SIENA - La Mens Sana ritrova Stefanov e la vittoria. Cosa fondamentale, e assolutamente da firmare, al termine del primo quarto.
Mps Mens Sana
Stefanov: 7 e mezzo. Non è neanche al 70 per cento, ma quello che c’è basta per ridare ossigeno ad una squadra che a tratti è apparsa stanca e veramente poco reattiva. Vrbica è sempre formidabile nel primo passo bruciante, anche se gli manca ancora il tono fisico per concludere di forza nel movimento di terzo tempo. Comunque, quando Stefanov ha la palla, si può respirare.
Zukauskas: 7. All’inizio ha sofferto in difesa più del solito, trovando difficoltà contro Bracey. Alla distanza, però, il suo apporto è sempre pesante, ed i suoi canestri sono quelli che scavano il solco.
Turckan: 6. Qualche lampo di luce, ma anche tanto grigiore e qualche errore sconcertante. Insomma, la classe che non è supportata dalla condizione fisica. Passerà. Deve passare.
Marcaccini: 6. Dopo la bella prova di tiro a Vitoria, non si è ripetuto, ma ha dato un contributo di disciplina, sacrificandosi anche in difesa su avversari molto più alti.
Vukcevic: 7. Meno mitragliatrice del solito, ma sempre tanta sostanza, grande sicurezza anche nel palleggio e nel passaggio. Una garanzia.
Ford: 6. Il voto è una media. Qualche canestro da campione, qualche buon recupero, ma anche dieci palle perse (!), con cinque infrazioni di passi che a nostro giudizio c’erano tutte. Occorre adeguarsi in fretta al metro di valutazione arbitrale che vige in Italia. All’inizio sofferenza in difesa, poi una buona crescita nel finale.
Berti: n.g.
Chiacig: 6,5. In grande affanno per tutta la prima parte, alla fine è tornato finalmente padrone dei tabelloni. Ma certi errori da sotto sono veramente inediti.
Maggioli: 6 meno. Il finale decoroso riscatta in parte una prestazione non delle migliori.
Squadra: 6 e mezzo. Primo tempo non all’altezza, con la squadra lenta e non abbastanza “cattiva”. Poi, anche grazie alle padelle a raffica di Avellino, è arrivato il sospirato break, e con esso anche qualche sprazzo di spettacolo. Ciò che va bene: la difesa, ma a tratti; i tiri liberi (finalmente!), che contano parecchio; il tiro da tre punti. In miglioramento (con Stefanov) la regìa. Ciò che non va bene: la percentuale nel tiro da due, insufficiente; le troppe palle perse; i troppo pochi punti da sotto. Occorre tornare a far segnare di più i pivot, e tutto sarà più facile.
Air Avellino
Bracey: 6 e mezzo; Giovacchini 5; Corrales: 6 e mezzo; Gecevski: 5; Vanterpool 5 e mezzo; Middleton: 7; Koutsopoulos: 5; Grgurevic: 6 e mezzo; Kuhel: 5.
Squadra: 5 e mezzo. Buon approccio alla gara, ma poi anche molto disordine, tantissime palle perse, tiri sporchi e al limite dei 24’, percentuale da due punti assolutamente scarsa. Il play Corrales ha un’ottima tecnica individuale, ma non illumina la squadra. Bracey, per la tecnica, e Grgurevic per la concretezza e fisicità, hanno fatto qualcosa di buono, ma a sprazzi. Veder giocare il ”vecchietto” Larry Middleton è sempre un piacere per chi ama il basket.
Arbitri: 7. Pochissimo da dire. I tre arbitri, forse, spezzettano troppo il gioco, ma la percentuale di errori, finora, è molto calata.
Marco Falorni
Mps Mens Sana
Stefanov: 7 e mezzo. Non è neanche al 70 per cento, ma quello che c’è basta per ridare ossigeno ad una squadra che a tratti è apparsa stanca e veramente poco reattiva. Vrbica è sempre formidabile nel primo passo bruciante, anche se gli manca ancora il tono fisico per concludere di forza nel movimento di terzo tempo. Comunque, quando Stefanov ha la palla, si può respirare.
Zukauskas: 7. All’inizio ha sofferto in difesa più del solito, trovando difficoltà contro Bracey. Alla distanza, però, il suo apporto è sempre pesante, ed i suoi canestri sono quelli che scavano il solco.
Turckan: 6. Qualche lampo di luce, ma anche tanto grigiore e qualche errore sconcertante. Insomma, la classe che non è supportata dalla condizione fisica. Passerà. Deve passare.
Marcaccini: 6. Dopo la bella prova di tiro a Vitoria, non si è ripetuto, ma ha dato un contributo di disciplina, sacrificandosi anche in difesa su avversari molto più alti.
Vukcevic: 7. Meno mitragliatrice del solito, ma sempre tanta sostanza, grande sicurezza anche nel palleggio e nel passaggio. Una garanzia.
Ford: 6. Il voto è una media. Qualche canestro da campione, qualche buon recupero, ma anche dieci palle perse (!), con cinque infrazioni di passi che a nostro giudizio c’erano tutte. Occorre adeguarsi in fretta al metro di valutazione arbitrale che vige in Italia. All’inizio sofferenza in difesa, poi una buona crescita nel finale.
Berti: n.g.
Chiacig: 6,5. In grande affanno per tutta la prima parte, alla fine è tornato finalmente padrone dei tabelloni. Ma certi errori da sotto sono veramente inediti.
Maggioli: 6 meno. Il finale decoroso riscatta in parte una prestazione non delle migliori.
Squadra: 6 e mezzo. Primo tempo non all’altezza, con la squadra lenta e non abbastanza “cattiva”. Poi, anche grazie alle padelle a raffica di Avellino, è arrivato il sospirato break, e con esso anche qualche sprazzo di spettacolo. Ciò che va bene: la difesa, ma a tratti; i tiri liberi (finalmente!), che contano parecchio; il tiro da tre punti. In miglioramento (con Stefanov) la regìa. Ciò che non va bene: la percentuale nel tiro da due, insufficiente; le troppe palle perse; i troppo pochi punti da sotto. Occorre tornare a far segnare di più i pivot, e tutto sarà più facile.
Air Avellino
Bracey: 6 e mezzo; Giovacchini 5; Corrales: 6 e mezzo; Gecevski: 5; Vanterpool 5 e mezzo; Middleton: 7; Koutsopoulos: 5; Grgurevic: 6 e mezzo; Kuhel: 5.
Squadra: 5 e mezzo. Buon approccio alla gara, ma poi anche molto disordine, tantissime palle perse, tiri sporchi e al limite dei 24’, percentuale da due punti assolutamente scarsa. Il play Corrales ha un’ottima tecnica individuale, ma non illumina la squadra. Bracey, per la tecnica, e Grgurevic per la concretezza e fisicità, hanno fatto qualcosa di buono, ma a sprazzi. Veder giocare il ”vecchietto” Larry Middleton è sempre un piacere per chi ama il basket.
Arbitri: 7. Pochissimo da dire. I tre arbitri, forse, spezzettano troppo il gioco, ma la percentuale di errori, finora, è molto calata.
Marco Falorni