DOPO un´accoppiata simultanea di vittorie in campionato (solo la seconda, in 7 turni), Basket City rimette in campo Virtus e Fortitudo stasera, in contemporanea, per l´Eurolega. Viaggia la Skipper, che ieri ha raggiunto i Pirenei con due charterini, e molte teste sprofondate in terribili pensieri per la morte del caro "Micio" Blasi: vi affronterà oggi il Pau (20.30, niente tv, solo Radio Bruno). Riapre gli usci di Casalecchio la Virtus, ospitando i polacchi dello Slask (20.30, diretta Tele+), dopo la tonica, nonché edipica, vittoria su Treviso.
La Virtus non è ancora una squadra da corsa, ma può diventarlo, perché ha tanta dovizia, di uomini e mezzi. Col rientro di Andersen, già domenica, saranno 9-titolari-9, e sarebbero dieci il giorno che tornasse anche Smodis. Di tanti, ovviamente, si deve fare un congegno che funzioni, ma intanto il primo effetto della rivoluzione d´ottobre è che in campo si può parlare un linguaggio comune, fra gente che conosce la grammatica e la sintassi. Non era così prima, con qualche valore individuale troppo modesto, e dunque il sospetto che, tra chi finiva per strafare, ci fosse pure poca fiducia nel compagno vicino. Stasera andrà pure replicata, contro una rivale senza nome, l´intensità e la voglia di sbattersi riservate alla grande sfida e, quanto al gioco, migliorata la circolazione di palla: sarebbe però stato un miracolo veder subito fluidità in una squadra rifatta da dieci giorni. E, adesso, piano piano smontata nelle eccedenze. Ieri ha risolto il contratto Cal Bowdler, ala-pivot di passaporto irlandese e limitati esiti in Nba: se è buono, lo si vedrà a Siena, fin da domani sera. Resterà invece Sekularac, per ora come uomo di coppa, e poi, se prenderà confidenza, anche in campionato, mettendo in turno over tutti i 5 extracomunitari per 4 posti. L´ha spiegato ieri Tanjevic, dicendo che lo proverà in vari ruoli, da 1 a 4: per lui, Mladen è un talento multiforme che tutti può ricoprirli.
La Virtus mostra intanto strappi promettenti e minuti irresistibili. E se i 29 punti nel primo quarto di Belgrado invitavano a far la tara della modesta opposizione, i 30 dei primi 10´ di domenica li ha beccati la Benetton, che era, e al momento resta, la prima forza dell´Italbasket, benchè sia sembrata, e non solo a Casalecchio, meno completa di un anno fa. Intanto, di Virtus-Benetton, si sono ormai dissolti anche i titoli di coda, sigillati da un´intervista alla "Gazzetta" di Marco Madrigali, il cui colpo più tonante è stato l´ennesima bordata contro la Lega Basket, appendice della querelle sulla Rai che ignora la Virtus (vale ripeterlo: Virtus-Benetton non si poteva non dare). Il presidente Enrico Prandi ha replicato ieri che i problemi vanno risolti dentro la Lega e non sui giornali. Il problema è che la Virtus in Lega, ultimamente, ci passa di rado. Grande freddo? Di più.
Tanto per stare al basket giocato, ecco intanto lo Slask, che ha appena vinto a Madrid, dal povero Real, mostrando come miglior uomo il lituano Giedraitis. Battibile, senz´altro, ma da non trascurare. Così come, a Pau, non troverà terreno soffice la Fortitudo, che non ha stravinto a Fabriano, però qualcosa di fragrante, sul piano del gioco, aveva proposto contro Siena. Domenica è bastato il minimo per cavare due punti di molta sostanza e poca gloria, a Pau ci vorrà di più. Vincere laggiù non è mai facile, la squadra è una veterana d´Europa, esperta sull´asse play-pivot Lukovski-Sellers, e tremendamente atletica ed esplosiva nei fratellini Pietrus e in Diaw, i francesi colorati che erano, in estate, il primo obiettivo della campagna di Francia della Virtus, poi ripiegata su Morlende e Gagnuer. E´ partito Scepanovic, che pare pronto, è partito pure Kovacic, che pare invece, per dolori di gamba, destinato alla panca. La chiamata sarebbe, nel caso, per gli straordinari di Galanda, nonché per Van Den Spiegel, «se facesse un salto – Boniciolli dixit - dalla quantità alla qualità».
Walter Fuochi
La Virtus non è ancora una squadra da corsa, ma può diventarlo, perché ha tanta dovizia, di uomini e mezzi. Col rientro di Andersen, già domenica, saranno 9-titolari-9, e sarebbero dieci il giorno che tornasse anche Smodis. Di tanti, ovviamente, si deve fare un congegno che funzioni, ma intanto il primo effetto della rivoluzione d´ottobre è che in campo si può parlare un linguaggio comune, fra gente che conosce la grammatica e la sintassi. Non era così prima, con qualche valore individuale troppo modesto, e dunque il sospetto che, tra chi finiva per strafare, ci fosse pure poca fiducia nel compagno vicino. Stasera andrà pure replicata, contro una rivale senza nome, l´intensità e la voglia di sbattersi riservate alla grande sfida e, quanto al gioco, migliorata la circolazione di palla: sarebbe però stato un miracolo veder subito fluidità in una squadra rifatta da dieci giorni. E, adesso, piano piano smontata nelle eccedenze. Ieri ha risolto il contratto Cal Bowdler, ala-pivot di passaporto irlandese e limitati esiti in Nba: se è buono, lo si vedrà a Siena, fin da domani sera. Resterà invece Sekularac, per ora come uomo di coppa, e poi, se prenderà confidenza, anche in campionato, mettendo in turno over tutti i 5 extracomunitari per 4 posti. L´ha spiegato ieri Tanjevic, dicendo che lo proverà in vari ruoli, da 1 a 4: per lui, Mladen è un talento multiforme che tutti può ricoprirli.
La Virtus mostra intanto strappi promettenti e minuti irresistibili. E se i 29 punti nel primo quarto di Belgrado invitavano a far la tara della modesta opposizione, i 30 dei primi 10´ di domenica li ha beccati la Benetton, che era, e al momento resta, la prima forza dell´Italbasket, benchè sia sembrata, e non solo a Casalecchio, meno completa di un anno fa. Intanto, di Virtus-Benetton, si sono ormai dissolti anche i titoli di coda, sigillati da un´intervista alla "Gazzetta" di Marco Madrigali, il cui colpo più tonante è stato l´ennesima bordata contro la Lega Basket, appendice della querelle sulla Rai che ignora la Virtus (vale ripeterlo: Virtus-Benetton non si poteva non dare). Il presidente Enrico Prandi ha replicato ieri che i problemi vanno risolti dentro la Lega e non sui giornali. Il problema è che la Virtus in Lega, ultimamente, ci passa di rado. Grande freddo? Di più.
Tanto per stare al basket giocato, ecco intanto lo Slask, che ha appena vinto a Madrid, dal povero Real, mostrando come miglior uomo il lituano Giedraitis. Battibile, senz´altro, ma da non trascurare. Così come, a Pau, non troverà terreno soffice la Fortitudo, che non ha stravinto a Fabriano, però qualcosa di fragrante, sul piano del gioco, aveva proposto contro Siena. Domenica è bastato il minimo per cavare due punti di molta sostanza e poca gloria, a Pau ci vorrà di più. Vincere laggiù non è mai facile, la squadra è una veterana d´Europa, esperta sull´asse play-pivot Lukovski-Sellers, e tremendamente atletica ed esplosiva nei fratellini Pietrus e in Diaw, i francesi colorati che erano, in estate, il primo obiettivo della campagna di Francia della Virtus, poi ripiegata su Morlende e Gagnuer. E´ partito Scepanovic, che pare pronto, è partito pure Kovacic, che pare invece, per dolori di gamba, destinato alla panca. La chiamata sarebbe, nel caso, per gli straordinari di Galanda, nonché per Van Den Spiegel, «se facesse un salto – Boniciolli dixit - dalla quantità alla qualità».
Walter Fuochi
Fonte: La Repubblica