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Air, continua il «mal di trasferta»

Ma coach Markovski è sicuro di invertire la rotta

L'Air Avellino non sa vincere in trasferta, Sarebbe fin troppo facile arrivare a questa conclusione dopo aver dato una rapida occhiata ai risultati esterni fin qui ottenuti dalla truppa di Zare Markovski. Il coach macedone, però, pur essendo deluso soprattutto per il passo falso di Siena, non se la sente ancora di parlare di "mal di trasferta". L'Air, nelle gare fino ad oggi disputate lontano dal Paladelmauro, ha perso ogni incontro per problemi sempre diversi, che, prima o poi, dovranno comunque essere superati. "Dopo la sconfitta di Treviso, per esempio - spiega il tecnico biancoverde -, ero tranquillo, nonostante si sia trattato della sconfitta più pesante. In quella occasione i miei ragazzi non hanno avuto nessun calo di concentrazione e Treviso è riuscita ad ottenere un punto di vantaggio nei nostri confronti solo ogni due minuti. Il primo brusco calo di concentrazione si è verificato a Siena. Mi dispiace non aver potuto provare a giocare le gare di Roseto e Napoli con il roster al completo". Sta di fatto, però, che la prestazione di domenica scorsa non è piaciuta tantissimo a Markovski, che, già lunedì pomeriggio, ha voluto rivedere l'intera squadra al lavoro. "Non si è trattato, però - precisa il coach -, di un allenamento punitivo. Non vedevo l'ora di vedere la squadra dopo la sconfitta di Siena e così, appena possibile, ho chiesto ai ragazzi di venire a lavorare. Il tempo per riposare lo troveremo certamente nel corso della settimana. La sconfitta di domenica mi ha fatto rabbia, ma non abbastanza da volere un allenamento punitivo. Un passo falso contro la Montepaschi poteva anche starci". "Con i ragazzi - continua poi lo stesso Markovski - abbiamo già analizzato la prestazione di Siena ed il nostro gioco difensivo. Sono molto arrabbiato per il gioco senza pallone dei lunghi. Loro dovrebbero creare spazio per i compagni, ma a Siena non l'hanno fatto come dovuto. I blocchi andavano eseguiti meglio. E poi, a casua dei troppi falli commessi da Kuehl e Jelic, ho dovuto anticipare troppo l'ingresso di Bracey in posizione da quattro. E lì c'è stato il calo ".
Raffaele Giusto
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