SULLA scia dei suoi ex compagni bianconeri, che i Campioni li hanno denudati domenica sera, stanotte tocca a Emanuel Ginobili emularli. Scatta infatti la stagione Nba e, per San Antonio e per Manu, il calendario propone subito la sfida ai Lakers, campioni in carica. C´è pure la diretta su Telepiù nero (domattina, ore 4.30, preparare il caffè), preceduta da un´altra gara, quella tra Philadelphia e Orlando: Iverson contro McGrady, se gradite l´antipasto.
E´ dunque arrivato il tempo di Manu, ma se sia già l´ora giusta (leggi perfetta condizione fisica) lo dirà solo il legno dello Staples Center. La vera tegola del suo precampionato fu infatti quella maledetta caviglia destra che si girò ai Mondiali di Indianapolis, e che ancora lo tormenta, frenandone soprattutto l´inserimento nel nuovo sistema. Così, nelle 5 partite di preseason, il minutaggio non poteva essere quello preventivato da certuni, che lo aspettavano in quintetto base: Ginobili s´è dovuto accontentare di 14.2 minuti, in cui ha spremuto 4 punti di media, col 30% dal campo e l´11% da 3. Cifre non da Fenomeno, ma a quel che dicono questi numeri va fatta una tara.
Il coach degli Spurs, Gregg Popovich, preferisce utilizzarlo così, finché non si sarà ristabilito alla perfezione. Dice: «Quando in campo esegue uno dei suoi movimenti o salta su quel tallone, sente ancora dolore». E infatti, Manu conferma: «Dopo l´infortunio, giocando la finale il giorno dopo il guasto, non ho tenuto molto il ghiaccio sulla caviglia. Poi ho volato per più di 25 ore e il sangue si è condensato, anziché diluirsi. Per questo ho ancora un ematoma, che sparirà, ma che per ora mi fa male quando salto o cambio direzione».
L´attesa non fa che aumentare la sua voglia di giocare: «Stavo impazzendo dall´ansia, per questa caviglia che non migliorava. Ho ripreso fiducia solo negli ultimi giorni, con il male che sta passando e qualche minuto di più sul campo». Però, anche se la vera stagione non è ancora iniziata, l´argentino è già rimasto colpito dall´ambiente Nba: «Mi impressiona il giro di denaro dell´intera organizzazione. O quando devi firmare gli autografi: ti danno un´ora e ti mettono in un tavolo davanti a 200 tue foto e 200 persone che ti aspettano in fila...». Ora, dunque, la sfida ai Lakers e a Kobe Bryant. Ma non a Shaquille O´Neal, ancora infortunato.
Per Marko Jaric, invece, la stagione scatterà domani notte: i suoi Los Angeles Clippers riceveranno i Cleveland Cavs.
Marco Martelli
E´ dunque arrivato il tempo di Manu, ma se sia già l´ora giusta (leggi perfetta condizione fisica) lo dirà solo il legno dello Staples Center. La vera tegola del suo precampionato fu infatti quella maledetta caviglia destra che si girò ai Mondiali di Indianapolis, e che ancora lo tormenta, frenandone soprattutto l´inserimento nel nuovo sistema. Così, nelle 5 partite di preseason, il minutaggio non poteva essere quello preventivato da certuni, che lo aspettavano in quintetto base: Ginobili s´è dovuto accontentare di 14.2 minuti, in cui ha spremuto 4 punti di media, col 30% dal campo e l´11% da 3. Cifre non da Fenomeno, ma a quel che dicono questi numeri va fatta una tara.
Il coach degli Spurs, Gregg Popovich, preferisce utilizzarlo così, finché non si sarà ristabilito alla perfezione. Dice: «Quando in campo esegue uno dei suoi movimenti o salta su quel tallone, sente ancora dolore». E infatti, Manu conferma: «Dopo l´infortunio, giocando la finale il giorno dopo il guasto, non ho tenuto molto il ghiaccio sulla caviglia. Poi ho volato per più di 25 ore e il sangue si è condensato, anziché diluirsi. Per questo ho ancora un ematoma, che sparirà, ma che per ora mi fa male quando salto o cambio direzione».
L´attesa non fa che aumentare la sua voglia di giocare: «Stavo impazzendo dall´ansia, per questa caviglia che non migliorava. Ho ripreso fiducia solo negli ultimi giorni, con il male che sta passando e qualche minuto di più sul campo». Però, anche se la vera stagione non è ancora iniziata, l´argentino è già rimasto colpito dall´ambiente Nba: «Mi impressiona il giro di denaro dell´intera organizzazione. O quando devi firmare gli autografi: ti danno un´ora e ti mettono in un tavolo davanti a 200 tue foto e 200 persone che ti aspettano in fila...». Ora, dunque, la sfida ai Lakers e a Kobe Bryant. Ma non a Shaquille O´Neal, ancora infortunato.
Per Marko Jaric, invece, la stagione scatterà domani notte: i suoi Los Angeles Clippers riceveranno i Cleveland Cavs.
Marco Martelli
Fonte: La Repubblica