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Barrile ricorda Andrea Blasi

Il gm della Viola: " Era soprattutto un caro amico"

BOLOGNA – Andrea Blasi, 37 anni, ex playmaker della Fortitudo e della Viola, ma cresciuto a Milano, è morto in un incidente stradale avvenuto ieri mattina sui viali della circonvallazione di Bologna. Originario di Trieste, il giocatore si era sposato pochi mesi fa a Crespellano, nel bolognese, dove viveva con la moglie Veronique, che stava per dargli un bambino e che a Reggio Calabria gli appassionati ricordano anche come apprezzata conduttrice televisiva. Lo scontro mortale è avvenuto poco prima delle 7: Blasi, che recentemente aveva aperto una piccola azienda di trasporti, era alla guida di un Ford Transit e procedeva con direzione dal centro verso la periferia. All'intersezione con viale Dante, il furgone è stato centrato in pieno da una Ford Sierra che proveniva dalla stazione, sembra a velocità sostenuta. In base ai primi accertamenti della polizia stradale, l'auto avrebbe oltrepassato l'incrocio senza rispettare il semaforo. Nell' impatto, molto violento, il furgone è stato sbalzato dall'altra parte della strada, contro l'impianto semaforico, e Blasi è morto sul colpo. Al volante dell'auto c'era Antonio Gerardo G., 25 anni, di Rossano (Cosenza): il giovane, che era a Bologna per lavoro, è stato trasportato in gravissime condizioni all'ospedale Maggiore, dove è ricoverato con prognosi riservata. Blasi, dai tifosi soprannominato “Micio”, ha giocato a lungo a Milano, poi a Verona, Arese, Firenze, nella Fortitudo, a Sassari, Pistoia, Cantù, Ozzano e in due distinte parentesi a Reggio Calabria, l'ultima nella scorsa stagione. Quest'anno aveva deciso di chiudere con l'attività di vertice e vestiva la maglia del Pontevecchio, in C2. Giuse Barrile, general manager della Viola, lo ha ricordato con grande commozione. «La notizia della scomparsa di Andrea mi ha sconvolto. Era un ottimo giocatore, un professionista straordinario e per me, prima di tutto, un caro amico. Con lui e Veronique, io e la mia famiglia abbiamo trascorso momenti belli. Indelebile rimarrà il ricordo del loro matrimonio: lo avevano atteso tanto ed erano felicissimi. Quando lo chiamai lo scorso anno per tornare alla Viola, sapevo che avrebbe dato molto in termini di esperienza e professionalità. Ma io gli chiesi qualcosa di più, quello che sul parquet non si vede, ma in campo pesa moltissimo: la Viola era una squadra giovane e, soprattutto, messa su in condizioni d'emergenza. Bisognava creare un gruppo, insegnare ai meno esperti come comportarsi. Blasi fu bravissimo, il suo esempio in campo e nello spogliatoio risultò determinante. Alla notizia della tragedia, la squadra si è fermata. Lino Lardo lo conosceva da avversario e ha speso per lui parole splendide, interpretando i sentimenti di tutti. Ma dal presidente, ai tecnici, ai giocatori, ai collaboratori, tutta la Viola è in lutto perché ha perso un pezzo di sè. Andrea ha giocato in tante squadre, ma un po' di neroarancio gli era rimasto dentro. L'ultima volta che siamo stati assieme mi aveva espresso la sua gioia per il bimbo che doveva nascere. Era fine settembre, la Viola aveva debuttato contro la Kinder e lui in parterre aveva tifato ancora una volta per noi. Conserveremo per sempre il suo ricordo e domenica contro Siena giocheremo in suo onore con il lutto».
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