FABRIANO — «La famiglia Merloni per anni ha assicurato un sostegno finanziario alla pallacanestro cittadina ma non ha mai voluto intervenire nella gestione diretta della società. Vogliamo mantenere la nostra cooerenza anche se comprendiamo il delicato momento dello sport cittadino e anche se rispettiamo le implicazioni sociali che vi sono legate. Pronti a dare una mano, come sempre, ma nessun intervento diretto nella gestione della società».
Sono le parole di Maria Paola Merloni, figlia dell'ex presidente Confindustria Vittorio, appassionata di basket ed impegnata in prima persona nell'azienda di famiglia. Maria Paola interviene dopo che più volte la «piazza», in questo caso la «gradinata» del palas, ha cercato di tirare la famiglia dentro il difficile momento societario dello sport più seguito in città.
In questi anni che genere di aiuto la famiglia Merloni ha dato alla pallacanestro cittadina?
«Fino al '96 siamo intervenuti con sponsorizzazioni di vario tipo e diversa entità. Ricordo per esempio l'intervento fatto sulla struttura con il nome PalaIndesit. Fondamentale è stato il nostro apporto quando dopo la retrocessione contribuimmo con 600 milioni all'operazione di acquisto dei diritti della società Pistoia. Più recente è l'operazione da un miliardo per l'A1. Anche per questa stagione erano previsti trecento milioni di vecchie lire. Come si vede siamo sempre stati fuori dalla gestione diretta, abbiamo sempre lasciato libertà di gestione».
Fabriano e il basket, un fenomeno a forti implicazioni sociali...
«Intervenire sul sociale non può essere solo tenere in considerazione lo sport. Ci sono tante altre emergenze. Solo in città penso a quanto abbiamo fatto per l'ospedale, le attrezzature sanitarie, il recupero di beni artistici ed il mondo della scuola. Non dimentichiamo poi che la Merloni è una multinazionale, per noi sociale è aiutare i senzatetto della Turchia o gli ex detenuti da recuperare a Caserta».
Momento difficile e qualche amarezza....
«Dispiace che la società si trovi in questa condizione, ogni fabrianese è dispiaciuto e quindi anche io. Certo per noi c'è l'amarezza di essere criticati dopo aver fatto tanto senza aver mai gestito direttamente».
Martino Martellini
Sono le parole di Maria Paola Merloni, figlia dell'ex presidente Confindustria Vittorio, appassionata di basket ed impegnata in prima persona nell'azienda di famiglia. Maria Paola interviene dopo che più volte la «piazza», in questo caso la «gradinata» del palas, ha cercato di tirare la famiglia dentro il difficile momento societario dello sport più seguito in città.
In questi anni che genere di aiuto la famiglia Merloni ha dato alla pallacanestro cittadina?
«Fino al '96 siamo intervenuti con sponsorizzazioni di vario tipo e diversa entità. Ricordo per esempio l'intervento fatto sulla struttura con il nome PalaIndesit. Fondamentale è stato il nostro apporto quando dopo la retrocessione contribuimmo con 600 milioni all'operazione di acquisto dei diritti della società Pistoia. Più recente è l'operazione da un miliardo per l'A1. Anche per questa stagione erano previsti trecento milioni di vecchie lire. Come si vede siamo sempre stati fuori dalla gestione diretta, abbiamo sempre lasciato libertà di gestione».
Fabriano e il basket, un fenomeno a forti implicazioni sociali...
«Intervenire sul sociale non può essere solo tenere in considerazione lo sport. Ci sono tante altre emergenze. Solo in città penso a quanto abbiamo fatto per l'ospedale, le attrezzature sanitarie, il recupero di beni artistici ed il mondo della scuola. Non dimentichiamo poi che la Merloni è una multinazionale, per noi sociale è aiutare i senzatetto della Turchia o gli ex detenuti da recuperare a Caserta».
Momento difficile e qualche amarezza....
«Dispiace che la società si trovi in questa condizione, ogni fabrianese è dispiaciuto e quindi anche io. Certo per noi c'è l'amarezza di essere criticati dopo aver fatto tanto senza aver mai gestito direttamente».
Martino Martellini
Fonte: Il Resto del Carlino
