il discorso, però, torna sulle note meno liete, in particolare sulle due stelle più attese. “Conosco Turkcan da 10 anni - ammette il coach - e non l’ho mai visto fare 1/10 da sotto canestro. E’ incredibile. Ford ha invece raggiunto il record negativo della sua carriera con 10 palloni persi, ma qui ci sarebbe da fare un discorso. Lui è un elemento a cui nella scorsa Eurolega saranno state fischiate al massimo due infrazioni di questo tipo in un match. Viene in Italia e deve adeguarsi a un metro arbitrale che cambia di volta in volta. Studieremo questa situazione sul video, ma certe cose non possono succedere”. L’obiettivo torna sul pivot turco, che ha ammesso di non rendere al massimo perché è stanco. Una parola che l’allenatore non vuole neanche sentir nominare: “Non accetto giustificazioni del genere da nessuno. Turkcan ha giocato malissimo in attacco e cerca scuse. Anche Nocioni e Scola del Tau hanno disputato i Mondiali, eppure mercoledì ci hanno fatto un bello scherzo. Qui stiamo parlando di stelle su cui la società ha investito molto e che devono dare il contributo che ci si aspetta da loro”.
Il pensiero corre già al Panathinaikos. “Non voglio neanche sentir parlare di sconfitta: noi giovedì dobbiamo vincere perché in casa non si deve concedere niente a nessuno. Non abbiamo costruito un gruppo del genere per battere Livorno o Avellino, ma per competere con le migliori d’Europa. Ora mi aspetto una risposta dal pubblico: noi saremo concentrati per strappare un risultato di prestigio, ma intorno ci deve essere l’inferno”.
Marco De Candia
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