SIENA- “Per noi Stefanov è un grande aiuto. Il suo ritorno può farci migliorare in tutto, ma soprattutto penso che ne risentirà positivamente l’organizzazione del gioco offensivo”. Lo coglie Dusan Vukcevic il tema trainante della serata, più che la vittoria contro una onesta Air Avellino, asfaltata troppo tardi. I titoli sono per il cervello macedone, che tutti invocavano come panacea per i mali recenti della Mens Sana e che al ritorno in campo ha subito abbagliato. “Certamente ci è mancato moltissimo il suo apporto finora“ continua Vukcevic “e sono sicuro che da adesso le cose non possano che migliorare. E’ il nostro leader”.
Un leader che permetterà di guardare al futuro della Montepaschi con ottimismo, anche se, per ora, rimangono i problemi: i primi 20’ contro i lupi di Markovski difficilmente verranno portati ad esempio di come si approccia una partita. “Effettivamente abbiamo dei problemi” ammette l’esterno ex Real, “visto che anche con Avellino siamo partiti deconcentrati e giocando come nelle ultime tre gare. Poi fortunatamente siamo riusciti ad imporre il nostro gioco nel secondo tempo, salendo di ritmo in difesa. E’ così che dobbiamo giocare se vogliamo essere competitivi sia in Italia che in Europa”.
Vukcevic, peraltro, il suo apporto non l’ha fatto mancare, forse con meno squilli rispetto ad altre uscite ma unendo come al solito la concretezza al nitore stilistico. Ed adesso detta le condizioni per fare bene anche in futuro: ”Ripeto, quella del secondo tempo è la difesa che dobbiamo praticare sempre, non solo in campionato ma anche in Eurolega. Giovedi, per esempio, avremo di fronte il Panathinaikos: è una grande squadra, sempre molto organizzata e ben allenata. Ma se giochiamo concentrati in difesa e a rimbalzo, come nella seconda parte di questo match, possiamo vincere”.
E che Avellino si avvicina al “Pana” solo per la maglia, lo sa anche Roberto Chiacig: “Quella di giovedi sarà una gara durissima, lo sappiamo. Noi però non possiamo permetterci di sbagliare, perchè perdere vorrebbe dire mettere a rischio la qualificazione alla seconda fase”.
Contro Avellino Chiacig è partito dalla panchina, ma presto ha rilevato un impacciato Maggioli nella mischia in vernice. Il totem azzurro commenta così la gara: “E’ stata una partita indubbiamente dura perchè Avellino ci ha messo in difficoltà nel primo tempo. Poi nella seconda frazione siamo riusciti a dare al match il nostro ritmo e cogliere due punti importanti. Credo che la chiave della vittoria sia stata la difesa, che nei secondi 20’ ha imbrigliato l’attacco irpino”.
Michele Cossa
Stefanov non vedeva l’ora di tornare sul parquet
SIENA- E’ tornato. “Non ho avuto paura a giocare a lungo, il coach mi ha dato tanto spazio anche perchè alle porte ci sono partite importanti ed è bene che sia pronto. Io sto bene”. Vrbica Stefanov ha subito impressionato al ritorno sul legno, anche per il minutaggio (34). La classe è intatta, ma adesso lo aspetta la missione più difficile: manovrare la squadra, migliorare i compagni. “Credo che il lavoro da fare adesso non sia tecnico: in campo all’inizio ho avvertito nervosismo, secondo me noi dobbiamo lavorare sul controllo del gioco, sul collettivo e sulla concentrazione”.
16 punti, 7 rimbalzi e 22 di valutazione, infatti, ma anche l’impatto con una squadra in difficoltà. Il play sviluppa la sua ricetta: “Tutti i miei compagni quest’anno sono giocatori importanti, abituati ad avere a lungo la palla in mano. Devono essere serviti con continuità perchè possano entrare in partita, per cui la gestione non è facile, in campo non puoi dimenticarti di nessuno e le stesse difficoltà le ha il nostro coach. Perciò dico: ci vuole tempo, dobbiamo lavorare sul controllo del gioco e sull’amalgama. Per i giocatori che abbiamo, io credo che possiamo diventare la squadra più forte in Italia. Ma dobbiamo lavorare duro e aspettarci a vicenda”.
M.C.
Un leader che permetterà di guardare al futuro della Montepaschi con ottimismo, anche se, per ora, rimangono i problemi: i primi 20’ contro i lupi di Markovski difficilmente verranno portati ad esempio di come si approccia una partita. “Effettivamente abbiamo dei problemi” ammette l’esterno ex Real, “visto che anche con Avellino siamo partiti deconcentrati e giocando come nelle ultime tre gare. Poi fortunatamente siamo riusciti ad imporre il nostro gioco nel secondo tempo, salendo di ritmo in difesa. E’ così che dobbiamo giocare se vogliamo essere competitivi sia in Italia che in Europa”.
Vukcevic, peraltro, il suo apporto non l’ha fatto mancare, forse con meno squilli rispetto ad altre uscite ma unendo come al solito la concretezza al nitore stilistico. Ed adesso detta le condizioni per fare bene anche in futuro: ”Ripeto, quella del secondo tempo è la difesa che dobbiamo praticare sempre, non solo in campionato ma anche in Eurolega. Giovedi, per esempio, avremo di fronte il Panathinaikos: è una grande squadra, sempre molto organizzata e ben allenata. Ma se giochiamo concentrati in difesa e a rimbalzo, come nella seconda parte di questo match, possiamo vincere”.
E che Avellino si avvicina al “Pana” solo per la maglia, lo sa anche Roberto Chiacig: “Quella di giovedi sarà una gara durissima, lo sappiamo. Noi però non possiamo permetterci di sbagliare, perchè perdere vorrebbe dire mettere a rischio la qualificazione alla seconda fase”.
Contro Avellino Chiacig è partito dalla panchina, ma presto ha rilevato un impacciato Maggioli nella mischia in vernice. Il totem azzurro commenta così la gara: “E’ stata una partita indubbiamente dura perchè Avellino ci ha messo in difficoltà nel primo tempo. Poi nella seconda frazione siamo riusciti a dare al match il nostro ritmo e cogliere due punti importanti. Credo che la chiave della vittoria sia stata la difesa, che nei secondi 20’ ha imbrigliato l’attacco irpino”.
Michele Cossa
Stefanov non vedeva l’ora di tornare sul parquet
SIENA- E’ tornato. “Non ho avuto paura a giocare a lungo, il coach mi ha dato tanto spazio anche perchè alle porte ci sono partite importanti ed è bene che sia pronto. Io sto bene”. Vrbica Stefanov ha subito impressionato al ritorno sul legno, anche per il minutaggio (34). La classe è intatta, ma adesso lo aspetta la missione più difficile: manovrare la squadra, migliorare i compagni. “Credo che il lavoro da fare adesso non sia tecnico: in campo all’inizio ho avvertito nervosismo, secondo me noi dobbiamo lavorare sul controllo del gioco, sul collettivo e sulla concentrazione”.
16 punti, 7 rimbalzi e 22 di valutazione, infatti, ma anche l’impatto con una squadra in difficoltà. Il play sviluppa la sua ricetta: “Tutti i miei compagni quest’anno sono giocatori importanti, abituati ad avere a lungo la palla in mano. Devono essere serviti con continuità perchè possano entrare in partita, per cui la gestione non è facile, in campo non puoi dimenticarti di nessuno e le stesse difficoltà le ha il nostro coach. Perciò dico: ci vuole tempo, dobbiamo lavorare sul controllo del gioco e sull’amalgama. Per i giocatori che abbiamo, io credo che possiamo diventare la squadra più forte in Italia. Ma dobbiamo lavorare duro e aspettarci a vicenda”.
M.C.